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Autore: Sacchan_    06/03/2012    7 recensioni
"Hai mai sentito parlare del Jigoku Tsushin?"
"Jigoku Tsushin?"
"E' un sito accessibile solo a mezzanotte, se ci scrivi il nome della persona che odi comparirà la Jigoku Shoujo e compirà la vendetta al posto tuo"
"Ma non sarà solo una leggenda metropolitana?"
"Non so... ieri ho provato ad accedervi a mezzanotte in punto ma Google mi segnalava che il sito era inesistente"
"Ecco, appunto"
One shot ispirata alla serie di Jigoku Shoujo-Hell Girl, la Ragazza Infernale. Serie introspettiva e psicologica dalle tinte horror più che raccomandata
Genere: Angst, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Jigoku Shoujo
Titolo: Circolo di odio
NdA: One-shot ispirata alla bellissima serie di Jigoku Shoujo-Hell Girl (Ragazza Infernale)



"Hai mai sentito parlare del Jigoku Tsushin?" 
"Jigoku Tsushin?" 
"E' un sito accessibile solo a mezzanotte. Se ci scrivi il nome della persona che odi comparirà la Jigoku Shoujo e compirà la vendetta al posto tuo." 
"Ma non sarà solo una leggenda metropolitana?" 
"Non so... ieri ho provato ad accedervi a mezzanotte in punto ma Google mi segnalava che il sito era inesistente."
"Ecco, appunto."

CIRCOLO DI ODIO 


Lunedì mattina, l'inizio di una nuova settimana scolastica immersa di verifiche e compiti a casa. 
Il secondo quadrimestre era appena iniziato e le vacanze estive erano ben lungi dall'essere vicine.
L'orologio da polso indicava le 8.05 ed era davvero meglio dirigersi in classe prima che la professoressa avrebbe iniziato il consueto appello.



Le 13.20. La campanella dell'Istituto segnava finalmente il termine delle lezioni scolastiche. Dopo aver sistemato meglio i quaderni e i libri all'interno dello zaino abbandonai finalmente l'aula, imboccando il corridoio e varcando l'uscita.
In attesa, mi appoggiai al muretto.


"Eccoti finalmente!" 
"Oh, Ale! Scusami ma il professore di diritto non voleva lasciarmi andare! L'ho liquidato dicendogli che rischiavo di perdere l'autobus."
"Non importa, dai andiamo!" 
Lalla, la mia vicina di casa nonché la mia migliore amica.

Di statura un po' bassa e con lunghi capelli boccolosi castani. 
  
Ci conosciamo da quando avevamo 10 anni e abbiamo fatto da subito amicizia perché lei si era appena trasferita nel palazzo di fronte al mio. 
Non dice parolacce e non fuma, cerca sempre di andare d'accordo con tutti. Non si intromette nelle discussioni altrui e non l'ho mai sentita nemmeno una volta sparlare alle spalle degli altri. Un carattere introverso insomma, una brava ragazza per davvero.
Con una passione... particolare.

"Senti ma... Non mi hai ancora raccontato come è andata al giornata di ieri! Ti sei divertita, almeno?" 
"Oh, ieri! Oddio è stata una giornata fantastica! La fiera era piena di stand e c'erano tantissimi cosplayer, tantissimi! Anche più dell'anno scorso! Avresti dovuto esserci, sai? Mi fermavano tutti per farmi delle foto. Ho girato non so quante volte ma poi la sera quando sono tornata a casa... un male ai piedi!" 
"E quelli che facevano gruppo con te? Li hai trovati facilmente?" 
"Certo, certo! E' stato facilissimo individuarli! E poi ci conosciamo tutti su Facebook, ma pensa che c'erano due ragazzi aggregati all'ultimo momento che per essere lì alle 9 del mattino avevano preso il treno alle 6." Ammicò Lalla entusiasta.
"Wow..." Esclamai non tanto convinta.
Lalla, la mia migliore amica e vicina di casa, quindici anni e con una passione sviscerata per i cartoni animati ed i fumetti giapponesi. 
Lei si definisce un'otaku e una cosplayer: frequenta le fiere del fumetto e si traveste come i suoi personaggi preferiti. 
Non chiedetemi perché le piaccia fare una cosa del genere, non vi saprei rispondere. 
A me non interessano affatto queste cose quindi non sono in grado di capirla. 
Ricordo soltanto che, una volta, un mio compagno di classe le chiese come mai le piacesse fare delle "sciocchezze simili". 
Lalla aveva fatto spalluccie e risposto soltanto con "E a te perché piace suonare la batteria?"
Non ci fu una risposta. 
Ma, in effetti, cosa si poteva rispondere? Ognuno ha le proprie passioni e di sicuro quella di Lalla non recava male a nessuno.


