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Autore: yolima90    18/03/2012    0 recensioni
Bastards è un racconto scritto a mò di sceneggiatura, i protagonisti sono cinque sicari, i migliori sulla piazza negli ultimi dieci anni. è un racconto con un linguaggio che ricorda molto i film di Tarantino e i film di Al Pacino e De Niro ai tempi di Scarface e Taxi Driver.
Tutto questo è Bastards..loro sono dei piccoli sicari Bastardi che non vedono l'ora di conoscervi.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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( Casa di Ellen fuori dalla città nella campagna parigina. Daniel esce dalla macchina e sale le scale di una vecchia casa ,suona al campanello e aspetta .Non passa molto che gli viene ad aprire Ellen in persona che quando lo vede abbozza un sorriso. )
Daniel : Buongiorno,spero di non essere in ritardo
Ellen (scuote la testa ) : Assolutamente, entri pure.
( lo fa entrare poi richiude la porta . La casa di Ellen è composta da un lungo corridoio , a destra e a sinistra ci sono delle stanze, a destra c’è la cucina dai pavimenti bianchi e la sala da pranzo, a sinistra c’ è un piccolo salotto che rinchiude un piccola biblioteca, una scala porta ai piani superiori. Alle camere. Un cane vedendo gente nuova arriva tutto scodizolante, Daniel lo accarezza dietro le orecchie prima di seguire Ellen in salotto . )
Ellen : Si sieda, vuole che le porto qualcosa?
Daniel : Niente grazie. Sono venuto per parlarti del nostro piccolo affare.
Ellen (sorride) : Tanto piccolo non lo è..
Daniel : Non è molto grande.
(Ellen si siede anche lei e guarda con interesse Daniel )
Daniel : Senti ieri notte mi è stato consegnato alcuni veleni progettati per me da un chimico parigino (intreccia le dita)
Ellen: Oh no! Niente veleni! Lo dovete far soffrire prima! Non voglio assolutamente che quel verme abbia una morte veloce e indolore .
Daniel: Non so se ne avremmo tempo ragazza.
Ellen : Vi darò tutto il tempo che vi servirà .
Daniel : Ho già detto che non ti voglio includere in questo affare.
Ellen : Si, ma io non stò facendo niente. Le ho solo detto che vi darò tutto il tempo che vi servirà mica le ho detto che avrei partecipato all’uccisione.
Daniel (si passa una mano sul viso stanco) : E come pensi di muoverti o di agire per darci tutto il tempo di uccidere un uomo?
Ellen: Ho anch’io i miei contatti
Daniel : Ah! Anche tu hai i tuoi contatti,questo si che è interessante signorina.
(Ellen alza gli occhi al cielo stufa di tutto ciò)
Ellen: Conosco della gente che vi potrebbe aiutare..delle guide .
Daniel : Niente guide (la fissa) , dovremmo ucciderle dopo.
Ellen: E perché?
Daniel( si muove leggermente ) : Perché hanno visto il nostro volto ,sanno i nostri nomi e tanto altro che non ho voglia di elencarti
Ellen: Anche me ucciderete dopo?
(un’attimo di silenzio )
Daniel : No.
Ellen : Perché? Cosa mi distingue dagli altri?
Daniel : Perché tu sei il nostro capo, è  un’altra cosa.
Ellen : Mi posso fidare?
Daniel: Credimi ragazza, se volevamo ucciderti non avremmo perso tutto questo tempo . (sorrisino)
(si sentono dei rumori proveniente da fuori)
Ellen: Sono arrivati i miei, forse sarebbe carino se lei andasse (si alza )
Daniel( imita Ellen) : Questo mi fa pensare che i suoi genitori..
Ellen: ..Non sanno niente, se lo venissero a sapere altro che punizioni per me (tende la mano verso Daniel che prima di stringerla guarda oltre di lei come se ci fosse qualcuno o qualcosa)
Daniel : Bene, arrivederci
Ellen: Mi segua la faccio uscire di qui.
