["Altri" = Froy, Bernard, Irina e Valentin Girikanan]
Aveva impiegato gli ultimi quattordici anni a fortificare il proprio primogenito e non avrebbe permesso che un marmocchio, per di più malato, rovinasse tutto diventando la debolezza di Bernard.
[...]
«Guardandovi mi è venuto in mente qualcuno. Parlo del mio fratellino, ha la vostra stessa età.»
Una volta glielo aveva detto, suscitando per quel bimbo sconosciuto la curiosità di quei piccoli scalmanati che, presa confidenza con quel ragazzo dai sorrisi enigmatici, lo avevano sommerso di domande a riguardo.
[...]
Froy aveva temporeggiato davanti la porta socchiusa della stanza del maggiore, dondolandosi sui talloni mentre stringeva a sé un peluche bagnato delle sue lacrime. Asciugatosi gli occhi con la manica del pigiama, il piccolo era entrato, incapace di controllare il tremolio della voce nel chiamare il fratello.
[...]
«Bernard.»
Non lo chiamava mai per nome, anche a quindici anni utilizzava quel nomignolo che aveva usato fin da bambino, ma in quel frangente non vedeva per niente il fratello. Quello era solo l’involucro di una persona che aveva smesso di esistere da tempo, sciocco lui ad avere fiducia che, nonostante tutto, certe cose fossero rimaste inalterate.
«Froy.»
[...]
«Non ti lascio solo. Non voglio.»

[Viktor x Yuuri]
“Non posso rubarti al mondo della bellezza, Viktor. Alle volte, lo vorrei. L’ho desiderato e lo sai ma non sarebbe stato giusto.”
Viktor è un ex modello divenuto fotografo e Yuuri è il fiore d'oriente in cui vede l'incarnazione stessa della bellezza.
“Penso che abbiamo un problema di definizioni, Yuuri.”
“Che cosa intendi?”
La loro storia d'amore è nata e cresciuta sotto i riflettori del mondo intero ma cosa accada nell'intimità del loro studio fotografico è un mistero che stuzzica la curiosità di molti.
Fino a che un'intervista non fa luce su quei dettagli scottanti che nessuna fotografia ha mai immortalato.
“Perché appartenere al mondo della bellezza è come appartenere a te. Perché sei tutto il mio mondo ed è bellezza ogni parte di te.”
[Fotografo & Modello AU] + [Omegaverse]

- Ti rendi conto che non ci siamo ancora baciati da quando ci siamo rivisti?
- A qualcuno gli è venuto duro, eh?
La conferma ufficiale che, sì, Yuri Plisetsky era uno stronzo e stava solo giocando con lui. E Otabek, invece che ripagarlo con la stessa moneta come avrebbe dovuto fare, ci cascava. In un modo o nell’altro ci cascava sempre.
- Mi basta un bacio.
Bugia. Era una bugia così grossa che Otabek quasi lo sentiva ridere mentre la leggeva.
[Storia partecipante al "Fluff e / o R18 Contest" indetto da Arianna.1992]

In un mondo in cui omega e alpha erano la minoranza, Erwin era nato da due semplici beta, da due genitori di sesso opposto, ma genere eguale. Si era aspettato – tutti si aspettavano in verità – che fosse un beta anche lui e il ritardo nel riconoscere i propri geni sembrava dargli ragione, ma poi... Poi era uscita quella verità.
[Rivaille/Erwin]

Famelico di sensazioni, Eren guardò le mani grandi, avvolgenti, di Erwin toccare il corpo, le curve, le nervature di Levi e sentì l’accarezzarsi delle pelli: pensò di poter percepire i loro profumi, persino quello del kimono caduto a terra come un mare d’inchiostro.
Vide i nodi prendere forma, notò le ombre create dalle corde strette attorno alle carni, la maniera in cui tagliavano le natiche, come se potessero stringerle e farle proprie con possessività avvolgente.
Eren, allora, ritenne Levi, il suo corpo sospeso in quel luogo surreale, lo spettacolo più meraviglioso ed erotico che avesse mai potuto contemplare.
Si morse un labbro, mentre la sua testa immaginava. Immaginava che le mani di Erwin intente a toccare Levi fossero le proprie e di poter, un giorno, essere quella terra, per ammirare Levi disteso sopra di sé.
[Ereri; accenni Eruri | Victorian!AU | Accenni tematiche BDSM: bondage, EducatoreAllievo]

Keith ha una scia di brutti regali di Natale da cui riscattarsi e forse ha trovato quello giusto, per una volta.

