Storia partecipante al contest Introspettivo: Pensieri, emozioni e sensazioni indetto da inky_clouds ed elli2998 sul Forum di EFP, assolutamente non adatta a stomaci delicati.
Mani sicure, esperte, m’hanno voltata dolcemente, ne ho sentito il tocco fermo, le dita che affondavano nelle mie cosce, e hanno toccato un punto, da qualche parte nel mio corpo che ora percepivo come una massa indistinta, dolorante, che ha ululato come una bestia ferita. [...] Le mani non m’hanno lasciato, ma le ho sentite allentarsi, addolcirsi, e una voce maschia e sicura, bassa, mormorare: va tutto bene, tutto bene; non ti agitare; non ti toccheremo più. Mi sono lasciata sprofondare nel buio cullata da quella promessa, che non mi toccheranno più.
Forse una parte di me sapeva che era una bugia.

Ci hanno detto di non parlarne. Perché è pericoloso, è indecoroso, è strano, è una sciocchezza, non è interessante, è un capriccio, è scomodo.
Se ti sta a cuore, parlane invece, gridalo, scrivilo. Ovunque.

Per quale motivo, per un briciolo di atarassia, devo costringermi a dimenticarti?

Quando il cielo si incupisce di quel grigio filtrato di colonne di luce solide come il marmo, è quello il momento in cui penso a te.
Ti penso come si pensa alla propria giovinezza e alla propria morte, come a qualcosa di lontano eppure inevitabile. Ti penso nei passi sui marciapiedi sconnessi e nelle auto infastidite, mormoranti nel crepuscolo. Ti penso nella sera che sopravviene melanconica e fredda, irrequieta. Ti penso perché non c’è nient’altro di cui questa maldestra atmosfera possa parlare, se non di te.
Nei momenti di passaggio, ecco che ritorni.
Amore, tesoro mio, cara catastrofe.

Si ricordò soprattutto che difronte a questa violenza non si risponde, non si può.

{Miles Edgeworth}{OneShot; 1161 parole}
***
Dal testo:
Oggi sono vent’anni.
Miles si lava i denti e si pettina i capelli, e senza volerlo nella mente lo ripete, ancora, e ancora, di continuo, come una canzone incollata nella testa. Non riesce a concentrarsi su altro, si guarda nello specchio, si schiaffeggia appena le guance.
Non funziona mai, ma lui ci prova sempre.

I contorni definiscono la nostra forma e ci rendono reali. Ma chi non li possiede, o li ha così sbiaditi che sembrano inesistenti, fa fatica a riconoscersi, a capire quale sia la sua forma originaria, dove inizi e dove finisca, se vada bene così o se per il mondo non sarà mai accettabile. Può una forma essere giudicata? Può una forma essere rifiutata?
Buona lettura.

Commiato di un uomo dalla vita, pentitosi della scelta di andare in guerra piuttosto che condurre un'esistenza normale.
La battaglia è sangue e tormento, dilania il petto e graffia la gola; la lama rossa è pesante e il braccio non riesce a sostenere tutte le vite che ha preso.
Mentre attende la fine e il sole tramonta sul campo di battaglia, un condannato a morte ripercorre la propria scelta, ma non è solo.

Indecisioni. Dubbi. Crisi di identità.
Perché dovrei abituarmi alla miseria?

La prima volta è una frase che racchiude generalmente in sé l'idea di un'esperienza positiva e se non è così?
Il mondo delle relazioni umane è complicato, soprattutto il rapporto tra genitori e figli.
Questa storia partecipa al contest “Prime esperienze” indetto da Spettro94 sul forum di EFP.

[N/Touko | Fluff/Introspettivo/Slice of Life | Raccolta | Missing Moments | Otherverse | Multisetting] [Questa storia partecipa all’iniziativa “La corsa delle Drabble & Flashfic” organizzata sul gruppo Facebook “C’era una volta con un prompt...”]
Cinque drabbles sulla mia coppia preferita del fandom, ispirate a diversi prompt.
#1 – Until You Fall Short on Confidence: “Non intendeva essere offensivo, e questo Touko lo sapeva, eppure le fece venire il desiderio di cambiare.”
#2 – Could Light Up This Whole Town: “Ogni volta che riusciva a battere un Capopalestra e a ottenere la relativa medaglia, le si stampava in faccia un sorriso da ebete che niente e nessuno riusciva a far andare via.”
#3 – Better Than a Friend: “Ma, nonostante ciò, appena vide N accasciato al suolo privo di sensi, corse ad aiutarlo senza pensarci due volte.”
#4 – Where Our Story Begins: “Per Touko, invece, era diverso; aveva una madre che attendeva impaziente il suo ritorno e un futuro a cui pensare.”
#5 – Decided on Forever: “Avrebbe voluto tanto dire qualcosa di rassicurante a N – dopotutto era sempre stato ingannato da suo padre – ma nient’altro uscì dalla sua bocca.”

Durante una visita al Laboratorio P&P, Acromio si imbatte in una vecchia conoscenza.
O forse nuova.

Una Ash/Misty Mermaid/Au.
Gli umani e il popolo del mare sono in lotta da secoli, ma l’amore supera molte barriere.

Come sei patetico, Roy. Gli occhi ti pungono e senti una morsa nel petto che minaccia di soffocarti. Dov’è finito il donnaiolo Alchimista di fuoco, eterno giovane amante? E’ per caso scomparso, affogato nei suoi stessi sentimenti per una donna che non lo ricambierà mai, a causa del dolore che ogni giorno le infligge?
[RoyAi decisamente Angst]

Eccomi qui! Dopo un'altra vita passata a non accedere a sito, mi rifaccio viva con un'altra storia ambientata nell'universo Pokémon.
Stavolta dedico questo mio scritto a un'altra delle coppie più belle del fandom: la FerriswheelShipping, così amata e così bella, ma anche così tormentata.
Sule note del mio amato Marco Mengoni, della sua canzone "Dall'Inferno", ripercorriamo la storia piena di ostacoli e colpi di scena di N e Touko, in "frammenti", ossia estratti, ricordi, flashbacks di questi personaggi complessi e sfaccettati, terminando il tutto con un ipotetico e dolce lieto fine.
Spero che vi piaccia. Grazie ancora a chi leggerà!