"Smettila di piangere come una bambina e affrontami. Hai paura di me?" mi chiese guardandomi negli occhi, questa volta abbassando il tono della voce. Notai una nota di delusione nel suono tono di voce, quasi avesse capito che non mi fidavo più di lui.
Stavo per rispondere di no quando uno dei tre ragazzi mi precedette. "C'è qualche problema?" domandò scrutando attentamente la scena. Questa volta era da solo, evidentemente gli altri avevano continuato il percorso. "No, nessun problema" risposi con voce tremante cercando di guardarlo negli occhi e facendogli capire che non era il caso di intromettersi. Non l'avessi mai fatto. Era un angelo, letteralmente. Aveva capelli biondi abbastanza lunghi e leggermente umidi per via del tempo e occhi azzurri, come il colore del mare in cui mi perdo ogni mattina. [Capitolo 1]