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Autore: vitamina    10/03/2012    2 recensioni
Questa oneshot è il frutto del mio desiderio di vedere delle scene del passato dei chair(infatti è ambientata nell'estate dei loro 15 anni)...ho provato a raccontare il turbameneto di Chuck nell'aver scoperto la verità sulla morte della madre e di come ,già allora, sentisse il bisogno di Blair...
Spero non sia troppo noiosa e confusionaria ,ma accetto volentieri ogni critica o consiglio,anzi l'apprezzerei davvero molto...
Il titolo,"She", è una canzone di Charles Aznavour,reinterpretata da molti artisti ,tra cui, anche da Elvis Costello in una versione più famosa per il film"Notthing Hill"...oltre ad essere una canzone bellissima mi ha ispirata per questo racconto,ecco perchè l'ho intitolato così e ho deciso di intervallarne il testo alla mia oneshot...(spero di non aver combinato un disastro e che si capisca il senso)!!!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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“She…”




She may be the face I can't forget,
A trace of pleasure or regret,
May be my treasure or
The price I have to pay…




Perché nessuno poteva capirlo davvero,perché nessuno era disposto a dargli fiducia.Lui era Chuck Bass,cosa ci poteva essere di peggio dell’essere come lui?
Anche lei glielo ripeteva di continuo…eppure era sempre al suo fianco quando aveva bisogno di qualcuno che lo sostenesse,quando era convinto di essere solo, nelle difficoltà della vita…si voltava e lei,lei era lì…lì ,per lui.



She may be the song that summer sings,
May be the chill that autumn brings,
May be a hundred different things
Within the measure of a day.




Era l’estate dei loro 15 anni,erano tutti agli Hampton:lui,Blair,Nate e Serena.Quel posto non gli era mai piaciuto,le vacanze non gli erano mai piaciute.Tutti erano felici,tutti andavano in vacanza con i propri genitori,eccetto lui che veniva spedito ,dal padre ,in quella casa vuota e desolata,così fredda,insieme a nessun altro che alla sua servitù.
Bart Bass non era mai stato un uomo amorevole e meno che mai un padre presente.
Aveva sempre guardato il piccolo Chuck,l’adolescente Chuck ,con rancore,quasi come se guardarlo potesse gelargli il sangue nelle vene.Una volta lei l’aveva davvero pensato e glielo aveva rivelato quasi in un sussurro,come per paura che ,per questo,credesse di essere solo.
“Ma tu non sei solo…hai noi..io,Nate e Serena saremo sempre al tuo fianco”lo rassicurò ,poi, un secondo dopo ,quella bambina dai boccoli color cioccolato che le ondeggiavano sul collo candido, lasciato scoperto da un vestitino estivo,dalla fantasia floreale.
Blair era sempre dolce e premurosa con lui.Certo, litigavano di continuo,si indispettivano e beffeggiavano a vicenda,ma niente e nessuno poteva mettersi tra di loro,quando si trattava di proteggersi reciprocamente. Per qualche inspiegabile motivo,anche se se ne facevano di tutti i colori,quando si metteva però qualcun altro contro uno dei due,erano sempre pronti a defendersi e a sostenersi a turno.
Erano tante le malefatte che avevano combinato insieme da bambini…ma c’erano sempre l’uno per l’altra…anche quando sembravano odiarsi.Ma soprattutto,lei c’era sempre per lui.


