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Autore: Loveless85    14/03/2012    2 recensioni
Ambientata nel momento in cui Soubi lotta da solo.
Ritsuka si prende cura di lui ^^ (non mi ricordo il numero preciso del capitolo, perdonatemi!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ritsuka Aoyagi, Soubi Agatsuma
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Ritsuka...- chiamò piano Soubi.
Immediatamente il ragazzo si girò verso il letto dove stava riposando il combattente ferito, notando subito che stava dormendo.
Gli Zero lo avevano medicato, poi avevano deciso che una passeggiata notturna sarebbe stata meno noiosa che stare li a guardare un uomo dormire, così lo avevano lasciato solo a sorvegliarlo.
-Avresti dovuto chiamarmi, Soubi...- mormorò piano, aggiustando le coperte sulle spalle larghe del ferito.
-Ritsuka...- lo chiamò ancora lui. Sembrava così debole ora.... Addormentato e pieno di bende e fasciature.
Sospirando, Ritsuka si accostò al letto, di nuovo, e gli accarezzò piano una mano.
-Ritsuka...-
-Sono qui Soubi...dovevi chiamarmi...- sussurrò piano, questa volta prendendo la mano di Soubi.
-Gomen- lo sentì sussurrare.
-Sei sveglio...- sussurrò appena, chinando appena il viso per guardarlo negli occhi.
-Sì...sto bene...- sussurrò piano.
-Stai così bene che hai perso un sacco di sangue e sei pieni di tagli e ferite!- scattò Ritsuka, lasciandogli la mano e mettendosi seduto, già arrabbiato.
Senza una parola, Soubi si girò sulla schiena, guardando il giovane trattenere la propria rabbia.
-Gomen...- ripeté di nuovo.
Buttando fuori l'aria con un solo unico sospiro, il giovane si risedette di nuovo a terra, vicino al letto.
-Dove sono Zero?-
-Sono andati a fare una passeggiata notturna. Hanno detto che era più interessante che stare a guardarti mentre dormivi- rispose, guardandolo male.
Soubi ghignò appena e chiuse gli occhi.
-Ti fanno tanto male?- era appena un sussurro, ma nella stanza vuota si udì benissimo.
-Non molto...- rispose in un bisbiglio.
Senza dire altro, Ritsuka si alzò e si distese accanto a Soubi, senza toccarlo.
L'uomo sorrise, voltandosi su un fianco verso di lui.
-Ritsuka. Ti amo-
-Smettila Soubi. Sai che non voglio che tu me lo dica- rispose subito lui, leggermente infastidito.
Lui sorrise, poi tese un braccio per stringerlo contro di sé, anche se era talmente debole che senza l'aiuto del ragazzo non ci sarebbe riuscito.
Ora stava così bene tra le braccia di Soubi.... Adesso sapeva che stava bene e che sarebbe guarito. Però, qualcosa si agitava dentro il suo piccolo cuore. Voleva vedere Soubi tranquillo, senza tutta quella tristezza negli occhi.
Respirò il suo odore, piano, e gli si avvicinò di più.
Subito Soubi lo abbracciò meglio, posandogli un bacio leggero sulla tempia.
Ritsuka si sentì arrossire, ma non si allontanò come faceva di solito. Prese coraggio e posò una bacio leggero sulla sua guancia.
-Ritsuka...- lo chiamò piano lui.
-Zitto, o non riuscirò a fare quello che voglio- disse subito il ragazzo.
Sollevò piano il viso, fino a guardarlo negli occhi, poi si avvicinò cautamente e lentamente alle sue labbra, fino a sfiorarle con le proprie in un bacio leggerissimo.
Soubi chiuse gli occhi rilassandosi e sospirando.
Senza staccarsi da quel lieve contatto, il giovane gli accarezzò il viso, lasciando poi lì la mano, come se avesse paura di un allontanamento da parte dell'altro, ma Soubi non aveva intenzione di allontanarsi, anzi. Con una leggera pressione, trasformò quel leggero sfiorarsi in un vero bacio, cominciando anche ad accarezzare le labbra del più giovane con la lingua, dolcemente e lentamente, cercando di non spaventarlo.
-Soubi...- sussurrò l'altro, sentendosi arrossire a dismisura, però non si allontanò molto e subito l'uomo ne approfittò di nuovo, tornando a baciarlo. Questa volta la lingua superò la barriera delle labbra ed invase delicatamente la bocca del ragazzo, lasciandolo sorpreso ed incantato dalla miriade di sensazioni che stava provando.
Era il primo vero bacio che si stavano scambiando ed era diverso da tutti quelli precedenti, che erano solo dei leggeri sfioramenti di labbra.
Adesso si stavano scambiando il respiro ed il sapore. Adesso si stavano conoscendo nel modo più primitivo.
Il primo ad allontanarsi fu Ritsuka in carenza di ossigeno nei polmoni.
-Ritsuka...- lo chiamò subito lui.
In risposta il giovane alzò il viso a guardarlo.
-Grazie...- e chiuse gli occhi, sospirando e cercando di stringerlo a sé.
-Dormi Soubi...dormi...- sussurrò lui di risposta, augurandogli di guarire in fretta, perché così avrebbe potuto chiedergli perché si sentiva strano adesso che gli era così vicino.
Ritsuka lo guardò per qualche minuto, poi sentì che i propri occhi cominciavano ad essere stanchi, così li chiuse ed appoggiò la fronte contro le labbra dell'altro, appisolandosi.
-Ti amo...Ritsuka...- sussurrò Soubi, certo che adesso non avrebbe potuto impedirgli di dirlo.
  
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