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Autore: Eynis96    07/03/2012    8 recensioni
Allora questa è la mia seconda fanfiction su questi libri che adoro, è ambientata durante GREEN, quindi se non lo avete letto, non vorrei rovinarvi delle belle sorprese. In realtà è una mia rivisitazione di cosa sarebbe potuto accadere se.....scopritelo leggendo!
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I guardiani erano infuriati con lei, ma Gwen non provava alcun senso di colpa, l'unico elemento di fastidio per lei era l'occhiata tradita e offesa di Gideon, che sembrava rimproverala più che per il gesto per il fatto di averlo lasciato fuori da un'avventura nel quale era certo erano implicati anche suo fratello e l'amica lentigginosa di Gwen

A peggiorare il tutto c'era il sorriso soddisfatto di Charlotte -la traditrice!- infatti era colpa sua se era stata scoperta, e l'espressione rigida e riprovevole di Lady Arisa, “ma le nonne non stanno sempre dalla parte dei nipoti in difficoltà?” si chiese Gwen in un momento di lucidità.

Infatti la ragazza era circondata da un numero impecisato di persone che parlavano tutte assieme, e si accusavano a vicenda su chi aveva complottato con lei, in quel momento desiderò di avere vicino qualcuno che la capisse davvero, come la mamma. Leslie, o il nonno Lucas.

Si sentiva davvero molto confusa, i Guardiani che facevano irruzione in casa sua, Charlotte che rideva beffarda, il viaggio ancora in pigiama alla Loggia e questo interrogatorio che durava ormai da ore, dove le venivano poste domande alle quali non voleva o sapeva rispondere.

Aveva veramente il desiderio di andarsene da lì e sentiva che stava per esplodere, era come una bomba ad orologeria, e il timer stava per scadere.

Insomma, ma che diavolo avevano tutti quanti da sbraitare contro di lei come se fossero senza peccato e lei Giuda, che aveva tradito Cristo, sarebbe bastato che qualcuno per sbaglio le avesse dato una spinta e lei avesse perso la stretta sul labbro inferiore che in quel momento cominciò a sanguinare, e Gwen avrebbe vomitato tutto ciò che aveva da dire, ma al quale nessuno era mai interessato. Ed era più che sicura che ce ne fosse davvero per tutti, per quelli nella stanza e anche per chi li osservava 300 anni fa.

All'esclamazione di Mr Marley :- Lo sapevamo fin dal principio che era alleata con i traditori, non dovevamo fidarci!-, la sicura saltò e la bomba esplose nel vero senso della parola.

Gwen scattò in piedi urlando:- Ah davvero, e lo sa. Lei, chi mi ha lasciato il cronografo? Mio nonno! È lui il cattivo della storia? Solo lui si è degnato di spiegarmi che cosa succedeva, perché voi eravate talmente impegnati a fare congetture sul come e quando avrei fatto qualcosa di orribile che non vi siete resi conto che proprio questo vostro atteggiamento mi costringeva a cercarmi da sola le risposte che io avevo il diritto di sapere e che voi non avete voluto darmi!-.

Appena ebbe finito gli occhi di Gwen divennero rossi come la sua pietra il rubino, e trovando uno spiraglio tra le persone che la attorniavano uscì correndo dalla Sala del Drago, precipitandosi per le scale dell'antico palazzo.

Ma nel trambusto della cattura i Guardiani avevano dimenticato che, traditrice o no, Gwen era pur sempre una viaggiatrice nel tempo, e infatti una volta nel giardino si piegò in due per la nausea e scomparve, tra la confusione generale e l'urlo preoccupato di Gideon che si sporgeva dalla finestra.

 

Gwen ancora sconvolta per quello che era accaduto si guardò attorno, si trovava in un'epoca imprecisata nel giardino della Loggia dei Guardiani, e per calmarsi decise di sdraiarsi su una pittoresca panchina di legno in una parte del giardino che non aveva mai notato, o che nella sua epoca non esisteva ancora.

Era sbalordita per quello che era successo, ma sapeva che sarebbe stata ancora più isolata, ora lei era un pericolo reale, aveva messo nel sacco una decina di Guardiani esperti con suo nonno nel passato, la sua migliore amica e un demone-doccione.

Con un sorriso amaro pensò :- Questa non l'avevi prevista vero Conte Saint Germain-.

In quel momento le venne da piangere un po' per il sollievo di essere scampata dalle grinfie di quei matti, e un po' per lo spavento, in quel mentre sentì dei passi che si avvicinavano, ma non si preoccupò di controllare chi fosse.

Poi sentì qualcuno che la sollevava e la metteva sulle sue gambe, e stupidamente le venne da ridere e disse a fatica:- S..Sono un po' troppo grande per essere presa in braccio-.

Alzando gli occhi scorse suo nonno Lucas che le sorrideva, e Gwen non riuscendo più a trattenersi tra le lacrime gli raccontò tutto quello che era successo.