She may be the beauty or the beast,
May be the famine or the feast,
May turn each day into a
Heaven or a hell...
She may be the mirror of my dream…



Fu per questo motivo che,anche quel maledetto giorno che apprese quella sconvolgente notizia,decise di andare da lei…non da Nate o da Serena,ma da lei e nessun’altro.
E anche allora, lei l’aveva preso sotto la sua ala protettiva. Spesso Blair sapeva essere così materna,e anche lui se ne accorgeva,anche lui che una madre vera non l’aveva mai avuta.
La stanza di Blair era avvolta nell’oscurità,illuminata soltanto dal bagliore di quella notte stellata,tipicamente estiva,che si intravedeva dalla finestra aperta.
Quando lui,silenziosamente,arrivò nella sua camera,non diede il minimo cenno,nessun saluto,non bussò nemmeno.
Lei sentì soltanto la porta aprirsi di scatto e non gli chiese nemmeno perché non avesse bussato…non servì chiederlo.Chuck avanzò verso di lei e si sedette sul letto,al suo fianco,dove un attimo prima,era seduta da sola,intenta a spazzolarsi i capelli..
Le si avvicinò lentamente,senza sapere neppure cosa dirle esattamente…era così affranto che non riusciva a spiegare come si sentiva.Ma sapeva che aveva bisogno di lei.E a Lei non servivano parole,né spiegazioni.Non le erano mai servite e non le servirono nemmeno allora. La spazzola le cadde di mano e sentì l’impulso irrefrenabile di abbaracciare quel ragazzo che non aveva mai visto così fragile ed indifeso…
Lui iniziò a piangere in silenzio,non rendendosene nemmeno conto…

Quando si svegliarono,destati dal primo flebile raggio di sole del mattino,si resero conto che dovevano essersi addormentati.
Blair si era assopita contro il suo petto e non si ricordava come fosse finita dall’abbracciarlo all’essere abbaracciata a sua volta. Ma si sentiva talmente bene,così vicina a lui,che decise di non muoversi nemmeno di un millimetro, pur di non rischiare di svegliarlo.
Ma la luce del sole ,che si faceva sempre più intensa nella camera,aveva svegliato anche lui.Gli occhi ancora gonfi per il pianto,la camicia leggermente aperta,i capelli arruffati e l’aria talmente imbronciata da sembrare un bambino.
“Che cosa è successo?”si alzò di colpo a sedere nel letto,facendola sussultare.
“Ah…noi credo..ci siamo ,semplicemente, addormentati”disse lei,con aria del tutto innocente.
“E lo dici così?”la incolpò lui”questo non sarebbe MAI dovuto accadere”sottolineò bene quel “Mai”per assicurarsi che anche lei capisse. Sembrava davvero preoccupato e furibondo.Quasi non si perdonasse per essersi lasciato andare.
“Ma Chuck…non capisco…non è successo niente ,in fondo”lei non riusciva proprio a capire perché si agitava tanto,di solito era lei che lo faceva,in situazioni del genere,eppure stavolta si sentiva dentro un tale senso di tranquillità che proprio non le riusciva di agitarsi.
”Tu sei la ragazza del mio migliore amico,possibile tu non capisca che è questo il problema?”le gridò contro,alzandosi bruscamente dal letto e abbottonandosi e sistemandosi la camicia frettolosamente.
“Si,ma tra di noi non è successo proprio un bel niente…e poi sei venuto tu a cercarmi… Perché sei venuto da me,allora?Perchè non sei andato direttamente da Nate?Dopo tutto,come hai detto prima,è lui il tuo migliore amico…”Adesso era seccata anche lei. Chuck la guardò alzarsi dal letto frettolosamente e cercare di sistemarsi i capelli in scompiglio. Sapeva bene che Blair non sopportava di essere in disordine. Eppure quella mattina,sembrava così sorprendentemente calma per essere Blair Waldrof e per aver dormito con lui ,per giunta. Come se la cosa non la scomponesse più di tanto.
“Dimenticati di stanotte…ok ho ceduto…ho avuto un momento di debolezza e ho pianto…ma è tutto qui.Non accadrà mai più..Chuck Bass non piange,ok?Quindi dimenticati di questa scena”.
E uscì dalla camera,rivolgendole un ultimo sguardo trafelato,sbattendo la porta dietro di sé.
Quel tonfo fece rimbombare la testa di Blair.Era confusa…e, ancora di più, perché ,era vero,Chuck Bass non piangeva…ed era proprio per questo che era sempre più convinta che ,quella notte,Chuck stava davvero soffrendo per qualcosa di grave e non poteva trattarsi solo di una sciocchezza.


