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Autore: ValHerm    16/10/2006    4 recensioni
Qsta è la mia prima fic sul mitico manga giapponese "full metal panic!" include 3 capitoli, e tratta della coppia più stupenda d tt il cartone... Sousuke e Chidori!! Recensite in tanti!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“la nostra favola”

“la nostra favola”

 

CAPITOLO 1: Chidori, Sousuke e… il ballo di primavera

 

-Piccola-Kana!- urlò una voce femminile, facendo voltare una ragazza dai lunghi capelli blu. Kaname Chidori era una ragazza molto famosa nella scuola che frequentava. Non c’era ragazzo che non le chiedesse di uscire, non c’era persona che non la trattasse con rispetto. Non c’era individuo che…

-AHHH!- urlò Chidori all’improvviso, vedendo la testa di Sousuke Sagara spuntare da un cespuglio.

Kioko osservò la scena divertita.

 

BANG!

 

-a volte sei davvero violenta Chidori- commentò il ragazzo dopo aver ricevuto un ben assestato pugno sulla testa.

-SOUSUKE!!!- sbottò lei –si può sapere perché mi stai sempre tra i piedi?-

-è una coincidenza- rispose Sousuke impassibile.

Kioko rise sinceramente. Era davvero strano come quei due riuscissero a metterla su di morale.

 

Sousuke uscì dal cespuglio, spazzandosi via un po’ di foglie dalla divisa. Doveva stare sempre attento a Chidori, doveva proteggerla.

-sei impossibile Sagara!- commentò sospirando la ragazza, avviandosi in classe.

 

-Allora ragazzi, come capoclasse mi è stato chiesto di dirvi…- cominciò Chidori, cercando di sovrastare il caos che i suoi compagni facevano –ragazzi! Mi ascoltate?- nulla da fare, i suoi amici erano occupati in altro.

-non farò mai più la capoclasse, parola mia!- sbottò lei infastidita –RAGAZZI!!!-. Gli studenti si zittirono all’istante, concentrando la loro attenzione su Chidori.

-si può sapere perché devo sempre urlare alla fine?!?!?!?- la ragazza sospirò –tra due settimane c’è il ballo di primavera. Ora, mi è stato chiesto di occuparmene, ed io ho accettato…-

-GRANDE CHIDORI!- urlarono in molti.

-grazie, grazie- continuò lei –allora, datevi da fare a cercare un accompagnatore o una dama, perché tra due settimane dovrà essere già tutto pronto. Grazie dell’attenzione-.

La ragazza si sedette stancamente davanti a Sousuke.

-stanca Chidori?- chiese lui.

-non sai quanto…- disse lei sbadigliando –ma, se non mi occupo io di queste cose, chi lo fa?-.

Sousuke sorrise:

-sei davvero una brava persona- disse.

Chidori arrossì appena:

-ma no!- disse sorridendo –non faccio nulla di speciale!-.

 

-Sagara…- disse Chidori sospirando –ma si può sapere quando mi darai un attimo di respiro?-

-non so di cosa stai parlando- rispose lui impassibile, continuando a camminarle accanto, fingendo di leggere il giornale della scuola:

-Sousuke…- continuò lei –finora hai accarrato la prof di matematica, un giocatore di football, una ragazzina del primo anno… quante altre persone vuoi uccidere?-

-nessuno- continuò lui –sto solo leggendo un giornale-

-si, d’accordo, come vuoi tu…-.

 

I giorni passavano, e Chidori cominciò ad organizzare il ballo. Assieme a dei collaboratori, cominciò ad indicare il giusto collocamento di determinate cose.

-allora… quella tenda va appesa lì, quel tavolo là infondo…- disse, dando un rapido sguardo alla tavoletta che aveva in mano –e, quei fiori…- si bloccò un attimo.

Si voltò.

La tenda, che dei collaboratori avevano fissato precedentemente, aveva le gambe. E lei aveva la sfortuna di sapere a chi appartenessero.

Scostò veloce la tenda, trovando un Sagara sull’attenti, con espressione volta al soffitto.

Dolorosamente preoccupata.

 

-SA…GA…RA!!!!!!!!!!!!!!!!!- urlò esasperata –E ADESSO CHE DIAMINE CI FAI QUI? SEI UN INCUBO, SEI UNA PERSECUZIONE… QUESTA è UNA COSPIRAZIONE CONTRO DI ME!- disse, accasciandosi su una sedia. Sousuke la osservò un attimo:

-ehm…- cominciò.

-zitto. Non parlare. Non voglio sentire nulla! Visto che sei qui, datti da fare!- disse la ragazza spingendolo –ora, darai una mano a sistemare tutto. Chiaro?-

-agli ordini!- disse lui scattando in piedi.

Il sergente Sagara poteva anche essere un grande ufficiale, uno dei migliori. Ma, se c’era una persona che gli incuteva terrore, quella era Kaname Chidori.

 

 

 

Chidori riuscì, con l’aiuto di tutti, a sistemare la palestra per il ballo. Sagara era stato quello che si era impegnato più di tutti, con grande sorpresa della ragazza. Non riusciva più ad essere arrabbiata con lui. Da un po’ di giorni lo fissava sorridendo, e riusciva a mantenere i nervi saldi anche quando Sousuke diceva una della sue stupidaggini.

Come ormai si verificava ogni volta, Chidori ricevette molti inviti da parte di molti ragazzi, che le chiesero di andare al ballo assieme a loro. Lei aveva sempre rifiutato, con una scusa più che plausibile:

-sarò molto occupata con l’organizzazione della festa, non avrò il tempo di parteciparvi purtroppo- rispondeva sorridendo. In realtà questo non era l’unico motivo. Sentiva di volere un invito da qualcun altro.

