xX__Eli_Sev__Xx, autore su EFP Fanfiction

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xX__Eli_Sev__Xx

Membro dal: 24/08/11
Recensore Veterano (257 recensioni)

Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine.
Virginia Woolf

Ciao a tutti, mi chiamo Elisa, ma tutti mi chiamano Eli!

Dunque, tenterò di essere breve riguardo ciò che mi piace:

Adoro andare al cinema con le mie amiche (due delle mie migliori amiche sono appassionate proprio come me!) e i generi che in assoluto preferisco sono il drammatico e il fantastico, ma guardo qualsiasi tipo di film purché sia interessante!

Sono totalmente dipendente dalle serie TV, soprattutto gialli e fantasy.

Amo leggere, ovunque e in ogni momento: a casa, sul pullman, a scuola (quando i professori non mi stanno guardando), sulla spiaggia, al caldo sotto le coperte…
Non ho un genere preferito: dipende tutto dal libro, ma ho una predilezione per le saghe.

Da poco ho scoperto che mi piace molto scrivere. Mi serve per sfogarmi e per estraniarmi, seppur per poco, dalla vita reale e dai problemi.

Per quanto riguarda le FF ho una passione per l’angst e lo slash.

I Fandom che “frequento” sono veramente tanti, ma il mio fandom prediletto, my love forever and ever è Sherlock. Awww, Sherlock… ♥_♥ E la mia OTP è la Johnlock♥ always♥

Be’, mi sembra che non ci sia altro da dire. Spero vi piacciano le mie storie – che ho messo molto impegno a scrivere – ma per qualunque chiarimento o consiglio potrete lasciare una recensione o scrivermi! :)
Grazie a chi è arrivato fino a qui e a chi sceglierà di leggere e per un po’ entrare nel mio mondo…
Eli

Non scrivere mai per piacere al pubblico, ma per piacere a te.
Wilbur Smith

Love is not an emotion. Love is a promise

«Lo amo.» sbottò John. «Amo Sherlock.» ripeté quando l’uomo si volse verso di lui, per essere sicuro che avesse compreso appieno le sue parole.
Magnussen, con un sorriso malizioso a illuminargli il volto, non fermò la sua tortura nei confronti di Sherlock. «Come faccio ad essere certo che lei non mi stia dicendo solo ciò che voglio sentirmi dire?» chiese. «Probabilmente sta mentendo per salvare la pelle al suo migliore amico. Per non doversi sentire in colpa.»
«No, non è vero!» replicò Watson. «Lo amo. Sono innamorato di lui.» disse tutto d’un fiato, questa volta puntando lo sguardo negli occhi blu di Sherlock. «L’ho sempre amato, fin dalla prima volta. E continuo ad amarlo tutt’ora.» concluse, gli occhi colmi di lacrime esattamente come quelli dell’amico. «Lo amo.»
Dopo un momento di immobilità e completo silenzio, Magnussen parlò. «Bene. Finalmente si è deciso. Era ora, direi.»

Due cuori, un'anima

«L’ha fatto perché ti ama.»
«Davvero?» chiese il medico. «Secondo la mia modesta opinione, da persona comune quale sono, non le è molto chiaro cosa significhi amare. Come non è molto chiaro a te se credi che le sue azioni possano essere giustificate.»
«Amare significa anteporre il bene dell’altro al proprio.» affermò Sherlock, puntando gli occhi in quelli dell’amico. «Significa essere disposti a tutto per proteggerlo e impedirgli che gli venga fatto del male. Significa prendersi cura di qualcuno incondizionatamente, anche se quel qualcuno non ne è consapevole.»
John si bloccò, stupito.
«Amare è saper rinunciare a tutto per la felicità dell’altro.»

Here without you

- Ultimo capitolo

«Sei sicura di volerci andare?» chiese Mycroft. Aveva tentato di farle cambiare idea, ma lei non aveva sentito ragioni. D’altronde, come gli aveva ricordato lei stessa, era stato lui a prometterglielo tanto tempo prima. L’uomo ricordava ancora quel giorno e adesso se ne rammaricava perché il tempo era passato troppo velocemente.
«Mycroft, me lo avevi promesso.» gli ricordò puntandogli l’indice contro anche se non suonava per niente come una minaccia.
«Lo so, ma-»
«Perché non dovrei andarci?» chiese perplessa poggiando la schiena alla sedia e sprofondando nel morbido cuscino che rivestiva la poltrona.
Lui sospirò. «Sherlock non è la persona adatta ad avere rapporti con-»
Lei lo interruppe «Nemmeno tu.»
«È diverso.»
Fu il turno di lei di sollevare le sopracciglia. «Non è vero.» affermò «Siete simili. Più di quanto credi.» fece notare.
Mycroft scosse il capo. «No. Non ci somigliamo per niente.»
«Come vuoi. Ma questo non mi farà cambiare idea.» sorrise ancora. «Comunque ero solo passata per dirti che se avessi voluto cercarmi mi avresti trovata là.»
Mycroft annuì. «Se è quello che vuoi.»
«Sì, è quello che voglio.»

Their last kiss

Sherlock, lentamente, lasciò scivolare la mano lontana da quella di John e dopo avergli rivolto un ultimo sguardo, si volse e indossò nuovamente i suoi guanti, pronto a partire per quella maledetta missione.
Ma la voce del medico lo richiamò.
«Sherlock?» disse John avanzando di qualche passo.
Holmes si voltò appena in tempo per vedere Watson andargli incontro per circondargli il collo con le braccia e poggiare le labbra sulle sue.