Si rividero ,qualche ora dopo,nel giardino di Cece, per un brunch domenicale che la nonna di Serena aveva gentilmente organizzato per tutti loro.Erano tutti presenti,eccetto Bart Bass.
“Charles,dov’è tuo padre?E’ in ritardo?”chiese in tono falsamente preoccupato Cece.In realtà, voleva soltanto capire il perché qualcuno avesse avuto la sfacciataggine di rifiutare un suo invito.Era una cosa che non tollerava.
“No,in realtà non verà affatto.”il tono di Chuck fu freddo e distaccato.
“Come sarebbe a dire?”sbraitò la donna,palesemente offesa.
“E’ dovuto ritornare a New York per affari.Non ne ha potuto farne a meno…”disse ,quasi sarcastico “…e così non ha nemmeno avuto il tempo di salutarvi, ma vi manda i suoi saluti”provò a difendere il padre come meglio poteva..la verità era ovviamente che Batr Bass faceva sempre ciò che voleva, senza considerare le reazioni o i sentimenti di chi gli stava intorno.
“Ah che peccato,è stato qui talmente poco…ero convinta che,essendo arrivato solo due giorni fa, si fermasse di più stavolta..”aggiunse una concitata Lily.
“Già anche io…ma non è così..” fu la sua risposta amareggiata e si chiuse nel suo silenzio.


She may not be what she may seem
Inside her shell...
She who always seems so happy in a crowd,
Whose eyes can be so private and so proud,
No one's allowed to see them
When they cry...
She may be the love that cannot hope to last,
May come to me from shadows of the past…




