Tsurumi aveva un appuntamento alle cinque, un fatturato che lo aspettava, uno sciame di colleghi pronti a sventolargli numeri sotto il naso e la linea fissa dell'ufficio rovente di chiamate in standby. Tutto questo poteva aspettare, però, perché seduto al banco del bar dell'autogrill c'era un uomo che faceva proprio al caso suo. Si trattava di un trentenne di bassa statura, con i capelli rasati e l'aria di aver passato una notte insonne di troppo, a giudicare dai solchi che dividevano le sue guance a metà. Portava una camiciola bianca aggrappata a due pettorali belli gonfi, e un paio di pantaloni verde salvia con le tasche laterali. Sul bancone davanti a lui c'era un cappello da baseball giallo-rosso con la lupa. Ai piedi indossava timberland consumate ma ancora presentabili, anche se Tsurumi si chiedeva in quale occasione fosse lecito presentare quel tipo di scarpa. Nessun orrido scarpone avrebbe però impedito a Tsurumi di farsi bombare sul cofano della macchina, per quanto ustionante fosse diventato.

A volte il passato può scaldare il presente.

L’idea di passare l’intera nottata in compagnia di un cadavere non turbava affatto Tsukishima. Faceva quel lavoro da troppo tempo per lasciarsi suggestionare da leggende urbane sulla presunta dannazione a cui sarebbero andati incontro i profanatori di tombe e i loro collaboratori. Nel pieno fulgore della sua giovinezza aveva riesumato un discreto numero di cadaveri senza nome per il bene della scienza e, soprattutto, per mettere qualcosa sotto i denti.
[TsuruTsuki] [Mummy AU]

Quando l’agente lo aveva chiamato quella mattina, spiegandogli che un giornalista del Ring voleva intervistarlo, Tsukishima aveva subito opposto resistenza. Si era fatto abbastanza docce di flash durante il processo, non ci teneva a vedere il suo brutto muso di nuovo in prima pagina. Il problema era che i soldi cominciavano a scarseggiare, tanto che Tsukishima non poteva più permettersi di disdegnare un’intervista con uno dei più celebri magazine di pugilato.
[TsuruTsuki] [Boxer AU]

Mentre osservava il suo agente ispezionare il borsone di fianco al comò, in cerca di una pomata per i lividi, Tsukishima si rese conto che erano già passati cinque anni. Mezzo decennio di medaglie incorniciate, di hotel lussuosi in giro per il mondo, di cene con la crème de la crème del pugilato. Eppure il suo cervello era quasi sempre impegnato a scattare istantanee di Tsurumi.
[TsuruTsuki] [Boxer AU] [commission for @farisaki]

A consigliargli il Tenente era stato un tipo che aveva conosciuto su tinder. Loro due erano usciti una volta sola, mentre gli appuntamenti col Tenente continuavano a oltraggio da un mesetto ormai. Tsukishima non era una persona particolarmente creativa a letto, ma era aperto a nuove esperienze. Quello che era cominciato come un esperimento, dunque, gli aveva rivelato un intero spettro di gusti sessuali che non sapeva di avere. Per lui era stato come aver scoperto che sulla sua tastiera non c’era solo la barra spaziatrice e il tasto invio, ma tutte le lettere dell’alfabeto, i numeri, la punteggiatura e tutte le F con le loro relative funzioni.
[TsuruTsuki] [Camboy AU] [Commission for @Spel0nca]

Sul telegramma non c’era scritto il motivo per cui lo avevano chiamato, ma Tsurumi non aveva certo fatto carriera nei servizi segreti leggendo pezzi di carta. Il suo istinto era tutto ciò di cui aveva bisogno. Oltre alle amicizie giuste ai piani giusti, s’intende. Si dava il caso che il secondo piano del quartier generale non rientrasse nella suddetta categoria. Tuttavia Tsurumi non era uomo da farsi scoraggiare facilmente, soprattutto quando c’erano in ballo segreti di Stato che, in futuro, gli avrebbero aperto molte porte. Per prima cosa, però, occorreva aprire quella davanti a lui.

Tsurumi e Tsukishima si godono una fetta di torta. Più o meno.
[TsuTsu]

Tsukishima fa visita ad una casa di piacere.
[TsuruTsuki] [TsukiIlya]

I soldi erano sempre un problema. Gli sarebbe toccato strisciare da suo zio ad implorarlo di anticipargli trenta copeche, con la promessa che una volta pubblicata la sua prima raccolta si sarebbe sdebitato. Tuttavia tornare da suo zio per la seconda volta quel mese significava correre un grande rischio. Un fallimento dopo l'altro nel mondo della letteratura gli sarebbe valso un biglietto di ritorno per il suo paesino natale. Suo padre l'aveva avvertito. Con la poesia non ci si sfama, gli aveva detto. Avrebbe fatto meglio a laurearsi in medicina. Sarebbe tornato con un diploma in tasca e lo avrebbe preso come apprendista presso il suo studio. Non avrebbe visto un soldo finché non avesse abbandonato quel suo puerile capriccio letterario. Non un soldo!
Sua madre, fra un singhiozzo e l'altro, aveva pregato Fyodor di riguardarsi bene, di coprirsi in inverno, di bere quella schifezza di olio di pesce che suo padre gli rifilava durante i suoi attacchi. Alla stazione Fyodor aveva baciato la sorellina, una cosina minuscola avvolta nel mantello di pelliccia che puzzava di camino. La sorella maggiore lo aveva abbracciato, bagnandogli di lacrime la spalla. Suo padre si era rifiutato di unirsi al comitato

Tsurumi e Tsukishima passano una serata al Teatro dell'Opera di San Pietroburgo.
[TsuruTsukiVasiliyOC]

[Golden Kamui]
"Forse Tsukishima non si rendeva conto di quanto stesse già facendo per lui, di come fosse diventato l’unico angolo di pace in un mondo caotico e spietato." [TsuruTsuki]
Tanti auguri Fede!!

[Golden Kamui]
[Golden Kamui]Ciò che non ti uccide... ti stressa.
Sick fic in cui Tsukishima è costretto a fare da infermiere a due spie a cui son rimaste tre ossa intatte in totale.
[VasTsuruTsuki]

[Golden Kamui]
Tsurumi chiama a rapporto Tsukishima nel suo ufficio.
[TsuruTsuki]

[Golden Kamui]
[Golden Kamui]Tsukishima offre lezioni di russo.
[TsuruTsuki]