Il nonno Lucas la ascoltò pazientemente, ma dentro di se fremeva per quello che avevano fatto alla sua nipotina, che diamine, ogni volta che si vedevano lei piangeva:- Beh in fondo è anche colpa mia, io ti ho lasciato il cronografo, ma credimi, non lo ho fatto, o meglio non lo farò, per recarti un danno, io ho cercato solo di aiutarti...-

Gwen lo interruppe asciugandosi gli occhi:- Nonno grazie per tutto quello che hai fatto per me, e per quello che farai, sei davvero il miglior nonno del mondo, vorrei non doverti salutare, ma purtroppo non ho tempo- e sorrise a quest'ultima affermazione.

La ragazza lo abbracciò per un ultima volta e poi scomparve dai suoi occhi preoccupati senza sentire la risposta alla sua domanda “Ah nonno in che anno siamo?”.

 

Gwen atterrò malferma sulle gambe nella sua epoca, e fu sospinta via immediatamente, poiché si trovava in mezzo alla strada e rischiava di essere investita da un alquanto di fretta taxista al telefono.

Si ritrovò tra le braccia di Raphael, che passava di lì con Leslie, e in un momento di lucidità si chiese cosa ci facessero assieme, comunque lui l'aveva afferrata al volo, e in quel momento gli fu immensamente grata.

-Oddio Gwen sei sconvolta, che cosa è successo?- si preoccupò subito la sua amica

Gwen ancora inebetita per quello che era successo gli fece un riassunto delle ultime tre ore, osservando i lineamenti del giovane De Villers che si indurivano per l'indignazione.

-Che cosa hanno osato fare quei bastardi? Se penso che tra quelli c'è anche mio fratello!-

Così Raphael e Leslie si offersero di riaccompagnare la ragazza alla Loggia, sotto sua insistenza, perché per loro era assolutamente una cosa indecente che lei si ripresentasse da quegli invasati.

Poi vedendo che non riusciva a rimettersi in piedi Raphael la sollevo tra le braccia e si avviò dentro il cancello di fronte.

Gwen esausta si appoggiò alla sua spalla e si assopì.

 

Si risvegliò solo a causa delle urla che si erano levate attorno a lei, di nuovo, pensò.

Si accorse di trovarsi ancora tra le braccia di Raphael, che tuttavia non sembrava per nulla affaticato.

Appena si ridestò si ritrovò davanti gli occhi verdissimi di Gideon che la scrutavano con apprensione, ma fu subito scaraventata su un lettino dal Dottor White, che le somministrò un liquido trasparente che la fece sentire subito meglio.

-Siete tutti pazzi qua dentro!- sbraitava Raphael

-Che cosa ne sai tu, stupido bambino viziato!- rimbrottava Gideon

-Non vedi come l'avete ridotta? Sembra un fantasma! É scioccata, ed è tutta colpa tua!- inveì Leslie troppo preoccupata

-Mia? Ma se io non ho detto nulla!-

-Oh Mio Dio Gwen, tesoro, sono la mamma va tutto bene ora...Falk fai qualcosa!-

-Che cosa devo fare? Dottor White le dia qualcosa!-

-E' proprio quello che sto facendo, lei mi vuole insegnare come fare il mio lavoro?-

-Accidenti guarda che cosa abbiamo combinato! Mr Marley prendi delle bende fredde...- strillava Mr George preoccupato

-Ma è contro il protocollo, e....-ribatteva l'altro

-Vuoi vedere dove te lo metto io il protocollo?-

 

Ad un certo punto Gwen decise che ne aveva abbastanza e si sollevò, con il risultato di mettere a tacere tutti.

Si schiarì la gola e chiesi:- Posso andare a casa?-, si stava per riscatenare un putiferio, quando alzò una mano per zittire tutti e sospirando uscì mesta dalla porta, sollevata per aver scampato la confusione.

Scese in giardino e si sedette. Sull'erba, accarezzando le margherite di campo.

Ad un certo punto si accorse che qualcuno l'aveva seguita, ma nemmeno questa volta si voltò.

-Posso?- Gideon si sistemò accanto a lei scrutandola attentamente.

Gwen fece un cenno d'assenso, sentendo i battiti del suo cuore che aumentavano.

-Io non so come dirlo, ma quello che è successo oggi, io non volevo che le cose andassero così, questa cosa della profezia sta diventando un'ossessione e i Guardiani hanno perso il controllo....-

Ma si interruppe vedendo lo sguardo addolorato di lei:- Tu non capisci, ora sono un pericolo, e la mia vita ne sarà ancora più devastata....- a questo punto la giovane si morse il labbro perché si rifiutava categoricamente di piangere ancora, e Gideon la strinse, perché sentiva che lei aveva davvero bisogno di lui in quel momento, e cercando di trasmetterle tutto l'affetto che provava per lei le sussurrò:- Ricordati che io per te ci sarò sempre....-

Gwen stupita dalle parole del giovane si perse nei suoi occhi, gli fece un sorriso lacrimoso e gli rispose un po' sollevata:-Grazie...-

  
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