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Autore: Mephistopheles    14/03/2012    0 recensioni
L'entrata ad un club serale di filosofia, estremamente esclusivo, richiede il superamento di tre prove. Ma i pochi che riescono a passarle scoprono che dietro alle apparenze c'è qualcosa di più.
Prima storia del ciclo Metropolys:
« Quello di Metropolys è un universo alternativo, a tratti simile al nostro, a tratti distopico, a tratti fantascientifico. Il colore della metropoli e della vita dei suoi abitanti è il grigio della noia, e i protagonisti delle storie (indipendenti tra loro a livello di trama) cercano ognuno una propria diversa tonalità, qualcosa che animi le loro esistenze e permetta loro di evadere dalla monotonia. Un quadro inquietante, dall'interpretazione oscura e mai univoca, si propone come disturbante rappresentazione di un mondo "underground" specchio della società contemporanea ».
Genere: Dark, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bile nera
I.




Giù in città c'è un club molto esclusivo. C'è in quasi tutte le città, quelle grandi, ma bisogna sapere dove cercare.
Se riesci a trovarlo, non t'illudere di essere già ad un buon punto. Nonostante sia difficile.
A vederne la sede, di solito, è una bettola. Passa del tutto inosservata; una porticina di legno scuro, rettangolare, squadrata, pulita, in vicoli che puliti non sono. Un occhio attento nota subito il contrasto, ma non pensare che sia facile, neanche per un attimo. Bisogna farci un po' d'allenamento.
La cosa veramente strana è che si tratta di un club di appassionati di filosofia. Se la filosofia non ti interessa, puoi anche smettere di leggere queste istruzioni. Non è roba per te. Devi avere una visione d'insieme, capisci. Poesia, arte.
E così all'esterno, dicevo, c'è questa porticina. Fuori, sul muro, c'è sempre una locandina, un'immagine con quattro scritte, che dice quale sarà l'argomento della serata. In realtà è spazzatura, la cambiano ogni settimana secondo criteri del tutto casuali.
Entri, e ti trovi in questa mostra d'arte. Uno stanzone ben illuminato, i quadri alle pareti, persone immobili in giacca e cravatta con le mani dietro la schiena. Qualcuno cammina da un'opera all'altra. Se vedi un giovane con la faccia confusa, puoi stare certo che sta per uscire. Di sicuro sei confuso anche tu, a questo punto. Nessuno sta parlando, niente dibattito, niente di quello che ci si aspetterebbe di trovare ad una serata di un club di filosofia. A partire dai quadri.
La maggior parte dei nuovi a questo punto esce, non essendo interessata, o pensando di aver sbagliato qualcosa. O che chiunque abbia messo la locandina abbia sbagliato qualcosa, o il loro informatore. L'informatore è quello che ti parla del posto. Chi lo trova da solo di solito esce subito. Nessuno sa come abbiano fatto i primi, nessuno sa quando o da chi sia partito tutto.
Non importa, dicevo, se però vuoi andare fino in fondo tu devi rimanere lì. Fare finta che sia tutto normale.
Quello che devi fare se vuoi andare avanti è guardarti intorno, e iniziare a cercare un'opera. Non c'è un criterio, purtroppo. Dev'essere l'opera della serata. A volte è quella nell'angolino buio a cui non bada nessuno, altre è quella al centro con tutta la gente immobile intorno, in piedi.
Dipende da quanto sono buoni i guardiani quella sera.



 

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