Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: GredandForge    20/03/2012    0 recensioni
Questa è la storia di Cecilia, un'adolescente, che parte alla volta di Londra, per avere notizie sul fratello, - scomparso da mesi- per iniziare le sue ricerche.
Sarà lei a trovare lui, oppure accadrà qualcos'altro?
( Ho cambiato il titolo perché questo mi sembrava più attinente. La storia era "Quando un fratello vale più di ogni altra cosa..." )
Genere: Avventura, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Guerre mondiali
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Due giorni di navigazione, e un altro per arrivare a Londra. Tre giorni e tre notti per raggiungere la sorella. Ignara dell'arrivo dell'amato fratello.


Elliot li aveva raggiunti davanti al cancello dell'orfanostrofio in auto. I ragazzi erano appena arrivati. Con una scusa molto poco credibile, pregò la giovane Walker di rimanere a Londra. Le disse anche che avrebbe  cercato notizie sul fratello.
E Cecilia restò.
Anche perché vi era un certo Andrej che non l'avrebbe lasciata andare per nulla al mondo.
E poi si era aggiunto Pavel. Che con quei capelli neri, e gli occhi color del ghiaccio, le facevadrizzare la pelle, correre il cuore, e le provocava una strana sensazione nello stomaco.

Negli ultimi tre giorni era andata sempre a trovare Elliot per avere notizie sul fratello.
Ogni volta Elliot le diceva di passare il giorno successivo. 
Ogni volta Cecilia tornava indietro con il broncio.
Ogni volta Pavel le correva dietro e le tirava su il morale.

Sarebbe andata in quel modo anche quel giorno?

 Roy scese dal treno, e chiamò un taxi facendosi accompagnare al Quartier Generale della RAF. Il taxi entrò dentro il cancello - Roy era provvisto di visto.
Pavel era di guardia: fu lui ad accompagnare il soldato dal Capitano Green.
Bussò alla porta, ed entrò solo dopo che ebbe sentito il del militare dall'altra parte.
"Pavel, Cecilia ti avrà parlato di suo fratello, giusto?" gli chiese Elliot, mettendo un braccio intorno al collo dell'amico appena arrivato.
"Penso di poter scrivere una biografia su quel soldato!" scherzò il sergente.
Cecilia gli parlava sempre del fratello, in qualsiasi occasione: "Danny avrebbe fatto così...; Roy avrebbe reagito in questo modo...; Daniel non sarebbed'accordo!" il sergente imitò la ragazzina.
Gli altri due -Roy in particolare- risero.
"Beh, ho sentito che volevi incontrarlo" proseguì il Capitano "Bene, eccolo qui" Elliot diede un'altra sonora  pacca sulla spalla dell'amico.
Il diciottenne guardò per alcuni  per alcuni attimi il capitano appena arrivato.
Era alto, con lo sguardo fiero, sembrava orgoglioso, ma aveva un non-so-che di dolce e apprensivo.
Era esattamente come glielo aveva descritto Annie in quei giorni.
Il sergente si mise sull'attenti.
"Riposo soldato!" rise l'americano, porgendogli la mano. "Rot Daniel Walker, piacere d'incontrarti"
Il sergente -un po' titubante- gli strinse la mano. "Pavel Kirkland, piacere signore" si presentò, rilassandosi un po'.
Bussarono alla porta. Elliot fece accomodare il soldato, che sull'attenti parlò: "Signore, avete visite. La solita ragazzina dell'Orfanotrofio Harrods"
I tre uomini si guardarono: era arrivata Cecilia.
"La faccia attendere nell'atrio" lo congedò il Capitano Green. "Pavel, va anche tu"
I due si misero sull'attenti e uscirono.
Seguirono attimi di silenzio.
Roy sudava freddo, aveva le farfalle nello stomaco, e gli tremavano le ginocchia. Sembrava uno di quegli adolescenti, che dopo tanta fatica, erano al loro primo appuntamento, e attendevano la loro ragazza.
"Elliot" deglutì il Capitano Walker. "Che vuol dire che mia sorella vive in orfanotrofio?" gli chise guardandolo negli occhi.
Green si sedette sulla scrivania, e iniziò a raccontargli ciò che detto Cecilia: dell'incontro con Mrs Shine, della permanenza in orfanotrofio, del piccolo Andrej, delle lettere ricevute grazie a Miss Marple, di Alexandre e della sua idea della RAF.
Gli raccontò tutto quello che sapeva fino al suo arrivo, dopo la loro telefonata.
Roy lo ascoltò attonito, stupito di tutto quello che aveva passato sua sorella per trovarlo, sensa sapere se fosse ancora vivo.
"Andiamo" proferì l'americano quando Elliot ebbe finito la storia.

