Libri > Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volar
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Autore: Kooskia    15/03/2012    1 recensioni
Fanfiction-crossover dedicata alla saga di Felidae, dell'autore Akif Pirincci, scarsamente nota in Italia. Ho scritto questa storia cercando di mantenere il più possibile lo stile di scrittura e i temi dell'autore, che sono caratterizzati da un uso della prima persona insieme a toni e tematiche complesse ed oscure in quella che è uno dei pochi libri con animali protagonisti al mondo a dare mostra di un thriller con dosi di horror ed eros. In questa storia ho realizzato una crossover con la ben più famosa Storia di una Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda. La trama si sviluppa in un periodo successivo a quello del libro di Sepulveda e la scena e le tematiche sono comunque incentrate su Francis, protagonista felino della saga di Felidae, che si ritrova costretto ad aiutare i gatti di Amburgo alle prese con una serie di misteriosi omicidi tra gatti.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo - Nuove Vite

Stavo lasciando che il sole mi scaldasse il pelo, quando all'improvviso Pallino comparve dietro di me. Lentamente l'inverno stava scemando e la neve iniziava a sciogliersi, benché gran parte della città fosse ancora coperta dal suo manto bianco.
Non aprii gli occhi, mentre gli rivolsi la parola..
-Sono passati un paio di mesi almeno e di lui non è stata trovata traccia… se è sopravissuto come credo avrà lasciato la città per cercare una nuova vita nella campagna tedesca.-
La voce di Pallino era più fredda della mia, come se il rigore invernale avesse fatto breccia dentro di lui…
- Dude è morto.. i due gatti dal pelo bianco erano gli ultimi killer rimasti.. abbiamo scoperto che Dude ne utilizzava periodicamente di nuovi, sfruttando diverse colorazioni mimetiche per poi farli uccidere quando l'intossicazione da vernice li indeboliva... -
Annuii..
- Il caso è chiuso.. mi spiace solo di non averlo risolto in tempo per evitare le ultime vittime…-
Pallino mi sorrise ..
- E' stato il tuo acume e la tua capacità a permetterci di localizzare il loro rifugio.. senza di te Dude sarebbe sopravvissuto, avrebbe costretto ai suoi desideri quel giovane gatto e Niya sarebbe morta.-
Sospirò e abbassò lo sguardo…
-Ancora mi chiedo se abbiamo fatto la scelta giusta… le parole di Niya erano state coraggiose, ma qualcosa nel mio cuore mi fa rimpiangere di non aver ucciso quel quel…-
-E' un gatto ora.. – sollevai lo sguardo … - Ora è semplicemente un gatto, come me e come te.. dimenticherà chi era, dimenticherà il suo atroce passato… e semmai questo non dovesse succedere..-
I miei occhi incontrarono i suoi e i nostri sguardi si incrociarono scambiandoci una sensazione di calore..
-.. noi saremo qui, pronti a combattere-
Annuì.. all'improvviso giunse un giovane gatto nero, il suo volto era radioso..
Era uno dei gatti di Dude.. molti erano stati uccisi nella battaglia nelle fogne, ma alcuni dei sopravvissuti, senza più un leader e senza una vero desiderio di portare avanti il suo oscuro sogno si erano uniti ai gatti di Amburgo. Altri invece si erano allontanati dalla città per vivere nei campi o raggiungere altri paesi…
Sapevo perché quel gatto era venuto da noi..
Lentamente lo seguimmo e raggiungemmo il capanno abbandonato del Consiglio, in un angolo riparato, con vecchi stracci e abiti recuperati in giro era stato costruito un piccolo nido.
E Niya adesso giaceva lì, l'espressione stanca ma soddisfatta, allattando una cucciolata di cinque gattini appena nati..
I miei gattini.
Il mio muso toccò il suo in segno di saluto..
Poi la bella gatta dorata mi parlò…
-Sei stato gentile a restare fino ad oggi Francis.. ma tu adesso devi andare, io… io resterò in questa città coi gatti di Amburgo, almeno finchè i nostri piccoli non sapranno cavarsela per conto proprio.. e poi..-
Non aggiunse altro..
Sospettai in quel momento che quella bella gatta dorata volesse seguirmi.. ma sia io che lei sapevamo che questo non sarebbe mai successo..
