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Autore: Elis12    15/03/2012    2 recensioni
In una quarta superiore, ci sono professori alle prese con alunni svogliati, e ci sono studenti che devono vedersela con insegnanti isterici. In un mondo in cui l'istruzione dovrebbe essere uno degli aspetti più importanti, professori e studenti di tutto il mondo si affrontano senza esclusione di colpi.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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DISCLAIMER: ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale, tranne nei casi di: William Shakespeare, Walter Scott, Charles Dickens, Lev Tolstoj, e "Le avventure di Oliver Twist" (©  Dickens).


Una raccolta sulla vita scolastica, in cui professori e studenti si affrontano tutti i giorni.
Buona lettura



Lezione di italiano

Il professore alza lo sguardo dall’ennesima verifica.
Sospira.
Ne ha già corrette la metà e solo due sufficienze, tra l’altro sempre le stesse persone.
Non sa più cosa fare con quella classe.
Il problema è che la maggior parte di loro non ascolta quasi mai la lezione.

La campanella suona, e l’aula insegnati si riempie di colleghi.
“Ciao Jacopo”, lo saluta uno di loro.
Il professore gli fa un cenno del capo.
Mette via le verifiche e si alza: è arrivata l’ora della sua lezione in quella classe.

Cammina lentamente per il corridoio, non è ancora arrivato davanti all’aula che si sentono gli schiamazzi dei suoi problematici studenti.
Apre la porta con il cartellino 4°E incollato sopra.

“Buongiorno ragazzi”, saluta il professore.
“Yo Jacopo!” risponde un ragazzo.
“Bella prof!” gli fa eco il suo compagno.

Maleducati, pensa, è il modo di rispondere a un insegnate?

“A posto, ragazzi.”

Mormorii di “che palle” si levano in coro da quegli studenti svogliati, che lentamente si siedono ai propri banchi.

“Ho iniziato a correggere le verifiche: il solito disastro”, annuncia il professore. “Quindi per invogliarvi a studiare, e per darvi la possibilità di recuperare, da settimana prossima inizio a interrogare.”

C’è chi sbuffa sonoramente, chi bestemmia oscenamente a bassa voce, chi alza gli occhi al cielo.
Il professore lascia perdere.

“Riprendiamo la lezione su Dickens da dove ci eravamo fermati l’ultima volta”, continua.

Gli studenti più bravi tirano fuori di malavoglia il blocco degli appunti, gli altri lo guardano senza espressione con le loro facce da ebeti.
Il professore li ignora e riprende la lezione: “Charles Dickens, nato nel 1812 a Landport e morto nel 1870, scrisse molte opere importanti, tra cui tratterremo in particolare “Le avventure di Oliver Twist.”
- la classe è già entrata in uno stato comatoso -
“Oliver Twist, ambientato in una Londra dell’800, è un bambino orfano dei genitori che viene allevato in un orfanatrofio per poveri.”

Eccoli che finalmente si danno da fare.
I suoi studenti, da bravi strateghi, dopo aver finto di ascoltare i primi 5 minuti di lezione, ora passano all’azione dandosi alle attività più disparate.
Il professore non si lascia sfuggire niente, li vede tutti quanti: Margherita ha ritirato fuori il cellulare e sta messaggiando, nascondendo il telefono dietro l’astuccio; Mattia si è rimesso le cuffie, facendo passare il filo sotto la felpa e sotto la sciarpa; Alex sta giocando nuovamente con il gameboy, tenuto sotto al banco per non farsi vedere; Sharon si sta addirittura ripassando il trucco, nascosta dietro lo zaino, appoggiato apposta sul banco.

In questo sono i migliori.
I suoi studenti conoscono tutti i trucchi per fare altro durante le lezioni, senza farsi beccare.
Che si tratti di nascondere un cellulare, un ipod e di copiare i compiti, sanno tutte le strategie.
Ma i professori non sono stupidi, conoscono anche loro tutti i trucchetti, gli alunni lo dimenticano sempre, che anche loro sono stati studenti.

Il professor Jacopo Lainati lo sa benissimo che i suoi studenti fanno quasi sempre altro durante le lezioni, che si tratti di Shakespeare, di Scott, di Dickens, o di Tolstoj, loro continuano imperterriti a fare ciò che vogliono, senza prestare attenzione.
E poi c’è chi ovviamente si lamenta per i voti bassi presi nelle verifiche.
Quelli che lo irritano più di tutti, sono i genitori che chiedono il motivo dei voti scadenti del figlio, e allora scatta la regola del “suo figlio è intelligente, ma non si applica.”

Fa scorrere lo sguardo sulla classe e becca in pieno Susanna che passa un bigliettino, nascosto accuratamente nel temperino, ad Alessia. Marco, dalla seconda fila, copia matematica indisturbato; Veronica, seduta di fianco a lui, invece sta disegnando.

Il professore ne ha piene le scatole di questa situazione, interrompe la lezione e apre il registro per una bella nota di classe.

-La classe durante l’ora di italiano non partecipa alla lezione perché impegnata a fare altro.-

Gli studenti hanno interrotto le loro amate attività -quale onore, pensa il professore- e ora lo fissano. Lui continua a ignorarli e suonata la campanella, si alza e lascia la classe senza dire una parola.
Che se la vedano con il preside quando guarderà il registro.
Sospira.
Non è soddisfatto però, perché sa che con quei ragazzi non cambierà niente.
Questi sono gli adolescenti di oggi, si dice.


  
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