[ Raccolta partecipante al Writober di Fanwriter.it ]
Frammenti di vita e di morte di streghe e stregoni.

[ ● angst, introspettivo, triste, sentimentale, missing moment | implicit?sabigiyuu | drabble scritta per il #Writober 2019 indetto da Fanwriter.it. ]
Poiché la morte non aveva mai impedito alla vita di sbocciare, così come Sabito non aveva mai smesso di essere l'aurora dopo le tenebre.

[Sheith] [Allurance accenata]
AU! Modern
"La musica, assordante, risuonava forte nella testa di Keith intento nel camminare senza meta in quell'appartamento del quale, era certo, non conoscere il proprietario.
Keith fissò senza reale interesse il bicchiere, rosso e di plastica ormai vuoto che teneva in mano cercando di sembrare più sobrio possibile e interrogandosi sul perché lui fosse lì.
Lui odiava le feste.
Keith non amava interagire con le altre persone, non perché si sentisse superiore o altro, era solo... difficile e perciò fastidioso.
[...]
Shiro abbassò lo sguardo riconoscendosi in quelle parole, ma come avrebbe potuto fare altrimenti? Dopo anni si sentiva ancora colpevole. C'erano ancora momenti in cui rivedeva il suo viso. Momenti in cui il suo corpo ricordava il dolore provato. Momenti in cui la sua mente lo torturava, facendolo rimanere sveglio la notte, facendogli credere che non doveva essere lui quello in vita adesso."
Angst con Happy Endinig
Buona lettura!

"Sarà stato pomeriggio, già si immaginava il sole alto in un cielo limpido, il caldo che irrompeva nelle case delle persone -contrastato dai ventilatori-, Lance che prendeva in braccio una cugina piccola e la lasciava soffiare sulle candeline assieme a lui, i sorrisi della sua famiglia che lo circondavano.
Un idillio."
|Possibili spoiler sulla S6 con qualche modifica| In onore del compleanno del nostro Lance ♥|

Era polvere ciò che era rimasto di Shiro. Polvere sulla sua divisa della Garrison, tirata fuori dall’armadio in cerca di conforto. Polvere sui dati che notte e giorno Keith raccoglieva sperando di captare qualcosa, un segnale, una comunicazione, una parola dal suono familiare. Polvere quando i risultati erano linee piatte, calcoli nella norma, spettri senza varianti. [...] Credere che fosse ancora vivo, a miliardi di chilometri di distanza, su un satellite inospitale, fu il primo vero atto di fede di tutta la sua vita.
[Sheith][Post-Kerberos][Pre-Voltron]

|Soukoku|
Avrebbe gemuto, se glielo avesse chiesto.
Avrebbe urlato, se glielo avesse ordinato.
Ma tutto sarebbe stato vuoto. Dazai non amava una macchina, amava Chuuya, in tutte le sue mille sfaccettature di vetro, diamante e carbone.

{ ambientato durante la seconda stagione, prima degli eventi dell'episodio 9 ; Soukoku. }
«Eravamo così distruttivi da giocare con il fuoco appena avvertivamo il caldo. Sembravamo ascoltatori di un giuramento di morte. Questo era il soukoku: due esseri che creavano opere servendosi del sangue e del nero della distruzione. Non è così, Chuuya?»
Nakahara scoccò la lingua, tornando a guardare dinnanzi a sé.
«Ti prego: sembra la descrizione di un amore sconsiderato tra criminali.»

“Dimmi una cosa, Jackal” sentenziò ad un tratto Salamander.
Il diretto interessato, ferito e disteso su un tappeto di foglie, voltò lievemente la testa e rizzò un orecchio felino per ascoltare.
“Che vuoi?”
“Hai mai provato a toccare le persone senza farle esplodere?”
Jackal rimase interdetto.
“Che razza di domanda è?!” ribatté. “Certo che no! Noi demoni dei libri di Zeref siamo nati solo per distruggere. A cosa dovrebbe servirci toccare qualcuno se poi non dobbiamo ucciderlo?”
Natsu parve perplesso.
“E quindi... non sai neanche cosa sia l'amore?”

Una pagina di diario di Nashi Dragneel, la sua personale interpretazione di "mamma" e "papà".
Storia legata alla realtà di "La affido a voi, Caldo e sole, Compleanno innevato e L’amore di un fulmine".

