"Per favore non piangere, sono partita in viaggio per vedere il mondo, ti riscriverò raccontandoti le mie avventure”, diceva la lettera. Seguiva poi un bellissimo racconto di avventure immaginarie, di viaggi e di fantasia. Elsi leggendo quelle parole suggestive che la rimandavano a luoghi lontani, si sentì immediatamente consolata. Alla fine lo scrittore le regalò una nuova bambola, chiaramente diversa da quella perduta. Ma il suo aspetto diverso venne giustificato da un biglietto: “I miei viaggi mi hanno cambiata”.
Qualche anno dopo, la bambina trovò un biglietto proprio dentro la sua bambola che diceva: “Ogni cosa che tu ami è molto probabile che tu la perderai, però alla fine l’amore muterà in una forma diversa”.
Da “Kafka e la bambola viaggiatrice” di Jordi Sierra i Fabra
La pubblicazione prosegue anche "di là”, nelle altre "piazzette scrause" ormai note.
Capo Rouge

Caterina Sforza, nota come la Leonessa di Romagna, venne alla luce a Milano, nel 1463. Si distinse fin da bambina per la sua propensione al comando e alle armi, dando prova di grande prontezza di spirito e di indomito coraggio.
Bella, istruita, intelligente, abile politica e fiera guerriera, Caterina passò alla storia non solo come grande donna, ma anche come madre di Giovanni dalle Bande Nere.
La sua vita fu così mirabolante e piena di azione che ella stessa - a quanto pare - sul letto di morte confessò ad un frate: "Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo..."
[STORIA NON ANCORA REVISIONATA]

"È la terza volta che Emeraldas incrocia quei due e non riesce più a pensare a una coincidenza."
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Scritta per la Hot Summer Challenge del gruppo FB "Fondi di Caffè".
Prompt: Ventilatore

Tre fratelli.
E una tecnica segreta che rappresenta la summa, lo stadio ultimo di una disciplina millenaria dall'incomparabile potere distruttivo.
Ed il modo in cui essa coinvolgerà le loro vite, ed i loro rispettivi destini.

"Maya si era concessa un altro istante per immaginare e sperare. Avrebbe piantato un grande roseto in quel giardino, un giorno."

Un giovane marine pieno di entusiasmo e ideali va a combattere in Afghanistan. Là verrà in contatto con una guerra cruda, spietata e combattuta senza esclusione di colpi. Subirà esperienze traumatiche, che lo segneranno profondamente, e dovrà trovare il modo di uscire da un grave disturbo da stress post-traumatico contando unicamente sulle sue forze, animato solo dalla consapevolezza di dover compiere un'ultima missione.
Prima classificata a pari merito con "Violet" di Ghostro al PTSD Awareness Contest indetto da Spoocky sul forum di EFP

"Meeme non ha ancora smesso di contare i giorni.
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E lei è ancora viva."
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Scritta per "Prompts are the way"
Prompt: Pianeta/Luogo disabitato

L’uroboro è il simbolo dell’eterno ritorno, della ciclicità del tempo, raffigurato da un serpente che si morde la coda in un perpetuo moto di causa e effetto.
Eren Yeager ad un certo punto ne aveva preso il posto, assecondando la ciclicità della storia ed affermandosi nell’universo come causa scatenante del genocidio di massa della Marcia dei Colossali.
Diciassette anni dopo, Armin trascorre una vita tranquilla a Marley assieme ad Annie ed i propri figli. Diana, la figlia di mezzo, fatica a trovare il proprio posto nel mondo, nonostante il suo spiccato talento nella meccanica. Un incidente apparentemente innocuo richiamerà i veterani a Eldia, in un viaggio al quale si unirà anche Diana, che da sempre si sente legata alla terra di suo padre.
Armin, Mikasa, Jean, Connie, Historia e Levi si ritroveranno a fronteggiare vecchi fantasmi che pensavano persi in un passato remoto, ma che si rivelano pericolosi per le nuove generazioni, messe a dura prova da un regno distrutto e arrabbiato, fomentato da semi del male che affonderanno in loro radici fatali.
Finché la storia continuerà a ripetersi, l’uroboro continuerà il suo moto.
A meno che qualcuno non lo spezzi.
[SPOILER finale di aot]