Sharing a bed

Cinque volte in cui Sherlock e John condivisero un letto.
[Johnlock♥]

Rest now, my warrior

"Si sa che quando le cose sembrano andare per il meglio, quando tutto finalmente sembra girare nel verso giusto e il vento sembra volgere a proprio favore, qualcosa presto o tardi arriva e distrugge tutto. Fa crollare ogni cosa e non lascia altro che macerie, cenere e distruzione; ombre di ciò che è stato e di ciò che non sarà più."

Lezioni di ballo

"Sherlock conduceva, trascinando John attraverso la stanza con movimenti esperti e agili, la mano destra chiusa intorno a quella del medico e la sinistra poggiata sulla sua spalla. Poteva appena percepire la pressione di quella di John poggiata sulla sua schiena; eppure quel contatto, tanto lieve quanto bello, gli faceva battere il cuore con una potenza che non avrebbe mai creduto possibile.
Nonostante fosse passata meno di un’ora dall’inizio della loro lezione di ballo, il medico aveva già imparato tutti i movimenti base e sembrava essere in grado di condurre un valzer semplice nel modo corretto. Ma Holmes non voleva separarsi da Watson così in fretta, non voleva che quel momento finisse. Aveva bisogno di sentire l’amico vicino a sé almeno un’ultima volta prima di lasciarlo andare definitivamente."

Don't forget me

«Sherlock» lo chiamò John. «Voglio che tu mi guardi negli occhi e che mi dica che tra sei mesi ti rivedrò. Che tornerai a Londra. Da me.»
Il consulente investigativo non si mosse, continuò a tenere lo sguardo fisso sull’asfalto della pista. Sì, stava mentendo. Non aveva fatto altro che raccontare bugie su bugie, ma cos’altro poteva fare, se non risparmiare altre sofferenze alla persona a cui più teneva al mondo?
John sospirò. Sentì gli occhi inumidirsi e vide le lacrime appannargli la vista. «Non è giusto.»

Learn how to love

"Certo, John non poteva biasimare Lestrade per averlo lasciato. Forse sospettava che con il ritorno di Sherlock, i suoi sentimenti per il consulente investigativo sarebbero riemersi. E non aveva tutti i torti al riguardo, considerando che non appena John aveva rivisto Holmes, per prima cosa l’aveva baciato."
[Seguito di "With a kiss, I die"]

With a kiss, I die

«Mi dispiace tanto, John.» disse Greg. «So cosa stai provando e-»
Il medico lo interruppe. «No.» disse con voce ferma, nonostante le lacrime. «Nessuno sa cosa sto provando. Nessuno potrà mai capire!» aggiunse mettendosi in piedi. Altre lacrime gli rigarono le guance e il suo corpo prese a tremare. «Mi sento vuoto, completamente vuoto. Come se mi avessero strappato il cuore dal petto. Hai mai provato questa sensazione? Hai mai lontanamente provato cosa significhi perdere l’unica persona a questo mondo che tenesse a te?» si portò le mani al volto e prese a singhiozzare. «Fa così male che mi sembra di non poter respirare… è così doloroso che-»
Venne interrotto dalle braccia di Greg, che si chiusero intorno alle sue spalle e lo tirarono verso di sé per abbracciarlo.

Goodbye, John

«Cosa sta succedendo?» chiese Watson, sempre più pallido e preoccupato. C’era qualcosa che non andava. C’era decisamente qualcosa che non andava, poteva sentirlo nel tono di voce del suo amico.
«Devo chiederti scusa.» riprese Sherlock. «È tutto vero.»
«Cosa?» ansimò John.
Holmes sospirò. «Quello che hanno detto su di me.» disse. «Io ho creato Moriarty.»
«Perché lo stai dicendo?» chiese immediatamente il dottore, sentendo una terribile stretta al cuore. Non era la verità, lui lo sapeva. Conosceva Sherlock e quella non era la verità. Non poteva essere la verità.

Say it

«Perdonami.» sussurrò Sherlock, abbassando lo sguardo. «Avrei dovuto dirtelo subito, non appena mi sono reso conto che quello che provavo per te andava oltre la semplice amicizia.» sospirò. «Sei stato il primo e l’unico, John, ma non potevo dirtelo, non mentre ero su quel tetto pronto a saltare.»
«E adesso puoi?» chiese John, quasi con innocenza.

Make me fall in love

"Mycroft accennò un sorriso. «Non ho mai visto Sherlock più felice in tutta la sua vita.» affermò. «John è riuscito a compiere un miracolo. Sono felice che mio fratello abbia scelto lui. Lo renderà felice come nessun’altro è mai riuscito a fare.»
«John è un brav’uomo.» concordò Lestrade, osservando il volto pallido e dai tratti severi del maggiore degli Holmes. «Se ne trovano pochi come lui al giorno d’oggi.»
«Ti sbagli.» replicò il politico e si voltò per incrociare gli occhi marroni del poliziotto. «Io ho incontrato te.»"
[Spin-off di "Real or not real?"] Mystrade

Real or not real?

"Sherlock e John non ricordavano quando fosse cominciata ufficialmente la loro relazione.
Ogni coppia aveva una data fissa per festeggiare l’inizio della propria storia e di solito coincideva con il giorno del primo bacio o del primo appuntamento, o in alternativa era stata scelta la data in cui si aveva deciso di comune accordo di intraprendere un rapporto serio.
Per i due coinquilini di Baker Street, però, non era stato così."

Breaking point

«Perché non smette?» singhiozzò il medico. «Perché?» chiese sollevando gli occhi sul volto dell’amico.
Sherlock sospirò. «Mi dispiace.» sussurrò. «Credimi, John, mi dispiace. Vorrei poter impedire che tu debba soffrire così. Lo vorrei davvero.»
[Seguito di "Blood"]

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