-Se mi ami lasciami andare e scappa prima che me ne accorga. Il mio cuore è troppo oscuro perché possa importarmene, abbandonami al mio destino, se sono solo non posso odiare. Non potevo immaginare una vita senza la tua luce ma tutto ciò è stato strappato via per sempre. Io non merito di averti. Quindi risparmia il fiato, io non ti ascolterò, penso mi riesca piuttosto bene. Vorrei solo non esserti stato amico così da riuscire a ferirti alla fine.-

Sedici anni dopo il torneo, Hao è a tutti gli effetti lo Shaman King.
Anna e Yoh si sono trasferiti in città insieme ad Hana, la loro bambina che, differentemente dal manga, è una ragazza di diciassette anni, tutta suo padre. Il suo sogno è quello di diventare una Sciamana professionista e dimostra fin da subito le qualità e le potenzialità per puntare al successo.
Così, la sua Tragedia inizia quando, un giorno, arriva una lettere da Patch Village, mandata da Hao. Il re degli sciamani, non è mai caduto nel sonno eterno del Re ma, stanco del suo isolamento, si concede una vacanza a casa Asakura. Lì conosce Hana ed il suo cuore fa capolino con un sentimento che non ha mai davvero provato, il vero amore.
Hana, infatuata prima di “Shaman King” e poi di Hao, cadrà vittima del gioco del destino e della seduzione, scoprendo che l’amore della sua vita non può essere altro che il suo Re.
Colui che, nonostante non abbia più vincoli di parentela, considerata la sua morte e resurrezione durante e dopo l’assimilazione dello Spirit King, è anche colui che suo padre considererà sempre suo fratello.
Perciò la Tragedia ha inizio con la parola “Ojisama!”...

Non era sicuro che avrebbe potuto sopportare di vedere ancora quegli occhi azzurri immobili, ridenti, immortalati nell’eternità di una fotografia, fissarlo dall’altra parte, invisibili al suo dolore.
Sarebbe stato troppo anche per lui.
[Alec/Magnus♥][2O Years Later from CoHF | Angst, Dramatic − 1.527 words]

[1280 parole] [One-shot] [Saru centric]
[Con la gentile partecipazione di un padre totalmente inventato da me //]
[Ringrazio MarinaDust 99, che mi ha gentilmente fatto da beta]
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Il bambino li guardò intensamente, incuriosito, poi rise gorgogliando e una sottile luce viola gli illuminò lo sguardo, mentre gli occhialoni si sollevavano appena sul petto dell'uomo, circondati da un'aura scura.
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-T-Tu... N-Non hai paura d-di me, v-vero?- singhiozzò Saru, abbandonandosi fra le braccia dell'uomo.
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Riuscì solo a pensare, guardando il cielo nero, che ora non c'erano più occhi identici ai propri. Ora era davvero solo.
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-Diamo fuoco a tutto.- esclamò Saru, mentre il suo sorriso acquistava sfumature di vendetta.
Tutto bruciò e non rimase che polvere.
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E Saru sa che in fondo è tutta questione di sguardi.

Amelie Perry è il capitano della squadra di Quidditch di Corvonero, e gioca per vincere. Riuscirà a far vincere la coppa di Quidditch alla sua Casa e a dimostrare a chi la deride per aver scelto soltanto ragazze, che queste possono essere avversarie temibilissime?

Per avere a che fare con la Feida, per riuscire a convivere con i suoi membri e con i loro amici, dovete, e sottolineo DOVETE, leggere il Manuale di Sopravvivenza. A meno che voi non teniate minimamente alla vostra salute -sia fisica che mentale- , in quel caso, allora, sono problemi vostri: io vi ho avvertiti ;).
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{Manuale di Sopravvivenza: come evitare casi di allagamenti, incendi, o qualsiasi cosa che pensiate non possa mai succedere ma che, inevitabilmente, la Feida causerà}
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{1.Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo.
2.Se qualcosa sta andando bene, non temere, c'è ancora tutto il tempo perché cominci ad andar male.
Le Leggi di Murphy}
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{Si dice vi sia una villa enorme, alla fine della strada.
Si dice vi vivano delle strane persone.
Si dice vi provengano grasse risate od urla disumane.
Si dice sia un luogo dove, alla fin fine, si vive bene, in bilico tra pura follia e precaria normalità}