Le 13.30, aspettavamo l'autobus per il ritorno; in ritardo come sempre. 
Lalla chiacchierava del più e del meno almeno finché non fummo interrotte da un trio di sue compagne di classe. 
"Ehi Laura! Cosa era quella cosa che stavi leggendo durante la ricreazione?" chiese la prima: Jess, la classica tipa dall'irrimediabile puzza sotto il naso.
Sempre pronta a spettegolare e parlare male di chi crede sia inferiore a lei.
"Oh... stavo leggendo un manga, ma tanto tu non sai nemmeno cosa sia." Rispose Lalla senza guardarla in faccia.
"E non credi di essere un tantino cresciuta per queste cose?" Rincalzò la dose Amy, altra oca snob. 
"Non sono cose che ti interessano." Ora la voce di Lalla conteneva una vena di irritazione.
"Ohi, abbassa i toni! Guarda che noi lo diciamo per te! Dovresti crescere un po' invece di perdere il tuo tempo a fare quello che fai! E togli quelle foto dal tuo profilo di Facebook! Non ti rendi conto di quanto sei ridicola?" Stavolta fu la terza e squallida ragazzetta del trio a parlare.
"E io ti ripeto che non sono cose che ti debbano interessare" Ribattè ancora Lalla senza riuscire a mascherare qualche singhiozzo. 
Era davvero il caso di darci un taglio a quella situazione, almeno prima di attirare l'attenzione di tutti i ragazzi fermi alla fermata. Perciò afferrai Lalla per una manica tirandola da parte. 
"Non dirmi che quella "miss mondo" di Jess ti prende ancora in giro? Si può sapere perché non le rispondi a tono?" la rimproverai aspra anche se il mio non voleva essere veramente un rimprovero. 
"Tanto anche se ribattessi alle sue provocazioni peggiorei solo le cose! E poi se mi mettessi contro a quelle tre lo sai che poi avrei contro anche tutto il resto della classe. Con le sue moine e i suoi modi da subdola Jess rigira tutti i nostri compagni come le pare e piace" fu l'unica risposta che ricevei.
Sospirai, era davvero così.
Jess sapeva insultarti davanti a tutti senza peli sulla lingua, umiliarti quando voleva e godere anche dell'appoggio dei professori.
La maggior parte degli studenti sapevano che Lalla era fra le persone che Jess aveva preso di mira fin dal primo anno, questo perchè lei era la classica ragazza "invisibile", quella che non si espone mai e che si fa solo i fatti propri.  
Con un carattere troppo debole per difendersi dalle continue prese in giro di Jess e delle sue seguaci.
Da quando poi aveva scoperto dello strano "hobby" di Lalla le cose erano peggiorate ancora di più: spesso la mia amica veniva umiliata anche pubblicamente. 
Molte volte si sfogava con me dell'intera situazione che viveva a scuola.  
Avrei voluto aiutarla ma nemmeno io potevo mettermi contro Jess, non eravamo nemmeno in classe assieme. L'unica cosa che potevo offrire a Lalla era la mia compagnia, invitandola a uscire con i miei amici affinché facesse nuove amicizie.
Dopotutto, anche se ritenevo la sua passione alquanto "stramba", al di fuori di questo era una ragazza davvero simpatica.


