Sono cresciuta sapendo che questo sarebbe stato il mio destino, purtroppo. Non capisco perché hanno dovuto scegliere me, io sono come le altre, anche se può sembrare diverso. Si, sono diversa, sono più potente, più forte.
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Puntammo nello stesso momento le nostre bacchette contro il signore oscuro.
"Pensate davvero di poter sconfiggermi? ma non avete letto la leggenda, rimbambiti? Solo i due prescelti, che si amano davvero potranno sconfiggermi, voi vi amate? Non mi sembra." rise malignamente il signore oscuro. Guardai Zayn, poi mi voltai e scorsi Niall che osservava impaurito la scena, ritornai a guardare la mia bacchetta. La lasciai cadere a terra.
"Scusami, Zayn." dissi con le lacrime agli occhi.
"Ormai è finita." disse lasciando cadere la sua bacchetta al suolo.

Mancavano solo cento metri, quando trovarono una grotta sicuramente disabitata e decisero di accamparsi lì. Certo, non era dei posti migliori: umida, fredda, ma non gelata e offriva un buon riparo per la notte.
Orion prese la bacchetta e, raggelata, si mosse meccanicamente fino a raggiungere l'ingresso alla grotta, dove estese una barriera magica dal colorito azzurrino, quasi trasparente, che li avrebbe protetti dalla neve per quella notte.
Per cena, mangiarono qualche panino preparato per il viaggio e che fortunatamente non avevano mangiato prima.
«Cosa credi sia successo?» chiese la ragazza, fregando le mani accanto al fuoco progettato dal ragazzo Semplice.
«Be', se devo scegliere una opzione, sceglierei il giudizio universale. Tra tutto ciò che mi viene in mente, è la soluzione migliore.» A questa risposta, Orion sbuffò e, per un attimo, credette che forse il giudizio universale sarebbe stata la cosa migliore.
Si addormentarono velocemente, al calore del fuoco appena acceso, mentre fuori dalle loro mura, una tempesta di neve stava gelando un vulcano.
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Grazie per l'attenzione prestata anche solo all'introduzione; TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=8VDsWu2wS0o
Ricambio le recensioni, vi aspetto.

-Chi è quello?-chiese la ragazza spostandosi i capelli dal viso
-Si chiama Zayn,Zayn Malik... viene da Bradford,non frequentarlo,è uno sfigato!-fu la secca risposta
-Decido io chi frequentare o meno!-sbottai
-No,no ascoltami,è strano per davvero! fa cose strane e sta sempre nella sua stanza e molte volte scoppiano degli incendi e lui è sempre presente-continuò il castano
-E allora? sarà un piromane!-affermai
-no,tutti quelli che hanno visionato i danni degli incendi dicono che non sono stati causati da un fiammifero o un accendino,è come se le cose prendessero fuoco quando lui lo decide e basta-concluse.Deglutì, Cosa voelva dire :Era come se le cose prendessero fuoco quando lui lo decide ?

Prese coraggio, chiuse gli occhi e lasciò andare, oltre a se stessa, tutte le preoccupazioni.
Ma fu esattamente in quel momento, che due braccia robuste la presero per i fianchi e la tirarono giù con forza dal bordo del ponte.
-No.- Urlò lei, scoppiando a piangere.
Voleva morire, non essere “salvata” dal primo che passava per quel maledettissimo ponte.

Due anni. Due anni dallo scioglimento della band, nessuno ne sa il motivo, se non noi. Avevamo deciso di non dire nulla alle Fans per non provocare dolore, ma eravamo consapevoli che prima o poi, avrebbero scoperto tutto. Consapevoli anche del fatto che ci avrebbero odiato, ma noi, lo avevamo fatto per lui.

Harry Styles’ pov:
«Le tue fans ti abbandonerebbero se scoprissero che sei gay!» mi rispose Paul [...]
«A me non interessa la carriera, non interessa commercializzare la mia voce! Preferisco tornare ad Holmes Chapel ad essere solo Harry e ad avere come fan solo la doccia, che mentire così spudoratamente a milioni di persone!» rivelai, stanco e arrabbiato.
«Tu, tu e ancora tu! Smettila di essere egoista, Harry. [...] Ma non sei solo tu la posta in gioco, Harry, capiscilo. Fallo per Louis, Zayn, Liam e Niall, che hanno finalmente realizzato il loro sogno [...]» tuonò Paul. Sospirai, arrendendomi. [...]
«Scelgo lei» affermai aprendo l’album in una pagina a caso e puntando una foto al caso. Paul prese l’album e guardò la ragazza che avevo scelto.
«Jane Wright. Ottima scelta» commentò.
Jane Wright’s pov:
Avevo provato a smettere di fare questa stupida vita da circo, ma nessuno era davvero intenzionato ad assumere l’acrobata di un circo per qualche altro lavoro. [...]
Io ero troppo poco per qualsiasi cosa. Anche per quella stupida agenzia per attrici, era passato un mese e non avevano ancora richiamato. Quel “La richiameremo noi” era sempre stato un no, lo sapevo.