Il sole illuminava i colori accesi di quel giorno e di quell’ultimo spiraglio d’estate.
Serena e Nate si sedettero su una panchina a chiacchierare con non curanza,quasi non avessero ascoltato ciò che Chuck aveva detto e non avessero notato quanto sembrava starci male. Blair si chiedeva,invece,come facevano quei due ad essere sempre così spensierati ed imperturbabili,lei e Chuck, in confronto, sembravano sempre circondati da un alone di cupezza,forse era per questo che si capivano sempre così bene…meglio di chiunque altro.
E poi lo vide,seduto ai piedi di un grande albero piangente…nella parte più deserta di quel grande giardino.L’impressione che dava di sé,seduto lì sotto,non era delle migliori.
Così si ritrovò anche lei lì ,in quell’angolo nascosto, e si sedette al suo fianco,decisa a sapere cosa stesse nascondendo veramente.
“Che cos’era qualla storia di tuo padre che è dovuto ritonare a New York?”chiese ,con apprensione.
“Non ti avevo detto di lasciarmi in pace?”le rispose seccato il ragazzo,gettando gli occhi all’aria spazientito per la costanza e la tenacia che quella ragazza sapeva metterci nel voler sapere e avere sotto controllo ,ad ogni costo ,ogni cosa.
”Ok…fa come vuoi.Non dirmelo se preferisci, ma sappi che te lo chiedo solo perché sono preoccupata per te…davvero”rispose con spontaneità,lasciandolo spiazzato.
Il modo in cui si preoccupava sempre di lui era disarmante,il modo in cui voleva sempre stargli accanto ,anche quando lui cercava a tutti i costi ,di impedirglielo era incredibile.
“Se fossi in te, mi preoccuperei di più per il tuo ragazzo,invece che per me…”le disse per provocarla e le indicò Nate e Serena che si stuzzicavano e ridevano felici come due bambini.La complicità tra i due era palese..Nate non era mai così di buon umore quando stava con lei…Blair abbassò gli occhi che si stavano colmando di calde lacrime,amareggiata e rattristita per quella scena…lei se ne rendeva conto,ma per quanto ci provasse a tenergli separati,proprio non c’era verso.
Ma appena Chuck vide l’effetto che le sue parole avevano avuto su di lei,si pentì immediatamente di essere stato così meschino.
“Mi dispiace”interruppe i suoi pensieri e quel silenzio imbarazzante”scusami,non volevo farti notare questo per ferirti…so che ami Nate e…lui ama te”le disse cercando di sembrare convinto per rassicurarla e farla ritornare a sorridere…voleva provocarla ma non voleva che soffrisse”Non badare tanto a loro due,in fondo non stanno facendo nulla di male…cioè non stanno facendo nulla di diverso da ciò che stiamo facendo io e te adesso,no?stanno solo chiacchierando...”le disse per rincuorarla.
Ma in realtà,la verità di quell’affermazione la turbò ancora di più…Era vero ,quell’estate,in particolar modo,Nate sembrava essersi attaccato ancora di più alla biondina,almeno quanto lei si era attaccata a Chuck.Non sapeva il perché ,lei in fondo amava il suo ragazzo,eppure c’era qualcosa nel suo migliore amico che sembrava attrarla continuamente, come un’ape al miele.
Si voltò a guardarlo…il suo sguardo era triste e sofferente…E questo non poteva mandarlo giù…detestava vederlo così affranto.
“E che con te sto bene,Bass…riesci a non fami pensare che sono solo una stupida ragazzina innamorata di un ragazzo che ha occhi solo per la sua migliore amica…”ammise semplicemente.
“E tu riseci a farmi sentire voluto bene ,anche se so che mai nessuno me ne potrebbe volere davvero…”sospirò pesantemente come se si fosse appena liberato di un peso
“Non dire così…questo non è vero”cercò di confortarlo accarezzandogli la spalla,dolcemente.
”Ne sei sicura?Beh,forse cambieresti idea se sapessi che mia madre è morta per darmi alla luce e che mio padre ha iniziato a detestarmi da allora…se sapessi che persino i miei genitori non possono provare amore nei miei confronti…mia madre non può confermarlo,ma io l’ho uccisa…l’ho uccisa io, Dio santo,capisci cosa significa questo ,Blair?”La sua voce fu rotta dal pianto e poggiò la testa sulle ginocchia,quasi a volersi nascondere,a voler nascondere quel suo dolore.”No,non è così…”lei non voleva crederci. Era una storia troppo crudele”è stato lui a dirmelo ieri sera…è che abbiamo litigato ,di nuovo…così non si è trattenuto,è esploso e mi ha rivelato la verità che, in questi anni ,mi aveva tenuto nascosto”
“No…”la brunetta era sempre più incredula..la durezza di quelle parole,sussurrate dalla voce,rotta dal pianto,di Chuck,era insostenibile…
”Si,invece…ma sai un cosa?Meglio così…adesso ,almeno, so perché mi ha sempre trattato in questo modo, perché non mi voleva bene…”Poi si alzò e corse via,temendo di essere visto da qualcuno,in quello stato.