Una missione segreta, un’imboscata vicino al confine austriaco e il corso degli eventi cambia. Il senso di prostrazione dovuto al fallimento, il dubbio atroce di avere sbagliato tutto, un allontanamento che sembra, ormai, inesorabile, ma è proprio quando si tocca il fondo che nasce, prepotente, il desiderio di risorgere. Un incontro giusto, un’enorme forza di volontà e, quando tutto sembrava perduto, ci si rimette in gioco, con nuove prospettive.
Un’iniziativa poco ponderata della Regina sarà all’origine di sviluppi inaspettati da cui si dipanerà la trama di questa storia ricca di colpi di scena, che vi stupirà in più di un’occasione e vi parlerà di amore, di amicizia, di rapporti genitori-figli, di passaggio alla maturità, di lotta fra concretezza e velleitarismo, fra ragione e sogno e della difficoltà di demarcarne i confini, di avventura, di duelli, di guerra, di epos, di spirito di sacrificio, di fedeltà, di lealtà, di generosità e di senso dell’onore.
Sullo sfondo, una Francia ferita, fra sussulti e speranze.
Davanti a tutti, un’eroica, grande protagonista: la leonessa di Francia.

Seguito di The winner takes it all.
Karl-Heinz Schneider può toccare il cielo con un dito. Dopo aver concluso l’ultima stagione vincendo tutto con la maglia del Bayern Monaco sta per diventare padre e lo attende quello che sembra un futuro roseo senza nubi all’orizzonte.
Genzo è al suo fianco e il loro legame è tornato forte come un tempo.
La vittoria della Champions League è stata il coronamento di un sogno per entrambi, ma quella notte potrebbe aver regalato qualcosa di ancora più speciale: all’improvviso nella vita del portiere ha fatto la sua comparsa una donna che sembra capace di risvegliare sentimenti che sembravano dimenticati.
E mentre a Monaco si sviluppa il filone principale di questa storia, altrove, in Europa, gli altri protagonisti si muovono sullo sfondo affrontando i cambiamenti e le sfide di una nuova stagione.
Potrebbero esserci tutti gli ingredienti per un happy ending da favola. Oppure no.
Avvertimenti:
- per quanto mi sforzi di essere abbastanza fedele agli originali, alcuni personaggi per ragioni di trama possono risultare OOC
- utilizzo occasionale di linguaggio volgare

[ NicoSasha | Raccolta di drabble ]
«Signor Niccolò, lei è un genio!»
Le guance gli diventano calde mentre la straniera – Sasha, fornisce la sua mente – si commuove gridando complimenti e mangiando di gusto.
Nessuno l'ha mai chiamato genio. Nessuno ha mai pianto per i suoi piatti. Nessuno.
Tranne lei.
[Questa storia partecipa alla ToBeWritingChallenge2023 indetta da BellaLuna sul Forum delle Penne]

La storia inizia con il ritorno di Fersen su suolo francese dopo la guerra americana, ma gli eventi non saranno quelli noti, anche perchè il bel Conte non tornerà da solo.
“E l’amore guardò il tempo e rise, perché sapeva di non averne bisogno. Finse di morire per un giorno, e di rifiorire alla sera, senza leggi da rispettare. Si addormentò in un angolo di cuore per un tempo che non esisteva. Fuggì senza allontanarsi, ritornò senza essere partito, il tempo moriva e lui restava”. (L. Pirandello)

Una breve storia di guerra ambientata sul fronte orientale. I protagonisti sono alcuni personaggi secondari di "Perdizione" (https://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3766794&i=1).
Un piccolo reparto tedesco rimane isolato in territorio nemico: gli uomini dovranno trovare il modo di assistere i feriti, passare la notte approssimativamente incolumi e fronteggiare all'alba l'attacco del nemico.
Questa storia è stata scritta per Spoocky, che mi ha graziosamente concesso il permesso di pubblicarla sulla mia pagina.

A Messalina piace imbastire sogni e non sa ancora quanto la realtà possa essere brutale nell’infrangerli.
[Dittico sulla fine di Messalina]

Nerone ha preso in moglie Poppea e sembra aver dimenticato Atte, ma Atte non è infelice come tutti credono.