Come
due anelli, più che fratelli
Poi era arrivato il custode e gli
altri erano corsi via, inclusa Alice, andatasi a nascondere mentre
Rudi,
impossibilitato ad uscire dall’acqua, aveva preso aria e si
era immerso
completamente, tornando in superficie solo quando l’uomo di
turno aveva
lasciato la stanza. Alice, sgusciando fuori dal suo nascondiglio aveva
tirato
fuori dall’acqua i boxer del fratellastro che, nella foga,
gli si erano sfilati
di dosso, quindi lo aveva sfidato ad uscire dall’acqua e
andare a
riprenderseli. Rudi aveva esitato e lei lo aveva preso in giro.
“Chi è che non ha il coraggio?” aveva
poi ribattuto, mettendosi in piedi senza cercare di nascondere la
propria
nudità.
Alice era attonita. Certo tra
loro c’era sempre stata una gran confidenza, complice anche
il fatto che
abitavano sotto lo stesso tetto da anni, la stessa che può
esserci tra un
fratello e una sorella, ma non si sarebbe mai aspettata un gesto tanto
coraggioso ed insieme sfrontato da parte sua.
Lo stupore però non era durato
che pochi istanti perché la ragazza, troppo orgogliosa per
farsi dare della
codarda, si era tolta gli indumenti, rimanendo seminuda a sua volta.
Allora
Rudi l’aveva afferrata e trascinata con sé in
piscina. La loro complicità era
troppo radicata perché Alice se la prendesse, infatti
avevano iniziato a
giocare come bambini, ridendo e scherzando, finché il
ragazzo non le si era
avvicinato a una distanza tale da riuscire a toglierle il reggiseno.
Lei aveva
cercato di opporsi ma i suoi sforzi non erano serviti, così
aveva ripreso a
scherzare con lui allo scopo di vendicarsi di quel gesto.
Poi le loro mani si intrecciarono
e i loro sguardi si incatenarono in modo quasi magnetico e, improvvisamente, tutto
apparve chiaro come il
sole e fu un attimo.
Immersisi del tutto nell’acqua ne
emersero subito dopo, l’uno accanto all’altra, le
labbra unite, impegnate in un
bacio romantico e un po’ impacciato.
Ma com’erano arrivati a quel
punto? Alice continuava a chiederselo mentre Rudi la baciava con un
sempre
maggiore desiderio, mosso da un sentimento sconosciuto che gli impediva
di
fermarsi. E non riusciva a darsi una risposta.
Erano fratelli, anzi… fratellastri,
come erano soliti
specificare. E i fratelli, o fratellastri che sia, di norma non si
scambiano
certe effusioni, non si tolgono i vestiti e non si baciano in posti
diversi da
guance e fronte.
Quello che stavano facendo era poi
così sbagliato? Oppure,
dato che non
erano fratelli di sangue, potevano concedersi quei momenti?
Si poneva mille dubbi, non sapeva
cosa pensare, come comportarsi, e venirne a capo sembrava
un’impresa
irrealizzabile.
Doveva proprio respingere Rudi?
Impensabile. Anche se ci avesse provato, anche se lo avesse voluto
davvero, non
ci sarebbe riuscita. Più avvertiva quelle labbra, quel
tocco, più si sentiva
attratta da lui. Lui, il bambino dispettoso e a volte antipatico con
cui
litigava spesso, quello stesso bambino che era cresciuto con lei,
cambiato, e
che l’aveva confortata quando soffriva per Walter, gesto che
lei aveva
apprezzato e ricambiato quando lui si era innamorato di Miriam.
Incredibile, le sembrava che
tutto ciò fosse lontano anni luce, invece non erano passati
che pochi mesi. A
pensarci bene, era il mondo stesso che le pareva lontano. Sembrava che
non ci
fosse nient’altro che lei, Rudi e i loro ricordi che le
apparivano lampanti
nella mente, come le scene di un film, accuratamente montate una dietro
l’altra. Tutte le volte che si erano consolati a vicenda,
sostenuti,
consigliati.
Ma come fai? Sai dei
miei guai, anche se non mi vedi.
Ma come fai? Non manchi mai quando non sto più in piedi.
Se cado giù ci pensi tu, mi spieghi come fai?
A sopportare tutti i miei perché, a non urlare se ce
l’ho con te.
Poteva
succedere il finimondo ma
Alice c’era sempre stata per Rudi, e lui per lei, tutto il
resto veniva
tagliato fuori in automatico.
Eppure, come riuscivano a sapere
esattamente quando l’uno aveva bisogno dell’altra e
viceversa? Era come se un
invisibile filo conduttore li unisse e solo loro sembravano
accorgersene, per
gli altri restavano fratello e sorella, come potevano esserlo Jole e
Budino.
Destino o semplice coincidenza?
Difficile darsi una risposta. Ma sapevano che il loro era un legame
speciale,
lo avevano sempre saputo. E non era importante che ne fossero a
conoscenza
altre persone.