Poi, una sera, Lalla venne a dormire da me.
Eravamo nel mio letto sotto le coperte; con il mio fidato portatile sul cuscino davamo un'occhiata ai nostri rispettivi profili su Facebook e nel frattempo spettegolavamo su quello degli altri. Mancavano pochi minuti alla mezzanotte, quindi parlavamo sottovoce per far credere ai miei che stessimo già dormendo.
"Ehi, Ale! Oggi ho sentito una storia alquanto interessante... la vuoi ascoltare?" Sussurrò Lalla.
"Cosa?" Le chiesi presa dalla curiosità.
"Praticamente, oggi pomeriggio mentre mi trovavo al doposcuola ho sentito due ragazze più grandi parlare fra di loro. Dicevano che al liceo classico un professore è scomparso nel nulla." 
"Mah..." fu il mio solo e unico commento. Come si faceva a parlare di queste cose con tanta noncuranza?
"E dicevano anche che l'ha portato via Jigoku Shoujo!" Aggiunse poi la mia amica.
"Jigoku Shoujo?" Dovetti trattenermi dal non ridere, "Sembra tanto un nome da protagonisti di tutte quelle serie animate che guardi solo tu!" 
"Stammi ad ascoltare! Dicevano che se accedi al suo sito accessibile solo a mezzanotte puoi scrivere il nome della persona che odi e che vuoi mandare all'inferno!" Continuò Lalla incurante del mio scetticismo.
"Lalla, ascolta, è soltanto una diceria. Non siamo mica in un cartone animato o qualcosa del genere!" Tutta questa storia era ridicola, ancora di più il fatto che Lalla ci credesse. 
"Si, lo so. Ma ascolta, non ti intriga una storia del genere? E se esistesse veramente il sito di "Corrispondenza per l'Inferno" su internet? Fra poco è mezzanotte, perché non ci diamo un'occhiata?" Concluse la mia migliore amica ancora più entusiasta di prima. 
Sospirai e controllai l'orologio digitale del computer portatile: segnava le 23.58, due minuti alla mezzanotte. 
In fondo, cosa mi costava? Avrei mostrato a Lalla che tale sito non esisteva affatto e che il motivo della scomparsa di quel professore era tutt'altro e non certo legato ad una fantomatica "Ragazza Infernale".
Digitai il nome del sito sulla barra di ricerca e aspettammo, non appena l'orologio digitale segnò 00.00 premetti il tasto "Invio" e Google avviò la ricerca.  
Passammo pochi secondi di attesa, intrepide per la risposta.
Quando Google finì la ricerca segnalò l'inesistenza del sito; cosa che mi portò a sbadigliare e chiudere il portatile.
La più delusa delle due era, ovviamente, Lalla che survò le labbra in un'espressione imbronciata.
"Che ti dicevo? Non può esistere un sito del genere!" La rassicurai con un sorrisp prima di spegnere la luce della lampada posta sul comodino.
"Forse la ricerca non è stata positiva perché tu non odi nessuno, Ale" la sentii sussurrare a malapena mentre si girava su un fianco per sistemarsi meglio sul materasso. 
Ma io mi addormentai senza nemmeno far caso alle sue parole.



Rimasi a casa per due settimane: il virus influenzale che girava a scuola era davvero terribile.
Quando ritornai sapevo che mi aspettava una tremenda sessione di studio per rimettermi in pari col programma, non potevo chiedere di meglio. 
Fu allora che iniziai a sentire le prime voci di corridoio su Jigoku Shoujo.


"Hai sentito? Jess della 2^ B è da più di  una settimana che non si fa vedere a scuola!"
"I genitori di  Jess sono disperati! Non sanno proprio che fine abbia fatto la figlia!"
"Sembra sia scomparsa nel nulla..." 
"La polizia che è andata a casa di Jess continua a ripetere di non avere nessun indizio o traccia!" 
"Te l'ho detto, l'ha portata via Jigoku Shoujo! Adesso mi crederai che esiste?" 


Possibile? Jess scomparsa nel nulla? L'aveva portata via Jigoku Shoujo? Si poteva davvero credere a una storia simile?


"Non mi stupisce che qualcuno odiasse Jess tanto da volerla mandare all'inferno. Era insopportabile e prendeva di mira sia i suoi compagni che le matricole del primo anno"
"Sshhtt! Non dire cose del genere..."
"Ma stai zitta! Anche tu sei stata una vittima di Jess, ricordi?" 
"Si, ma..." 


Era un vociare insopportabile, tornai in classe con la speranza di allontanarmi da quelle malelingue.
Ma la scomparsa di Jess continuò a restare l'argomento del giorno.