Ero quasi certa del fatto che sarei annegata. L'ultima cosa che vidi fu un tenue bagliore attraverso l' acqua salmastra. ''credevo fossi morta, quando quel ragazzo ti ha portato in ospedale eri in fin di vita'' Era bello da far male, odiava qual che stava per fare ma desiderava disperatamente farlo. Bello come un incendio, bello come un guerriero emerso da un campo di battaglia con gli occhi che scintillano per la consapevolezza di essere sopravvisssuto.

Ci sono tre cose che sono indispensabili a Lucy per vivere: La musica, la famiglia e i milkshake. Quell’estrema dolcezza di cui ha sempre avuto bisogno nella sua vita, ma che sembra aver perso quando chiude le porte del passato e si trasferisce a Londra. Quando poi le sue tre cugine la coinvolgono in una nuova esperienza, Lucy sembrerà trovare quella dolcezza di cui ha sempre avuto bisogno in un semplicissimo ragazzo, o meglio, abbastanza complicato.
Dal capitolo 3:
'Dopo aver girato a vuoto per cinque minuti, riesco finalmente a trovare la porta, entro e ovviamente mi scontro con qualcuno, la mia solita fortuna. (..) E’ il ragazzo nel video che stavamo vedendo io, Ania, Beth e Amanda la settimana scorsa. (...)
Restiamo per qualche secondo a guardarci negli occhi, poi lui sorride.
Che cosa ho in faccia? Sembro un panda? Una mangusta?
«Ehm.. Porta sbagliata» mi dice, sorridente.
«Cosa?» rispondo confusa.
«E’ il bagno degli uomini» si spiega.
Ah, ecco.
Pensa ad una risposta, Lucy. Non devi sembrare imbarazzata.
«Lucy» dico, senza un motivo.
Il ragazzo mi guarda interrogativo.
«Lucy. E’ il mio nome» spiego.
«Come la canzone dei Beatles?» chiede.
«Come la canzone dei Beatles» confermo.

Non era previsto che nascesse qualcosa. Volevano giocare entrambi.
Ma poi è successo, si sono innamorati l'uno dell'altro senza neanche rendersene conto.
E' successo soltanto. Peccato che non è una cosa semplice.
Ci sono troppi ostacoli da superare, troppe complicazioni, troppe persone e cose contro il loro amore.
Ma è più forte di loro, col sorriso e con le lacrime si sono sempre ritrovati.
"Dimmi che non siamo una scintilla, qualcosa di passeggero. Dimmi che dureremo."
♡

DALLA STORIA:
`Sei stata un errore’, ‘Un preservative rotto, ecco cosa sei’ ’È colpa tua se non siamo una coppia felice’. Quelle parole mi rimbombavano nella testa.
- Mio padre è capace di punirmi anche solo perché respiro la sua aria. Mia madre è sempre categoricamente dalla parte di quel uomo.-
-Esattamente Madison, Londra, Big Smoke. Chiamala come vuoi, sta di fatto che QUELLA sarà la tua, anzi la vostra, prossima meta.- ci disse Brian a me e Elisabeth.
- L’evento si chiama ‘Bottle’s game’.E’ come il gioco della bottiglia,solo con quantità di persone quadruplicata.- mi disse Eli
- Centosettantadue per i maschi e centoventicinque per le donne. Si facciano avanti le coppie, su.-annunciò entusiasmato un signore.
Uno era biondissimo, con degli occhi azzurro chiaro. L’altro invece aveva un altro tipo di fascino, totalmente diverso. Alto, moro, palestrato. Gli occhi di un marrone che non so definire esattamente erano penetranti. Quasi assomigliavano ai miei. E poi quei capelli corvini,rialzati davanti in un ciuffo perfetto.
Le mie labbra, che fino a qualche secondo prima si muovevano istericamente per fare una scortese ramanzina, furono stoppate da una piacevole pressione. La pressione della bocca di quello sconosciuto sulla mia.