Combinazione senza
nome, come due anelli, quasi fratelli.
Erano passati dall’odio all’amicizia, alla complicità che solo due fratelli possono avere. Ma poi Alice aveva capito di amare Rudi e si era fatta in quattro per lui, come e più di prima, tutto pur di esaudire i suoi desideri, qualsiasi cosa pur di vederlo felice. Restando nell’ombra, senza prendersi il merito. Il suo operato poteva sfuggire all’occhio di amici e parenti, ma non al suo, lui sapeva che era a lei che doveva tutto, perché senza di lei non sarebbe mai andato molto lontano e non aveva problemi ad ammetterlo.
Ma come fai? Risolvi
i guai, anche se poi lo neghi.
Ma come fai? Non dormi mai, forse è per me che preghi.
Se volo su, ci pensi tu, mi spieghi come fai?
A sopportare tutti i miei perché, a non urlare se ce
l’ho con te.
Combinazione senza nome, come due anelli, quasi fratelli.
A realizzare tutti i miei farò, a non mollare quando me ne
andrò.
Eppure
alla fine si era arresa
all’evidenza: lui non la voleva, non diversamente da come si
vuole una cara amica
o una sorella, almeno. E già, perché nella testa
del ragazzo c’era sempre e
solo Miriam. Così aveva fatto il possibile per dimenticarlo,
scegliendo di dare
una possibilità a Francesco, sperando di mettere una pietra
sopra al proprio
cuore.
Rudi però era sempre lì, davanti
a lei e non le rendeva le cose facili. Perché Alice non lo
vedeva come un
fratello, non più ormai. Marco e Mimmo erano suoi fratelli,
ma non Rudi. Lei
non voleva più vederlo come tale, perché non le
bastava.
Un fratello non le avrebbe mai
fatto battere il cuore, desiderare l’impossibile, afferrare
l’inafferrabile.
Un’emozione
senza nome, come due anelli, più che fratelli.
La
testa cominciava a scoppiarle,
troppi pensieri l’affollavano e non ne poteva davvero
più. Era confusa, non era
in grado di capite se quello che stava accadendo era la realizzazione
di un sogno
soffocato sul nascere o l’errore più grande mai
commesso. Non sapeva più
niente. O, forse, sì.
Sentiva che non gli importava del
futuro, in quel momento era cosciente solo della vicinanza della
persona che
aveva desiderato più di qualunque altra, del proprio corpo
che la spingeva a
ricambiare quei sentimenti muti ma forti, invogliandola ad abbandonare
la
maschera sul fondo della piscina e a rivelare il suo amore sinceramente.
Improvvisamente Alice abbandonò
indugi e interrogativi, e ascoltò le sensazioni che
nascevano dal suo profondo.
Accolse le labbra del ragazzo con arrendevolezza, si lasciò
avvolgere dal
calore delle sue braccia e si perse in quegli attimi meravigliosi e
proibiti,
augurandosi che non conoscessero fine.
Grazie
perché se stai con me io crescerò.
Resta con me o senza di te come farò?
Qualsiasi
cosa le avesse
riservato l’avvenire, l’avrebbe affrontata. Voleva
Rudi in quel momento,
esattamente quanto lui desiderava lei. E qualsiasi esperienza
precedente svanì
dalle loro menti, focalizzandosi solo sul presente.
E ad un tratto Alice cominciò a
sentire davvero la canzone di Rudi, quella che aveva scritto per lei
pensando a
lei, rimbombarle nella testa, zittendo la sua coscienza, i dubbi e i
timori, i
se e i ma; risparmiando solo il rumore dell’acqua che si
muoveva ad ogni piccolo
movimento e il martellare forsennato dei loro cuori, colmi di una
felicità impareggiabile
e segreta, incomprensibile ad altri.
Loro erano lì, stretti in quel
modo, il resto non c’era, il resto non contava.
A sopportare tutti i
miei perché, a non urlare se ce l’ho con te.
Combinazione senza nome, come due anelli, più che fratelli.
A realizzare tutti i miei farò, a non mollare quando me ne
andrò.
Un’emozione senza nome, come due anelli, più che
fratelli, sì...
- Angolo autrice -
Ciao gente,
è la prima
volta che
scrivo in questa sezione, quindi non linciatemi… seguo
questa serie dalla prima
puntata della prima stagione ma non avevo mai pensato di scrivere delle
storie
a riguardo, poi ho visto la puntata in cui Rudi canta la canzone da
solista e
mi è entrata in testa così ho pensato di
scriverci su qualcosa, francamente non
so cosa ne sia venuto fuori… se vi va recensite,
mi farebbe piacere sapere
cosa ne pensate. Se poi vi andasse di leggere anche le altre due mie storie dedicate alla serie, mi fareste un enorme piacere - al momento non posso mettere i link ma le trovate sul mio profilo autore ^^ "Cara Marta", dedicata alla coppia Marco/Eva, e "Il destino a volte è crudele, come una lettera mai letta", sempre Rudi/Alice ;)
Un saluto,
Amy