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Autore: Mephistopheles    16/03/2012    0 recensioni
Chiudi due persone in una stanza. Divertiti a spiare dal buco della serratura per vedere cosa succede.
Chiudile in una stanza vuota di risposte e finiranno per impazzire, o per amarsi, o entrambe.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiudi due persone in una stanza e finirà per succedere qualcosa
II.

 

 

 


Un giorno mi alzo e mi muovo nelle tenebre. Solo qualche passo.
Tasto con le mani aperte le pareti fredde.
« Io non ti seguirò », mi avvisa.
Non ne posso più. Devo sapere.
Avanzo nel nulla.
« Io non lo farei » mi dice.
« Per questo siamo in due. Perché io faccia tutto quello che tu non faresti mai » rispondo.
« Va bene. Ma abbassa la voce ».
Si può andare avanti per sempre. La stanza sembra non avere una fine.
Con il suo sguardo addosso sento di non potercela fare.
Mi volto e torno veloce sui miei passi.

Sono chiuso in una stanza da una vita e non avverto la fame e la sete. E non sono solo.
« Chi sei, o che cosa sei? » chiedo all'altra persona chiusa nella stanza con me.
« Il nome delle cose non le definisce. Quello che ci definisce è la posizione che occupiamo nel tempo » sussurra. « Quindi, adesso sono la persona chiusa in una stanza con te ».
« Mettiamo che non mi interessi definirti, allora cosa sei? ».
Non risponde.
« Sei stato tu a chiudermi qui dentro? ».
Sì. No. I dati forniti dal problema sono insufficienti.

Mi sveglio quella stessa notte e decido di andare nel buio.
L'altra persona dorme.
So di potercela fare.
Avanzo senza fermarmi mai. Un passo alla volta. Aumento l'andatura, e il rumore metallico dei miei piedi sull'acciaio risuona nell'infinito.
Corro.

Questo posto non ha fondo. Ogni rumore è cento rumori.
Il mio passo sempre più pesante provoca una valanga di suoni, che mi investe con violenza.
Cado in ginocchio, boccheggiante. Non vedo niente. Alle mie spalle non c'è più la luce, tanto sono corso lontano.
Batto il pugno contro la parete e il frastuono è insopportabile. Il boato mi fa rendere conto delle dimensioni della stanza. Questo posto non ha fine.
« PER QUESTO NON VOLEVI CHE URLASSI? PERCHÉ NON SENTISSI L'ECO? » grido.
Mi risponde la mia stessa voce.
Ora sono solo.

La notte è molto fredda, adesso che non ci sei. Posso tornare indietro quando voglio, o posso andare avanti.
Chissà se sarai ancora lì. Hai detto che non mi avresti seguito.
Io la detesto, quella luce al neon.
Se ora torno indietro e non ci sei più, significa che hai trovato un'uscita, significa che ce n'è una. Devo sapere.

Il ritorno è sempre più corto dell'andata. Torno alla luce, e con mia somma delusione l'altra persona è ancora lì.
« Hai trovato le risposte che cercavi? ».
Non mi saluta neanche.

Chiudi due persone in una stanza e finiranno per odiarsi.
Dopo il mio viaggio nell'ignoto, e io l'altra persona non dormiamo più attaccati. Sento di non avere bisogno di niente che la riguardi.
Di notte, la luce al neon accesa è sempre un tormento.


 

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