 

Era appena arrivata a scuola, ed entrò in classe sbadigliando. Vide che non era sola. Sousuke era già al suo posto, intento a scrivere qualcosa su un foglio. Chidori si avvicinò piano, leggendo cosa Sagara stesse scrivendo:

-ma…- disse all’improvviso –questi sono i compiti di matematica!- esclamò incredula –Sagara, ti sei ridotto all’ultimo minuto per fare i compiti per oggi?-

-ieri sono stato molto occupato, Chidori- disse lui, continuando a scrivere.

-sai che sei proprio strano- disse lei sedendosi e fissandolo. Poggiò il mento sulla spalliera della sedia, notando con quanto impegno Sousuke cercasse di risolvere i problemi:

-devi moltiplicare- disse la ragazza, posando un dito sul foglio –vedi, basta moltiplicare questo esponente per un altro, trovare le basi ed è okay-

-grazie Chidori- disse Sousuke scrivendo ciò che l’amica gli aveva suggerito.

-senti Sagara- continuò Chidori –hai ascoltato l’annuncio che ho fatto alla classe l’altro giorno?-

-quello del ballo?- chiese il ragazzo continuando a scrivere –certo. È dovere di ogni studente ascoltare il capo superiore-

-magari anche gli altri la pensassero così- commentò la ragazza sorridendo –allora… con chi verrai?-. il ragazzo si bloccò un attimo:

-non credo che verrò con qualcuno. Tu ci sarai?- chiese Sagara osservando Chidori.

-bè…- rispose lei guardando fuori dalla finestra –credo di dover essere presente per forza. Devo controllare l’andamento della festa eccetera-. Un raggio di sole illuminò il sorriso malinconico di Chidori –ma tu devi esserci!- esclamò posando lo sguardo su di lui –la festa l’ho organizzata io, l’hai visto tu stesso! Devo prenderla come un’offesa personale???-

-ma no!- esclamò Sousuke indignato –non potrei mai! E invece tu, da chi sarai accompagnata?-

-io?- chiese lei –bè… da nessuno-

-cosa?-

-non fraintendermi, non è che nessuno mi abbia invitata!- chiarì lei –è solo che non mi sarebbe piaciuto andare con chi mi ha invitata!-

-bè, allora ci sarai o no?-

-ci sarò, ci sarò! Ma da sola!- esclamò lei.

-se vuoi ci andiamo insieme- disse lui –tu non dovresti restare da sola-

-cosa?- chiese lei –Sagara… davvero?-

-certo!- esclamò lui. La campanella suonò, gli studenti cominciarono ad entrare e Chidori fu costretta a girarsi. Ringraziò anche il tempismo della campanella. Avrebbe giurato di star cominciando a diventare rossa.

 

Chidori camminava per il corridoio con un sorriso splendente che illuminava tutti. Sembrava davvero al settimo cielo. Kioko le si avvicinò:

-ehm… piccola_Kana… -

-ciao!- esclamò Chidori raggiante.

-che ti è successo?- chiese l’altra.

-nulla! Perché?-

-non ti ho mai visto così… felice!- concluse –qualcosa sarà successa-

-te lo dirò presto- disse Chidori, -per ora voglio godermi questo momento- l’amica la scrutò con sguardo interrogativo, e non disse altro.

 

Sousuke era poggiato sul muretto della scuola, con un giornale militare in mano, e scrutava attentamente ogni individuo che passava. L’uomo che dava la caccia a Chidori poteva benissimo essere lì in mezzo. Le lezioni erano terminate, e gli studenti si apprestavano a tornare a casa. Sarebbe stato un momento ideale per rapire la ragazza. Quando si voltò verso l’ingresso dell’edificio, vide che Chidori era in avvicinamento, accompagnata da una sua amica:

-bene- si disse tra se –basterà scortarla fino a casa-.

 

Chidori camminava tranquillamente lungo il viale, con quel sorriso tanto insolito ma sincero. Si guardò intorno, e notò Sousuke appoggiato al muretto del recinto. La ragazza si fermò di colpo, diventando più rossa che mai.

-ma… perché stai diventando rossa? Senti caldo forse?- chiese Kioko.

-no, no, sto… bene- disse Chidori, più per convincere se stessa che l’amica.

-calmati stupida- si disse tra se e se –a te non piace Sousuke, e perciò non devi diventare rossa. Che motivo avresti? È lo stupido Sagara di sempre, solo che…-

-solo che stavolta ha compiuto un gesto molto dolce- intervenne un’altra vocina nella sua testa.

Chidori si diede un piccolo pugno sul capo. Perché farsi tanti problemi? Non si sarebbe mica trascinata il ragazzo fino a casa!

 

Chidori camminava lungo il tragitto di casa a passo lento e rilassato. Nulla le sarebbe andato storto quella giornata. Sicuramente.

O almeno, lo sperava.

Tutto ad un tratto, si voltò, sentendo dei passi dietro di lei. C’era un ragazzo con in mano un giornale al contrario, che camminava con noncuranza.

Chidori sospirò e sorrise. Si avvicinò al ragazzo e gli sfilò il giornale:

-fai la mia stessa strada?- chiese, osservando il volto calmo di sempre di Sousuke.

-affermativo- rispose lui –spero non ti dia fastidio-

-ma no- rispose lei –oggi, non c’è nulla che mi dia fastidio- disse sorridendo. Poi, entrambi ripresero a camminare. Chidori osservò Sousuke. Avrebbe giurato di averlo visto arrossire.

 

  
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