Niya aveva i suoi sogni.. e sapevo che non sarebbe mai stata soddisfatta anche se li avesse visti realizzati.. i gatti di Amburgo potevano essere il futuro che lei desiderava, ma sapevo che il suo cuore non si sarebbe mai abituato ad una soluzione così semplice..
Era una sognatrice.. e chi insegue un sogno spesso è destinato a non vedere i propri sforzi realizzati, nè ad accorgersi di averli già ottenuti, ma piuttosto a spendere la sua vita nel tentativo.
Lei sapeva tutto questo e lo accettava.
Vorrei poter dire di avere tanto coraggio, o tanta stupidità, ma non è così..
Diedi un ultimo saluto a Niya, e uno sguardo di soddisfazione ai nostri figli, e le volsi le spalle abbandonando quel luogo..
Pallino e altri gatti di Amburgo mi salutarono, mi ringraziarono..
Risposi loro gentilmente, e nonostante le vane promesse di rivederci sapevo che non sarei mai più tornato in quella città..
Una voce diversa, proveniente dal tetto del capanno attirò la mia attenzione..
- Sapevo che ce l'avresti fatta Francis…-
Il sorriso di Fortunata esprimeva tante cose… gratitudine.. e rimpianto…
-Zorba sarebbe stato contento di sapere quanto hai fatto Fortunata, sei stata tu a trovarmi .. per quanto mi riguarda, tu sei un gatto molto più di tanti altri…-
La gabbianella dalle piume candide atterrò delicatamente davanti a me e il suo becco sfiorò il mio muso….
-Ti sono grata per queste tue parole Francis, sono sicura che ci rivedremo.. il mondo è piccolo quando hai un paio d'ali… so che non tornerai ad Amburgo ma ti farò avere notizie di Niya e dei tuoi piccoli….-
Il suo sguardo si scostò dal mio e vagò oltre.
L'espressione serena dei suoi occhi sembrava perdersi alla ricerca di nuovi confini.
- Devo andare adesso… è bello essere gatto.. ma il mare e il cielo mi chiamano-
Continuai a guardarla, finchè le sue bianche ali si confusero con l'azzurro del cielo, infine mi incamminai.
Non ci misi molto a ritrovare il poeta, quando hai un'intera città di gatti che può aiutarti a trovare una persona le cose non sono troppo difficili. Bastò un mio attento sguardo a quell' uomo gentile perché capisse che era giunto per me il momento di tornare a casa.
Non parlammo mai più.
Lasciai un ultimo tacito omaggio alla tomba di Zorba, e tornai nella mia città con l'aiuto e la scorta dei figli di quel gatto nero che mai ebbi l'occasione di conoscere.
Come prevedibile mio figlio alla fine si era stancato di recitare la mia parte e aveva preferito tornare a gironzolare per i giardini con Bluebeard: di conseguenza Gustav aveva passato diverse settimane in stato di lutto permanente, ma quando mi vide miagolare nel giardino fu l'uomo più felice del mondo.
Strane creature gli umani.
Si affannano a costruire regni e imperi, abbandonano il proprio cuore all'odio e alla violenza più inutile e in questo modo rinunciano alle vere piccole bellezze della vita, come riposare su una sedia con un gatto sulle ginocchia che ti fa le fusa.
Badate bene però di dargli una scatoletta al salmone ogni tanto..


Note
Capitolo conclusivo, spero abbiate apprezzato la conclusione dei vari personaggi e la fine della trama. Un errore in molte-fanfiction è l'eccessiva rapidità con cui si realizza la conclusione, spero di non esserci ricaduto anch'io, ma più di così non sapevo cosa altro scrivere.
Inoltre i finali di Felidae sono tutti molto rapidi.
Ho concluso inserendo qualche omaggio qua e là, alla Gabbianella e il Gatto.
Riguardo al rapporto Niya-Francis ho cercato di realizzarlo attenendomi ai personaggi.
Loro due non si amano, anche se forse Niya aveva provato quella fitta di gelosia quando Francis era andato con Cloe, tuttavia il loro rapporto si conclude pacificamente.
Sottolineo i pensieri di Francis su Niya, lei come molti idealisti, è DESTINATA a continuare a cercare di realizzare il proprio sogno anche se in effetti ce l'ha a portata di mano.
E' un omaggio sia a Niya come personaggio sia un po' a me stesso, sia anche a tutti quelli che la pensano come me.
Lo stesso tema, la felicità è qui davanti a noi, è rimarcata da Francis nelle ultime righe conclusive.
  
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