Non appartenevo a quel posto. Non appartenevo a quel tempo.
Lo sapevo con la stessa certezza con cui sapevo che il mio nome era Patroclo.
Pa-Tro-Clo.
[Testo corretto, dopo un problema tecnico :')]

Quella notte non erano che due ragazzi giovani, belli e ricchi.
Impiegarono una buona mezz'ora per raggiungere una stradina secondaria di Mosca, illuminata da un'insegna al neon che si rivelò essere la loro meta.
Otabek si guardò intorno, mentre l'altro si attardava nel taxi per pagare la corsa.
- Mi stai portando in un night club?! - Sputò fuori, non appena l'amico fu accanto a lui.
- Che ti aspettavi, un circolo di scacchi? Su, cammina. Sei giovane, belloccio e anche single, per il momento. Quindi vedi di non rompere e goditi la serata -

Un giovane biondo percorreva il corridoio, turbando appena il silenzio con i suoi passi leggeri.
Tutto in lui pareva avere una naturale leggerezza, dal portamento ai lineamenti del viso, delicati come quelli di una bambola di porcellana: gli occhi verdi incorniciati da lunghe ciglia, le labbra sottili e ben disegnate.

Le loro voci lo sovrastano, un misto di complimenti e rimproveri, ma la sua attenzione è rivolta altrove. É rivolta tutta verso il giovane kazako, immobile a qualche passo di distanza da loro.
"A dopo" Mimano le sue labbra, prima di voltarsi per allontanarsi.
Due parole, innumerevoli sottintesi.

Al centro della stanza torreggiava un dipinto a figura intera di un giovane di straordinaria bellezza. Davanti a lui stava in piedi il suo creatore, intento a dare gli ultimi tocchi di pennello.

Dopo aver chiuso la porta alle sue spalle, vengo sopraffatto dalla sensazione che lo riverdò presto...

Anche se era ormai tarda sera, i due chitarristi erano ancora in sala prove ,a causa di un problema sul nuovo pezzo a cui stavano lavorando...

Sei appagante, sono assuefatto da te.

Anche quest'anno Yutaka ha organizzato il tradizionale cenone natalizio a casa sua, a cui parteciperanno ovviamente gli altri band-mates , Kaolu e altri colleghi della PSC.
C'è addirittura Kazuki... Ma non c'è Yuu.

Da parecchio tempo convivevo con Kouyou, ma mai prima di quel periodo gli era passata per la testa un'idea così strana...
- Amore, dobbiamo risparmiare!! - É così che disse quella mattina entrando nel bagno mentre mi lavavo i denti. É così che ebbe inizio una delle più particolari giornate della mia vita...

Non so bene cosa succederà, ma sento chiaramente che questo è l'inizio di qualcosa.
Qualcosa di dolce come l'acqua e zucchero ma allo stesso tempo travolgente come un live.

 È arrivato l'autunno del mio secondo anno di superiori.
Silenzioso come le foglie che cadono.
Silenzioso come il mio amore per Yuu.

- Oh che bello, non c'è nessuno!! - Esclamò Uruha sbirciando nello spogliatoio.
- Già, siamo soli! - Rispose Aoi attirando a sè l'altro e lasciandogli un piccolo bacio sul collo.

Mi rigiro pigramente nel letto, protendendo le braccia alla ricerca della mia dolce metà...
Ma invece di incontrare la schiena di Kou le mie mani incontrano dapprima il vuoto... Poi qualcosa con una strana consistenza... Piumosa?!

Il ragazzo dai capelli biondi si lasciò cadere con la schiena sul pavimento, mandando all'aria il libro di testo su cui stava studiando. Un altro ragazzo, più o meno sui diciassette anni, scosse la testa e sorridendo si stese accanto al biondo.