Bianco e nero
Bianco
e nero.
Strisce
bianche e nere che
si muovono frenetiche, si incrociano, prendono posto in un componimento
fantastico
creato dalla tua mente. Formano inizialmente un triangolo stilizzato,
che poi
acquista volume e diventa qualcosa di vagamente simile a…
una tenda? Una tenda,
grande grande, vicino al tuo letto di bambino?
Apri
gli occhi. Ti
accoglie il buio della camera da letto, il silenzio della casa assopita.
Era
solo il sogno confuso
della tua fervida immaginazione, non la realtà.
Torna a dormire, piccolo.
***
Bianco
e nero.
Tendoni
di colore bianco e
nero, anonimi, che si confondono con il cielo scuro. La palla con cui
stavi
giocando per strada, colorata, davanti alla recinzione di ferro crea un
netto
contrasto con il circo che è improvvisamente comparso nella
tua cittadina,
senza niente e
nessuno ad annunciarlo.
Leggi il cartello su cui è scritto l’orario di
apertura del circo, poi ti
precipiti a casa, entusiasta della strana novità.
Corri,
guardando solo di
sfuggita le persone sfrecciare ai lati della tua visuale, fra le
braccia della tua
mamma, affaccendata con il pranzo, un grembiule macchiato a coprirle
gli abiti,
e le racconti della scoperta: il circo che non c’era e poi
c’è, comparso
inaspettato nei tuoi pensieri e nei tuoi sogni infantili, nuovo
desiderio che
tua madre è ben felice di realizzare pur di vedere le tue
labbra atteggiarsi a
un sorriso gioioso, mostrando i dentini appena formatisi, e le tue gote
colorarsi di rosso entusiasmo. Annuisce alle tue pressanti richieste
con
un’espressione serena e giocosa, innamorata del pargolo di
pochi anni che la
vita le ha regalato.
Stasera
vedrai il circo
per la prima volta, sei contento, piccolino?
Non
un circo colorato e famoso, di quelli che hanno sempre popolato le tue
storie
preferite, ma un circo speciale, fuori dall’ordinario. Un
circo bianco e nero. Apre al
Crepuscolo. Chiude all’Alba. Il circo della notte.
***
Bianco
e nero. Colori ancora una
volta davanti ai tuoi occhi stanchi, più scuri per lo scarso
chiarore della
notte, il bianco che diventa grigio e il nero che diventa il nulla.
Mano
nella mano di tua
madre, sei a un passo dall’entrare in quel misterioso circo
che ti ha
affascinato. Ci sono tante persone intorno a te, uomini e donne,
giovani e
anziani, una folla attratta dalla novità del circo che apre
solo di notte,
quasi a voler brillare nel buio come una stella solitaria, capace di
ispirare
un sorriso anche a chi ha da tempo dimenticato come allargare le labbra
e
scoprire i denti con gioia.
È
il crepuscolo: il
momento che tutti stavano cominciando ad aspettare con impazienza
è arrivato.
Luci d’improvviso colorano il buio della notte, confuse
–batti le mani, estasiato
da quello spettacolo che i tuoi occhi non avevano mai visto
–; poi ognuna
assume il suo posto ed ecco che si forma un’iscrizione
scintillante
sull’insegna del circo. Le Cirque
des
Rêves.
Le
persone attorno a te
sorridono, tutte. Sorridi anche te, pur non comprendendo il significato
di
quelle parole di una lingua straniera; dai uno strattone alla manica di
tua
madre, le chiedi che vuol dire. «Il Circo dei
Sogni» è la risposta.
Il
circo dei sogni. Ti
viene in mente il tuo di sogno, quello a cui questa mattina non avevi
dato
peso, che avevi quasi lasciato cadere nell’oblio. La tenda
dei tuoi sogni è
così simile a quelle del circo, che cominci a pensare che vi
sia magia
nell’aria, che la magia muova le luci dell’insegna
e gli ingranaggi del grande
orologio lì vicino, che la magia abbia ispirato il tuo
inconscio mentre
dormivi.
Poi
i cancelli di ferro si aprono con un sussulto, quasi spinti da
volontà propria,
e il circo è aperto ai visitatori. La folla si riversa
dentro la recinzione;
dai la mano a tua madre ed entri nel circo bianco e nero. Entri nel
circo della
notte.
Note: Apre al Crepuscolo. Chiude
all’Alba.;
Le Cirque
des Rêves.;
«Il
Circo dei Sogni» è la risposta.; Poi
i cancelli di ferro si aprono con un sussulto, quasi spinti da
volontà propria
sono citazioni del libro Il circo della
notte di
Erin Morgenstern. È tratta dal libro, ma adattata alla
fanfiction,
la frase ‘dai uno strattone alla manica di tua madre, le
chiedi che vuol dire’.
Alla fine immagino si sia
capito, a ogni modo il protagonista della storia è il
bambino che viene
nominato un paio di volte nel capitolo
‘L’attesa’ –il primo, che
è stato messo
a disposizione dalla casa editrice nel pdf rilasciato per il
concorso– esattamente
nelle frasi Un
bimbo batte con gioia le mani.
e Un
bambino accanto a te dà uno
strattone alla manica della madre, chiede che vuol dire. Ho immaginato che
il bambino fosse lo stesso, ecco.