Il pomeriggio dopo mi incontrai da Lalla; le avevo chiesto aiuto per rimettermi in pari col programma sebbene frequentassimo due classi differenti. 
Non so nemmeno io come iniziò la discussione, forse perché non riuscivo a togliermi di testa la scomparsa di Jess e che a scuola non si parlasse d'altro.
"Hai sentito di Jess, vero?" Classica domanda sciocca e scontata dato che le due stavano in classe assieme ma avevo bisogno di un pretesto per agganciare il discorso.
"Tutti a scuola parlano di Jess e della sua scomparsa!" Rispose senza sorprendersi.
"E continuano pure a sostenere che sia stata la Jigoku Shoujo a portarla via..."
"Dicono così..." Biascicò a stento Lalla.
"E tu ci credi?" Le chiesi.
"Mh, non lo so Ale! Tu ci credi?"
"C'è qualcosa che mi tieni nascosto?" Domandai dubbiosa.
"Perchè dovrei?" Ribattè incredula.
"Sei più ritornata sul sito del Jigoku Tsushin?" Azzardai a chiedere.
"Non ci credo! Proprio tu che non ci credevi per niente mi vieni a chiedere una cosa simile?" scattò esagerata, forse anche troppo.
"Infatti ancora non ci credo! Ma sai, a forza di sentirne parlare mi sto quasi convincendo che esiste! perciò te lo richiedo: ci sei più ritornata?"
Lalla si zittì pensierosa. Per qualche secondo non disse nulla, poi aprì finalmente la bocca per parlare.
"Esiste Ale... esiste davvero il sito della Corrispondenza per l'Inferno." 
Non dissi nulla e rimasi in silenzio. Volevo che fosse lei a parlare.
Il giorno dopo che sono venuta a dormire da te ci ho pensato parecchio, sai? Ho pensato al motivo per cui non siamo riuscite ad accedere al sito quella notte e ho deciso di riprovarci. Perciò ho aspettato la mezzanotte e ho aperto il sito "Jigoku Tsushin" e sai cosa è successo? Si è aperto! Potevo scrivere il nome della persona che odiavo e farla portare via dalla Jigoku Shoujo!" 
Mi alzai di scatto in piedi, puntandole l'indice contro.
"Non ci credo! Allora, sei stata tu! Tu hai fatto scomparire Jess!" La accusai.
"No, ascolta ti prego! Ho digitato il nome di Jess ed ho inoltrato la richiesta è vero. Ma quando è apparsa la "Ragazza Infernale" ho deciso di rinunciare" Tentò di difendersi Lalla. 
"Cosa...?" esclamai stupita.
"E' così credimi! Ho rinunciato perché per attuare la mia vendetta nei confronti di Jess anche io sarei stata condannata all'Inferno una volta morta." 
Tornai a sedere incrociando le gambe nervosa. Era una storia che non mi piaceva, non mi piaceva affatto.
"Quando la "Ragazza Infernale" mi ha rivelato che per chiudere il contratto con lei avrei dovuto accettare anche tale cosa ho avuto paura e non me la sono più sentita e così le ho detto che rinunciavo..." 
Era una storia spaventosa, la storia di un sito internet per mandare all'Inferno le persone odiate.
Uno strumento di morte in piena regola.
"Però, se non sei stata tu, chi ha mandato all'Inferno Jess?" Realizzai poco dopo.
"Non saprei. Sono molte le persone che venivano schernite da Jess, quindi molte che la odiavano così intensamente da scrivere il suo nome sul sito di "Corrispondenza per l'Inferno". Anche se la verità era stata scoperta non sapevo ancora il nome del colpevole.

Dalla scomparsa di Jess era passato più o meno un mese e le voci in proposito piano piano andavano ad affievolirsi. Ma quelle che restavano continuavano a dar credito che l'ipotesi più credibile fosse che l'avesse portata via la Jigoku Shoujo, nemmeno io riuscivo a smettere di pensarci.

 
"Non ci pensare più Ale! Che senso ha continuare a rimurginarci sopra? Guarda, ora tutti coloro che erano presi di mira da Jess vengono a scuola più tranquilli! Io stessa non vengo più presa in giro!" Avevas tentato di rassicurarmi Lalla ora più serena che mai.
Tuttavia...
E se qualcuno volesse vendicare Jess? Cosa farebbe? Avrebbe accesso al sito di "Corrispondenza per l'Inferno?"




Ore 00.00 della notte.
Amy, 15 anni classe 2^B e compagna di banco nonché amica fedelissima di Jess digitava freneticamente sulla tastiera del suo computer fisso il nome di un sito che ormai era sulla bocca di tutti:
Jigoku Tsushin.
Lo schermo diventò nero, poi una fiammella si animò seguita da una scritta a caratteri rossi.


COMPIREMO LA VENDETTA AL POSTO TUO

Amy si morse le labbra incerta e dopo una breve esitazione digitò un nome.

Laura Fruscenti deve andare all'Inferno. 




"Hai mai sentito parlare del Jigoku Tsushin? E' un sito accessibile solo a mezzanotte. Se inoltri la tua richiesta di vendetta comparirà la Jigoku Shoujo per portarla a termine al posto tuo.
"Ho sentito che all'istituto professionale due ragazze che frequentavano il secondo anno e della stessa classe sono scomparse nel nulla. Le ha portate via la Jigoku Shoujo." 
"Dicono che il sito non funziona se ad accedervi è una persona che non prova odio per nessuno."
"Senti, ma non sarà solo una leggenda metropolitana?" 

   
 
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