« Sei sveglio »
« Sto cercando di dormire »
Lance è sveglissimo, è elettrizzato; ha quel senso di aspettativa nello stomaco che ricorda le partenze per le vacanze e allo stesso tempo il sapore che avrà la torta in forno di sua nonna. Non si gusterà davvero niente di tutto questo, per ora, ma non prova tristezza, tutt’altro.
[Happy Birthday Lance!]

[Eren/Levi] [Marginali Jean/Marco + Ymir/Christa] [Modern!AU]
C'è una vecchia storia che si tramanda di studente in studente al liceo di Shiganshina riguardo il temibile professor Ackerman. E' nozione comune, infatti, che il docente sia così scontroso, cattivo e severo con chiunque perché sia un po' frustrato da quel punto di vista.
Quando Eren, suo segretissimo compagno di una vita, viene assunto come sostituto infermiere nel liceo e scopre questa leggenda metropolitana, uno è il dubbio che gli attanaglia lo stomaco: è per caso colpa sua? E' un pessimo amante tra le lenzuola? Non riesce a soddisfare abbastanza il suo fidanzato?
L'unica soluzione gli sembra quella di impegnarsi al massimo, in modo da rendere vana questa diceria e far sapere a tutti che il fidanzato del professor Ackerman si prende cura di lui. Da ogni punto di vista.

[Sousuke/Rin] [Future!Fic]
“Mi raggiungi nella doccia, coach?”
Sousuke ridacchiò e gli diede una pacca sul sedere. “Magari un’altra volta... ora muoviti, l’ultimo prepara la cena stasera.”
“Davvero? Cosa mi cucini di buono?”
Sousuke gli prese il mento tra le dita e lo baciò a stampo sulle labbra. “Sbrigati, altrimenti ti faccio davvero cucinare.”
Rin rise di cuore, ma fece come gli era stato detto.
Già, proprio il momento della giornata che preferiva.

[Viktor x Yuuri]
"Sai qual'è la cosa più triste delle comete, Yura?"
"Qualche idiota crede che possano realizzare i desideri come le stelle cadenti?"
Viktor Nikiforov è il Primo Pilota Scelto della flotta spaziale russa e uno dei pochi superstiti dell'incidente che ha provocato la distruzione dell'ultima colonia sul pianeta Gaia-7 del sistema Trappist-1.
"No, la cosa più triste delle comete è che, spesso, ci è concesso vederle solo una volta nell'arco di un'intera vita... Eppure continuiamo a restare con lo sguardo rivolto al cielo ad aspettare che tornino."
Yuuri è il nome del segreto che avrebbe dovuto proteggere, una creatura dall'aspetto umano che umana non è mai stata.
"Eppure, le stelle continuano a brillare..."
E che non avrebbe mai dovuto amare.
[Sci-fi/Alien AU]
(Questa raccolta partecipa alla -Corsa Tra Gli Asteroidi- "Sci-Fi Enterprise" di Fanwriter.it & Torre di Carta)

« Com’è andata la serata? » chiese piano, accennando a dell’ironia solo per smuoverlo un po’. Ma lo conosceva troppo bene; alla sua domanda seguì un grugnito, un momento di silenzio che avrebbe voluto essere un non ne voglio parlare, e poi in fine una risposta. Perché a lei non avrebbe mai negato una risposta.
« Bene »

«Victor? Victor, dove sei?»
Quel buio aveva qualcosa di innaturale. Gli ricordava gli incubi che aveva spesso da bambino, quando si svegliava urlando in preda al terrore di essere diventato cieco.
«Sono qui, Yuuri.»
Era bastato quello a fargli capire che stavolta non si trattava solo di un incubo.
«Non... non ti vedo. Victor, non riesco a vederti.»
[Victor x Yuuri]

Dello strano rapporto tra due personalità in profondo contrasto, di dipendenze, promesse infrante e mantenute, e di ricordi che sanno di sigarette pessime.
[droghe, prostituzione e altre amenità] [anche magie della medicina che ancora non esistono nella realtà] [e un po' di het]

Era abbastanza sicuro di ricordare che, la sera prima, Bokuto gli avesse solennemente ed enfaticamente promesso di risvegliarlo portandogli a letto la colazione.
Akaashi pensò che se, in quel momento, si fosse effettivamente visto porgere anche solo una tazzina di caffè, avrebbe potuto innamorarsi del proprio ragazzo una seconda volta. Avrebbe perfino potuto rinunciare ad ogni barlume di dignità e chiamarlo “capitano”.
[BokuAka]

{ Jeanmarco | Fluff solo fluff }
Solo un piccolo momento d'intimità fra due ragazzi che si amano, come o perché, a Jean non importa davvero.