Le Lacrime di Bretagna

- Nonnino... nonno Javét, dove sei? Nonnino...

I Cyborg erano tutti riuniti attorno al piccolo corpo di quella povera bambina ustionata, ben sapendo che non c'era più nulla da fare e che sarebbe morta di lì a poco. L'incendio terribile, nel quale il gigantesco Eskméhl era stato distrutto, non aveva risparmiato niente e nessuno purtroppo: l'Arco di Trionfo era ancora in piedi, malgrado la parte centrale fosse crollata, ma la vita di quella piccola sventurata si stava spegnendo proprio lì, in mezzo alle macerie fumanti.
Trattenendo a stento la rabbia e la frustrazione, sia per la loro impotenza che per la freddezza spietata di Odino, i nostri non riuscivano a concepire che una simile crudeltà restasse impunita. Una dolce bambina innocente, vittima degli sporchi piani di un dio malvagio... Anche ad un passo dalla fine, l'unico pensiero di quell'angelo era rivolto alla sua preoccupazione per il nonno.

- Dov'è mio nonno? - chiese la piccola a fatica, incapace persino di aprire gli occhi. - Dov'è nonno Javét? E' solo, ditemi?
- Sta tranquilla, piccola - provò a dire 004, mentendo per rendere quantomeno tranquilli i suoi ultimi istanti. - Nonno Javét sta bene...

Incapace di muoversi, la bambina era forse consapevole del destino che l'attendeva; ma incurante di ciò, desiderava solo avere la certezza che suo nonno fosse ancora vivo.

- Vorrei tanto sentire - mormorò appena. - Ancora una volta, il nonno che suona... la fisarmonica!

Nello stesso momento una dolce melodia si levò nell'aria, vivace e malinconica allo stesso tempo. I Cyborg drizzarono le orecchie, cercando di capire la provenienza di quel suono, ma nessuno pareva essersi accorto dell'assenza di 007.
Bretagna infatti, nascosto in disparte sotto i resti dell'arcata semidistrutta, aveva recuperato la fisarmonica del vecchio e si era messo a suonarla per soddisfare almeno l'ultimo desiderio di quella bambina. Gli occhi del Cyborg erano chiusi, il volto muto e impassibile, ma scaturivano chiare le lacrime della sua profonda tristezza. Attraverso i singhiozzi e i lamenti soffocati, 007 si sforzò di concentrarsi sulla musica e in silenzio rivolse una preghiera per la piccola in fin di vita.

- Nonno Javét - sussurrò quest'ultima, con un amaro sorriso e due fili luccicanti lungo le palpebre socchiuse. - Grazie al Cielo, sei vivo... Nonno Javét...

Con un ultimo straziante ràntolo di agonìa, la piccola reclinò il capo di lato e spirò. Pur comprendendo che se n'era ormai andata, Bretagna continuò comunque a suonare col cuore gonfio di dolore. Tutti loro erano sconvolti, incapaci di proferire parola, ma le lacrime che stavano versando erano le stesse del compagno. 007 pianse a lungo la morte di quella bambina, proprio come tutti gli altri, ma le sue mani andarono avanti ugualmente. In questo modo il Cyborg sperava che, accompagnandola con le note di quella melodia, costei avrebbe rivisto il suo adorato nonno e ascoltato la sua musica... Per sempre!

FINE

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori