Arthur non ascolta Merlin e per questo rimane ferito. Allora il giovane mago decide d'impartirgli una lezione che si sarebbe ricordato a lungo. [...Prima che potesse dire qualsiasi cosa, vide gli occhi del suo servo tingersi di oro e mormorare delle parole in una lingua a lui sconosciuta. All'improvviso si sentì strano. Cosa diavolo gli aveva fatto? Lui si fidava di Merlin e sapeva che di qualsiasi cosa si trattava, non era per fargli del male. - Arthur... - disse Merlin con un ghigno. - Ora sei sotto il mio completo controllo. Tu farai tutto ciò che ti ordinerò di fare. - Che tipo di lezione si tratta? E cosa sarà costretto a fare Arthur?...] Se volete scoprirlo... basta leggere!

Arthur si chiede spesso come mai i cavalieri non prendano mai niente a caccia...

A volte la realtà non è come appare ed è questo che due contadini scopriranno a proprie spese.

NB: storia a tematica omosessuale con descrizioni dettagliate di scene di sesso. Se non gradite il genere, non aprite la pagina. Lettore avvisato, lettore salvato!
Dal capitolo: Delicatamente, Merlin afferrò un lembo di stoffa e lo sollevò fino a coprire il suo signore, e mentre si chinava per rimboccargli le coperte non seppe resistere alla tentazione di posare le proprie labbra sulle sue, rubandogli un bacio innocente... l’ultimo.
Dal capitolo: «Vi sto facendo male?» chiese con premura, ma la voce del principe lo convinse ad agire più velocemente.
«Taci, Merlin, e cerca di muoverti. Inizio ad avvertire il profumo della tua pelle e non è un buon segno».

Arthur lo scruto',distendendo i tratti del bel viso,alterati dall'ira. "Lo sai vero,che nonostante le tue parole questa volta,verrai comunque punito"?-ribatte' dolce,sfiorandogli con piccoli baci,il lobo tenero e delicato dell' orecchio. "Se oserai anche solo avvicinarti a Lancillotto o a chiunque altro babbeo in circolazione,non rispondero' delle mie azioni e niente potra' salvarti,a costo di rinchiuderti a vita in prigione"!-continuo' con serieta',incollando le iridi turchesi a quelle zaffirine del mago. Merlin rise divertito,prendendo a baciargli le mani con devozione. "Sei per caso geloso,mio regale asino"?-domando' insolente,ridacchiando per lo sguardo truce che inesorabilmente l'altro gli aveva scoccato al suono di quelle parole. "Piccolo impudente,ti puniro' a dovere,tanto da costringerti ad implorarmi....."-mormoro' malizioso,accarezzando quel corpo che gli apparteneva di diritto,volente o nolente,aggiunse tra se'.

“Le erbe afrodisiache sono molto potenti” stava dicendo saggiamente Gaius, annuendo come per dare più enfasi alla sua affermazione. "L’amore è una forza spaventosa, ma la lussuria è capace di ottenebrare il cervello dell’uomo più mite, facendo venire a galla i suoi istinti più selvaggi e primitivi." Merlin guardò il suo viso rugoso, provando una sorta di timore reverenziale. “Che il cielo possa aver pietà dell’uomo che è preda della passione”...

- Senti... - iniziò il ragazzo biondo - Io abito qui vicino, se vuoi puoi salire ad asciugarti... -
"No!" disse subito la sua mente spocchiosa. - Io... Veramente... - "No!" ripeté - Ecciùù! –

"Ti ordino di sederti sulla dannata sedia e di bere il dannato liquore con il tuo meraviglioso principe." - Merlin scoppia a ridere a quelle parole, ma cerca di fermarsi quando Arthur gli indirizza uno sguardo offeso. “Le mie scuse, Maestà”

La prima volta che Morgana lo sorprende addormentato sul letto di Arthur, tutto ciò che Merlin riesce a fare è arrossire fino alla punta dei capelli.

Merlino ha un problema. Che farà Artù?

Con Merlin ogni cosa è sempre nuova.

Alta nel cielo la signora luna dominava il vento e l'erba. Ed il desiderio dominava lui.

Almeno con se stesso poteva ammetterlo: era stato terrore allo stato puro ad invadergli il corpo, il terrore di essere abbandonato anche da lui, che anche quella volta i suoi sentimenti sarebbero stati calpestati e gettati via con la massima indifferenza, che si sarebbe ritrovato ancora una volta da solo in quella stanza gelida. Il terrore di non essere più guardato da quei grandi occhi azzurri, di non sentire più quella voce sottile pronunciare il suo nome, di non poter più vantare un posto nel suo cuore. Per la prima volta nella sua vita si era ritrovato geloso di qualcuno, per la prima volta aveva assaporato quel sentimento molto più violento ed irrazionale di quello che avrebbe creduto. E la sua inesperienza e la sua innata possessività, mescolate insieme, avevano dato vita a quell’ira che aveva investito Merlino. Serrò i denti fino a farsi sanguinare le gengive alla vista dei lividi che macchiavano il candore di quella pelle. Il senso di colpa iniziò a roderlo impietosamente.

E’ certa che si tratti di un sogno, perché quella che vede è la stanza di Arthur e non la sua, ed è anche convinta che non sia un incubo, perché non percepisce la sensazione di paura che solitamente le attanaglia lo stomaco.
E’ qualcosa di altrettanto potente, ma totalmente diverso.
[Fiction scritta per il p0rn fest della community fanfic_italia]