( si sentono dei passi )
Mamma di Ellen: Ellen? Tesoro?
Ellen : Sono qui mamma
Mamma di Ellen : Tesoro ma cosa stai facendo..?
(Una donna sui 50 anni entra in stanza seguito da un’uomo con delle valigie, i due guardano Daniel)
Daniel : Bene signorina  , le ho illustrato il nostro progetto editoriale spero solo che farà parte del nostro gruppo
Ellen: Le farò sapere
(si stringono le mani )
Daniel : Signora ( con la testa saluta i genitori ed esce)
( Vinicio e Frank stanno camminando in una stradina , Frank indossa un maglione lungo grigio,le mani sono perse nelle tasche dei jeans strappati sul ginocchio e macchiati di vernice, Vinicio invece indossa pantaloni scuri e una maglia colorata con una scritta spagnola. Tutti e due portano occhiali da sole)
Frank: Sicuro che sia qui ?
Vinicio (gonfia il petto come un pavone) : Certo ! La tizia mi ha detto di andare dritto e poi girare sinistro e poi a destra e di nuovo a sinistro.
Frank( si guarda intorno) : Sarà..
Vinicio: Cos’è?Non ti fidi di me?
Frank( Si stringe nelle spalle) : Non è che non mi fido di te ,ma l’ultima volta che mi sono fatto guidare da te siamo finiti in un fienile
Vinicio: ah ah ah spiritoso. Eccolo!
(Si fermano davanti a un’insegna “ Le ville” , una vecchia taverna che da fuori esce un cattivo odore)
Vinicio (con occhi sognanti) : Le ville! Dove c’è la miglior birra di tutta Parigi
Frank (osserva) : Un buco. (sospira) Mi sa di un posto super pulitissimo
Vinicio : Oh smettila e entriamo
( entrano, scendono delle scale per arrivare fino a una sala piccola dove alcuni uomini sono seduti a bere , fumare e giocare a carte, la luce del giorno non entra  in quel posto. Una donna dai capelli tinti color rosso fuoco stà lavando alcuni piatti quando entrano loro)
Frank: Cazzo tutti te li trovi sti posti da urlo, eh?
(Vinicio non gli da retta e si avvia verso il bancone )
Vinicio : Una birra
Donna : ..Grazie
(la guarda e poi si stringe nelle spalle, Frank lo raggiunge e anche lui ordina un’altra birra )
Frank: Allora perché questo buco?
Vinicio: Te l’ho detto..fanno una buona birra.
(si accende una sigaretta)
Frank: Lavoro?
(si guardano)
Frank: Oh cazzo..
Vinicio: No, stai buono, niente lavoro..relax. Oggi niente mani sporche di sangue
( le birre vengono servite, Vinicio prende la sua e inizia a gustarla)
Frank: Bene. (imita Vinicio) Perché non ho con me neanche un un coltellino .
(Vinicio lo fissa)
Vinicio: Scherzi vero?
Frank : No. Perché?Intanto che me ne faccio di un coltellino? (sorride prima di tornare a bere)
Frank: Già…
Vinicio : Però..
Frank: Però?
Vinicio : Nulla ( inizia a guardarsi intorno , si sistema la maglia con aria indifferente , e con tranquillità si sfila dai pantaloni un coltello e con sempre tranquillità si volta verso la barrista che è occupata a sistemare dei bicchieri)
Vinicio: Ehi dolcezza
( La barrista dai capelli rosso fuoco si volta e non ha il tempo per mandarlo a quel paese che un coltello gli finisce in testa uccidendola immediatamente. Frank sputa della birra per terra)
Frank: Cazzo Vinicio?! Ti sei bevuto il cervello?!
Vinicio: Andiamocene (trascina via l’amico con la birra ancora in mano. Salgono le scale e nessuno si muove , rimane tutto come prima.)
   
 
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