Tra indagini e scaglie di cioccolato, qualche vacua riflessione su un rapporto non proprio scontato.Niente di troppo serio, però; solo dei piccoli assaggi.

Ecco cosa produce un'ora noiosa di lezione. Se non riuscite ad imparare le leggi di Keplero, provate a leggerle in rima

Gennaio 1987
[...] Ed io e il ragazzo abbiamo fatto l’amore, senza gemiti o carezze ad allietare il freddo.
ATTENZIONE: i temi trattati potrebbero non andare a genio a molti. Se vi piacciono i toni crudi, le descrizioni forti e tutto ciò che è al limite dell'umano, prego, ma non dite che non eravate avvertiti.
Vincitrice del contest indetto dal gruppo "La creme de la creme di Efp": Nella mente del serial killer

Gli occhi erano rossi e ad ogni sua lacrima di sangue una bambina nel mondo moriva

{Lucifero centric | Lucifero/Lucinda ♥ | Drabble, 100 parole}
Uno squarcio sui pensieri di Lucifero durante la seconda scelta di Daniel e Luce.

Alzò le mani dai fianchi lattei del biondo e notò l’impronta delle sue dita che era rimasta sulla pelle, un’impronta brutta e rossa.
Quasi per scusarsi, passò le dita sulle vertebre sporgenti di quella schiena bianca.
Lo amava, davvero, lo amava così tanto…Lo amava così tanto da essersi ridotto a una persona orribile.

I miei occhi nocciola si scontrano nei tuoi così profondi ed intensi che mi fanno mancare il fiato per qualche secondo.
Mi sali sopra nuovamente e torni a baciarmi..
"un'altra volta" sussurro "solo un'altra notte" dico più a me stessa chiudendo gli occhi.
Dedicata a Kitsune_no_yume

[Seconda revisione ultimata]
Margaret Stevens è una strega diciassettenne che, nell'agosto del 1995, ritorna in Inghilterra, suo Paese natale, dopo nove lunghi anni.
Qui potrà rincontrare le persone a lei sempre state care: quelle persone che non ha mai dimenticato, che hanno sempre avuto un posto nel suo cuore, e che, nonostante tutto, hanno fatto sentire la loro presenza anche negli anni della lontananza.
Perché, questo lei lo sapeva, i Weasley sono sempre stati la sua seconda famiglia. E dalla famiglia, prima o poi, si ritorna.
-Dall'undicesimo capitolo-
«Fred, cosa dovrei fare? Fa’ sparire ogni pensiero strano, quel sorriso malizioso lo conosco fin troppo bene. E poi, per le mutande di Merlino, hai solo un asciugamano addosso: per me non è facile concentrarmi, il tuo corpo mi distrae!» esclamò Meg che, senza volerlo, si lasciò scappare quell’ultima frase. Si morse il labbro, maledicendosi mentalmente e pensando che buttarsi dalla finestra non doveva essere poi un’idea tanto cattiva.
«Ti distraggo? Be’, in effetti, sono stupendo, magnifico, incantevole! Come biasimarti? Sono la quintessenza della bellezza!» commentò Fred, vanesio, mentre il suo ego gonfiava a dismisura.

Tornato a casa dalla guerra dopo due anni, Mail è ancora tormentato dall’angoscia della morte. Cercando di scacciare questi pensieri incontra Mihael, uno studente trasferitosi da un anno nella sua città. Grazie a lui, Mail riesce a superare i suoi tormenti, ma quando cerca di elevare la loro relazione a qualcosa di più importante Mihael si tira sempre indietro. Perché?

"Da quando la pelle increspata dal calore lo segna, Mello non prova che ribrezzo verso se stesso. Porto una mano sulle sue palpebre, oscurando lo sguardo tornato sul lato sinistro della sua mandibola."
Con lo speciale contributo del Dottor Lecter, un'altra MxM.

seconda storia che pubblico su efp >w<
Stavolta posto una oneshot dedicata alla mia cara amica sayu Parla di lei e kakuzu e di ciò che prova quando scopre una orrenda verità alla quale poi, è costretta a rassegnarsi. buona lettura <3

17/01/12 PESANTEMENTE RI-EDITATA
"Questo è ciò che hanno, questo è ciò che sono. Rovine in fiamme di una relazione che loro stessi stanno uccidendo giorno dopo giorno. Un amore che li consuma come la fiamma consuma una candela accesa. E loro non possono fare altro che guardarsi bruciare."
Song fic basata su "I love the way you lie". Angst, rape, linguaggio scurrile (siete stati avvisati!)

Già, era niente.
Ma com'era bello, però!
Cercando di guardarsi negli occhi, o evitarlo apposta,
fissare lo stesso punto, il soffitto, aspettando che uno dei
due iniziasse a raccontare,
a narrare il sogno appena fatto, modificandolo per nascondere paure e
timori.
Sai, per non guardarsi troppo dentro.

Due ragazzi, di vent’anni o poco più. La vita passata come su un campo di battaglia: gare, test, guerre sia fisiche che mentali, contro sé stessi e contro gli altri. Nulla è rimasto dentro di loro, tranne una fiammella. E’ piccola, fioca, ma brucia e arde, e illumina come un faro l’oscurità. Questo sono l’uno per l’altro. Una luce piccola, ma bellissima, l’ultima ragione, l’ultimo alito di vita. Sappiamo già come andrà a finire… Sentiamo il rombo dei motori, lo stridio dei freni. Una corsa contro la morte. La morte non perde mai. Oggi, 26 gennaio duemiladieci.