Ma in quel giardino,come nella sua stessa vita,nessuno sembrava curarsi di lui.Le risate sguaiate di Serena coprivano ogni altro rumore.
Lei lo seguì immediatamente”Adesso,ti prego ,lasciami in pace, voglio stare da solo”si era rintanato istintivamente nella scuderia sul retro.Era piccola quanto bastava ad un pony,regalo che Cece aveva fatto a Serena,per i suoi 10 anni ,per soddisfare un suo capriccio.E ad uno splendido cavallo color pece,dagli occhi di un blu intenso…un esemplare di razza,che ad avviso di Bart,era sprecato lì,dal momento che nessuno lo utilizzava mai.
Ma Chuck, in un attimo, ne liberò le redini e ,prendedo una piccola rincorsa,vi montò in sella.”Chuck fermati,dove hai intenzione di andare?”Blair gli era corsa dietro a per di fiato, nonostante i suoi “lasciami in pace”,spaventata dalla sua irruenza.
“Non sono…”fece per rispondere ma lei lo interruppe”Non provare a dirmi che non sono affari miei…non provarci nemmeno,Bass”lo avvertì minacciosa.Adesso era lei che stava urlando.
“Ho bisogno soltanto di cavalcare un po’…mi rilassa”cercò di tranquillizzarla,acquisendo la calma che aveva perso una attimo prima.
”Bene,portami con te ,allora…”gli chiese lei, con tranquillità.La richiesta gli arrivò talmente inattesa …Tutto si sarebbe aspettato tranne che Blair gli facesse una simile supplica.
La sua anima era in dissidio,da un lato avrebbe voluto solo afferrarla e portarla via con sé…era quello l’effetto che lei gli aveva sempre fatto:gli faceva desiderare di prenderla e di fargli di tutto.E non capiva Nate,non l’aveva mai capito,come potesse stare con una ragazza come Blair…così pura,bella e delicata e desiderare di stare con una come Serena.Certo, anche lei era bella,ma in un modo che a Chuck sembrava ordinario,non aveva qulla bellezza rara che vedeva in Blair. Inoltre lei era l’unica che sembrava davvero interessarsi a lui,da sempre.Ma, dall’altro lato, non era sicuro del vero motivo per cui gli stava chiedendo una cosa del genere e l’ultima cosa che voleva è che fosse solo perché provasse pena per lui…non voleva la pietà di nessuno,tantomeno quella di Blair”Non voglio la tua compassione”le gridò arrabbiato”Non è compassione,è…”e si interruppe per un istante,senza rendersene conto , stava per dirlo davvero…stava per dirgli che ci teneva troppo a lui…ma non voleva essere fraintesa,e conoscendo Chuck era certa che l’avrebbe fatto e non voleva peggiorare la situazione.”E’che non lo faccio per te,ma per me stessa…se mi porti con te ,almeno, non dovrò sopportare la vista di Serena e Nate insieme…ti prego Chuck”vederla supplicare gli fece perder del tutto il controllo.Lei gli stava già tenedo tesa la mano,come segno di una richiesta di essere afferrata e tirata sù al suo fianco…e così lui lo fece.
Le afferò l’esile polso trascinandola in salvo ,sul suo cavallo.Lei si sistemò dietro di lui, poggiandogli le mani sui fianchi.I loro sguardi si incrociarono,quello di Blair grato e soddisfatto,qullo di lui ,finalmente, calmo e sereno”Ok, ti avviso però:non andrò piano solo perché ci sei tu,Waldrof…quindi ,se la cosa non ti sta bene, sei ancora in tempo per scendere.”Le disse in segno di sfida.
Ma lei non sembrava affatto disposta a cedere”Non ho paura, Bass!” ma nell’istante in cui lo disse ,Chuck tirò le redini,partendo al galoppo e lei ,d’istinto, poggiò la testa contro la sua schiena e gli si strinse in vita più forte che poteva.
Lui sorrise a quel contatto: la sentiva vicino,la sentiva sua…
”Ti odio Chuck Bass.Sei sempre il solito,lo so che lo stai facendo apposta.Se non la pianti, finirai col farci uccidere…” lei sbraitava e urlava…
Lei era Blair Waldrof ,la ragazza del suo migliore amico che gli girava sempre intorno.Lei era la persona che non lo abbandonava mai,quella che non lo lasciava mai da solo,lei era la persona che, ancora una volta ,gli stava dando una ragione per lottare e andare avanati,senza arrendersi.
Lei gli stava ridonando il sorriso…”Grazie Blair” risuonò una voce nella brezza estiva … e ,mentre il cavallo sembrava voler rincorrere la macchia rossa di sole che stava per tramontare,Blair lo udì e seppe di avergli restituito il sorriso, anche se solo per un breve istante…


She may be the reason I survive,
The why and wherefore I'm alive,
The one I'll care for through the
Rough and rainy years...
Me, I'll take her laughter and her tears
And make them all my souvenirs
For where she goes I've got to be.
The meaning of my life is she, she, she…

  
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