Scriverò fin quando non avrò nient’altro da dire, scriverò fino a quando avrò i calli alle mani a causa della penna, scriverò fin quando non mi sentirò in pace con me stesso.

La vita è fatta di scelte. Tu hai saputo fare quella giusta?
Page sta per sposarsi. Dopo cinque anni a New York, è finalmente pronta ad attraversare l’oceano per tornare a casa, a Londra, e dire sì all’uomo dei suoi sogni. La aspetta il matrimonio che ha sempre desiderato, una cerimonia tutta fiori d’arancio, lacrime di commozione, confetti e chicchi di riso.
Georgia, la sua migliore amica, invece è una che ai sogni d’amore ha detto addio da tempo: da quando ha sposato l’uomo sbagliato. Il ritorno di Page e il matrimonio imminente sono un piacevolissimo diversivo, con una piccola incognita: la sua amica prossima all’altare apprezzerà il segreto che ha intenzione di confessarle?
Quanto a Beatrix, la prima damigella.. be’, per lei queste nozze non potevano capitare in un momento migliore: i preparativi la terranno per un po’ lontana da un pensiero che ormai è un chiodo fisso. E che rischia di rovinare per sempre la cosa più importante che ha.
Ci sono segreti che è meglio tenere nascosti. Alcuni difficili da confessare. Altri da dimenticare. E poi ci sono segreti che solo un’amica può perdonare.

La vita per Louis, Harry, Niall, Zayn e Liam era piú che normale per dei ragazzi della loro etá. Andavano a scuola, avevano un lavoro e degli amici. Ma non tutti facevano sogni tranquilli la notte, da quando Tom Malik era morto.
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In quel momento, Harry Styles cessó di esistere. Solo il suo corpo sarebbe rimasto sulla terra, destinato a vagare fra quell’ammasso di persone insulse, senza una meta, come un demone mandato a pagare il prezzo di una penitenza. Un demone, o forse un’angelo, mandato sulla terra per studiare il suo pianeta originario, per iniziare a conoscerlo, fino a quando non sarebbe diventato un suo amico di vecchia data, e in quel momento avrebbe potuto finalmente tornare in pace da dove era venuto. Ma, fino ad allora, sarebbe stato costretto a continuare ad esplorare la terra solo, da perdente, da essere inferiore, senza uno scopo, senza una meta. Cosí come me.

Tratto dal capitolo 7:
-Cazzo ,guardami !- disse lui urlando
-Non posso .- dissi io ripensando a quanto mi spaventassero i suoi occhi
-Merda , Annie fallo!- disse lui continuando ad alzare la voce, io lentamente alzai gli occhi verso di lui, le gambe era come se non reggessero il mio peso. Non potevo reggere quello sguardo.
-Non posso tenerti al sicuro, cazzo guardati ti ho fatto del male con un solo bacio. Annie devi capire che non posso salvare te quando non riesco a salvare nemmeno me stesso.- continuò a guardarmi, sta volta con un tono più calmo ma sempre fermo. Aveva ragione, ero a terra , mi aveva distrutta, e per quanto mi avesse fatto male , ne ero sicura , ero sicura che lui distruggendomi mi avrebbe salvata.

Dal prologo:
"Chi sei?" Ringhiò il tipo nel suo orecchio. Fagli credere di avere il controllo.
" Mi chiamo Crystal." Rispose con voce piatta, senza far trasparire alcuna emozione. Doveva ammettere di avere un po’ di paura, e brividi freddi le scendevano lungo la schiena quando il metallo della lama premeva contro la pelle rovente della sua gola.
" Non voglio sapere il nome, puttanella! Come diavolo hai fatto a fare questo!?" Ed indicò con un cenno della testa i ragazzi stesi per terra.
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Dal secondo capitolo:
Lui era Harold Edward Styles; l’Angelo della Morte, il Tenente di Ghiaccio, il Killer… I suoi soprannomi erano innumerevoli, così come la somma di denaro che c’era sulla sua testa.
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" Attenta, Crystal. Sto arrivando."
" Attento, Harry. Ti aspetterò."
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STORIA A RATING ROSSO, CONTENENTE SCENE DI SESSO E VIOLENZA ESPLICITE. NON LEGGETE SE NON VI PIACE IL GENERE.