Non ti preoccupare, perchè prima o poi qualcosa andrà bene :)

tratto dal prologo : una strana sensazione la invase ,era inquietudine, , alzò lo sguardo dal bicchiere con la bevanda consumata a metà facendolo girare per il locale, tutto come prima , prostitute che si strusciavano sui balordi arrapati che le palpavano e bevevano contemporaneamente, poi lo vide, era seduto in un angolo più appartato della stanza , aveva le gambe accavallate e la guardava insistentemente i suoi occhi scuri erano magnetici , l’avevano attirata e non riusciva a distogliere lo sguardo, si stava sentendo male perché la morsa che le attanagliava lo stomaco si stava stringendo sempre più. Jane era un fascio di nervi a differenza dell’uomo dai folti capelli neri che gli ricadevano sulla fronte intensificavano quello sguardo, con una mano fece oscillare il bicchiere che sorreggeva elegantemente in mano, il liquido ambrato si mosse ,lo vide avvicinare la bocca al bicchiere e ingoiare una piccola parte del liquore sempre senza spezzare il legame dei loro sguardi , immaginò quella bocca su di lei darle piacere ........

Sam è una ragazza incinta, per quasi tutti i mesi della sua gravidanza è ignara di chi potesse essere il padre del bambino, quella sera l'hanno violentata e bendata, per far si che lei non potesse vedere quel ragazzo.
Lui è stronzo, tratta male le donne, però dopo si rivela dolce e solare..diverso da come si era presentato.
Ps: Justin Bieber non è famoso in questa storia.

-Vaffanculo,non puoi lasciarmi senza un motivo!-
-Ahh certo,chi sei tu per dirmelo?La nostra storia è finita,per sempre sta volta e non cercarmi più,ti odio.-
-Cazzo ma lasciami spiegare,sei entrata nel momento sbagliato-
-Bene adesso la colpa sarebbe mia?Justin ti stavi scopando una puttanella,mentre io ero al piano di sotto!ed è la terza volta che mi tradisci! ti ho sempre perdonato solo perchè ti amo,sai te lo volevo dire oggi,dopo la cena.-
-Mi a..ami?-
-Si,cazzo ti amo ma hai mandato tutto a puttane,complimenti-
La ragazza scappò via piangendo e sbattendo fortemente la porta di casa del ragazzo che amava e che molto probabilmente non avrebbe più visto.Lui nel frattempo si era accasciato a terra vicino al letto piangendo con le mani tra i capelli.Anche lui l'amava.Aveva dovuto farlo,per proteggerla.Però lui senza lei era niente,aveva rovinato tutto per la terza volta.

Elizabeth Anne Sophie Collins, figlia di diplomatici inglesi si trasferisce a Stratford in una fredda mattina di autunno, quando arriva non sa ancora che quel viaggio tanto odiato si trasformerà nell’evento più bello della sua vita.
Dall’altra parte di Stratford, dove le lussuose ville si trasformano in condomini fa il suo ritorno in città, nella stessa mattinata Justin Bieber.
I due sembrano condurre la propria esistenza tranquillamente, quando grazie ad una lettera la loro esistenza cambierà per sempre.
Tanto ordinata la nostra Lizzie, quanto scapestrato il nostro Justin, ma potranno due mondi così diversi entrare in contatto senza scatenare l’inferno?
Premetto che il tema di Justin come disgraziato mi attirava molto ahahaha, per il resto non voglio che sia la solita storia monotona piena di gang del Bronx che sparano, giovani ragazze violentate e soprattutto non sarà la solita scommessa del tipo: se perdi vieni a letto con me! Sarà una storia originale, non scontata.

«Voglio solo.. voglio sentirti mia.» mi accarezzò il viso. «Assaporarti.» appoggiò la sua fronte alla mia. «Sentirti urlare.» spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio sinistro. «Leccarti ogni centimetro del corpo.» passò la sua lingua su tutto il contorno delle mie labbra, d’istinto le serrai. «Non rendermi tutto così difficile, piccola.»

Fu in quel momento che l'anima mi vibrò.
Non ero altro che la sua serva, una semplice ed inutile serva.. e lui, era il mio padrone e il padrone di queste terre: il conte Justin Bieber, d'Inghilterra.
Era appena diciottenne, eppure il padre aveva messo nelle sue mani il potere di quel vastissimo territorio.
Ed io?.. Io ero solo uno dei suoi accessori. Eppure quando il suo sguardo si posò su di me, capii che non avrei fatto altro che stargli accanto per il resto della mia vita.
"Caroline.." Si affrettò a chiamarmi, risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi voltai verso di lui e lo guardai aspettando che mi desse qualche compito da svolgere.
"Resta quì con me per oggi." Disse.
Farfugliai qualcosa, dopo di che aggiunse: "è un ordine.E tu, devi eseguire i miei ordini."
Cosa stava succedendo? .. Il mio cuore stava per esplodere.

Lui, calciatore arrogante e strapagato, lei, normalissima diciottenne che sta passando una brutta giornata, un brusco incontro e due amici che cercano di fare in modo che quei due non si scannino. Alla prima impressione sembrano odiarsi a morte, ma a volte amore ed odio vanno a braccetto.
Dal capitolo 8 (parte 2):
A volte mi fa arrabbiare talmente tanto che lo spingerei sui binari mentre il treno sta arrivando, ma poi realizzo che rischierei probabilmente la mia vita per cercare di salvarlo.