I raggi abbaglianti del sole che penetrano tra il vetro della finestra mi sbattono in faccia come una frusta. Mi sento la testa pesante come un macigno e non credevo che aprire gli occhi potesse essere così difficile. Ho le palpebre gonfie e pesanti. Quando finalmente riesco ad aprire entrambi gli occhi, ho il tempo di mettere a fuoco prima di capire che non sono sola nel letto. Davanti ai miei occhi vedo un viso dalla pelle candida e leggermente lentigginosa che dorme tranquillo. La mia testa è troppo confusa per comprendere a pieno la situazione, così mi trascino a fatica verso il bagno.
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Continuo della mia One Shot "Turn Your Face", se volete potete leggerla per avere più chiara la trama :)
Ecco qui il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2730697&i=1

"Hey Jade." la voce di Leigh-Anne mi ricorda improvvisamente dove mi trovo.
"Eh.. Cosa?"
"Forza alza il bicchiere, stiamo per fare il brindisi"
"Oh sì.. Certo, scusa"
Non era esattamente così che mi sarei aspettata questa giornata. Infatti è stata una delle più difficili della mia vita, e ancora non è finita. Una di quelle giornate che speri con tutta te stessa che non arriveranno mai, ma che in cuor tuo sai perfettamente di sbagliare.

La nostra era la più pura delle amicizie, il legame più saldo che avessi mai conosciuto e sperimentato. Amavamo i pomeriggi invernali passati a guardare film e i caldi sabato pomeriggio in giro per negozi. C'eravamo sempre state l'una per l'altra e passavamo il tempo sempre insieme. Poi.. Quella sera ha rovinato tutto. Perché.... Jade, quanti anni sono passati dall'ultima volta che ti ho vista? E di anni ne erano passati davvero tanti. Nove. L'ultima volta che vidi Jade fu esattamente nove anni fa.

In quel pomeriggio di sole Yaya voltava a ritmi regolari il viso verso l'angolo opposto della cattedrale sperando di poter vedere spuntare Hikari. 'Chissà se si ricorda ancora di questo posto...' Si chiedeva sempre, ma la risposta arrivava da sola 'Non tornerà mai qui, adesso ha posti più importanti dove andare.'

Il riccio con gli occhi verdi non sarebbe venuto quella sera. E Louis lo sapeva. Gli era chiaro che Harry non provava le stesse cose… e lo sentiva distante… sempre più lontano da lui e questo lo feriva. Erano le 2.30 quando dal suo letto sentì un rumore di passi. Qualcuno alzò piano le coperte… un corpo caldo si era messo a cavalcioni su Louis che girando la testa aprì piano gli occhi sentendo due dita che gli accarezzavano la guancia…