- - -

Pavel era seduto con Cecilia sulla scalinata in marmo, nell'enorme atrio della RAF.
Parlavano di Roy. O meglio, il sergente ascoltava, e la ragazzina raccontava. Non le aveva detto nulla sull'arrivo del fratello. Se Elliot l'aveva fatta attendere, voleva dire che doveva parlare con suo fratello di qualcosa d'importante.
"Una volta, avevo all'incirca tre o quattro anni" iniziò a raccontare Cecilia guardando il soffitto, mentre ricordava quel dolce momento."Era estate, e a Roma faceva caldo, papà decise portarci al mare. Eravamo solo noi tre, la mamma era ad una festa di compleanno, una cosa per sole donne...
In spiaggia c'era molta gente, e dopo aver fatto il bagno, avevamo ancora caldo." dietro di loro, vi erano Roy ed Elliot, che li avevano ancora raggiunti. Il primo sorrise dolcemente, ricordando quella storia. Il sergente e la ragazza, ignari, continuarono normalmente. "Papà ci portò ad un chioschetto di gelati, e comprò due coni gelato" Cecilia rise. "Non appena posai la lingua sulla crema fredda, un bambino mi spinse involontariamente, e io e il gelato finimmo sulla sabbia..."
Pavel scoppiò a ridere immaginando una piccola e paffuta Annie, con le labbra sporche di gelato e sabbia. Anche Cecilia rise, ma continuò la storia.
"Papà mi aiutò a rialzarmi, mentre io piangevo. Roy però, mi affidò il suo gelato..."
"E lei per tutta risposta me lo spiaccicò in volto!" Concluse il soldatodietro di loro.
I due ragazzi si voltarono all'unisono non appena sentirono quella voce e quelle parole.
Cecilia era senza fiato e parole. Il volto rigato dalle lacrime.
Si alzò, e gettò le braccia intorno al collo, scoppiando in un pianto convulsivo.
Il ragazzo dai capelli corvinila strinse forte: dopo tanto tempo poteva finalmente toccarla, abbracciarla, respirare il suo profumo, parlarle.
"Ehi, sono qui. Non sono mica morto!" le sussurrò, per sdrammatizzare, affondandoil volto nella sua spalla. Anche Roy piangeva, sommessamente.
Cecilia gli prese il volto umido tra le mani affusolate, e posò sue labbra rosee sul naso del fratello: "Sono successe così tante cose..." mormorò. "Ti voglio bene!" lo strinse forte.
Roy la prese in braccio, come un principe faceva con la sua principessa nelle favole: "Ti voglio bene, anch'io" le disse.
Era la prima volte che lo faceva in modo così diretto.
Era la prima volta che aveva avuto il bisogno di dirlo.
Di dirglielo.

 

Continua...

 

 

 

 

 

 

Angolino dell'autrice:

SAAALVE! Come state? 
Eccovi qui il nuovo capitolo. La storia ormai volge al termine: Cecilia e Roy si sono ritrovati, ma ora? Eh, non voglio anticiparvi nulla! :D
Qualcuno di voi si è chiesto che fine ha fatto Andrej? Sì? No?
Nel prossimo, e ultimo capitolo vi dirò tutto!
Ditemi cosa ne pensate, recensite e...
See You!
Andy_Pancake 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: GredandForge