Boris prese a pugni il cuscino. Uno. Uno-due. Uno-due-tre. A ogni colpo, a pari passo con il suo furore, la sua veemenza aumentava. La prima battuta, sorda come un tamburo, deboluccia, ma presente, ma colpevole, assunse le sembianze del suo ragazzo, troppo vigliacco, troppo saccentello, troppo carino, troppo difficile mandarlo a fanculo. 

Vi propongo una raccolta di poesie che, tramite la florigrafia, analizzerano lapidariamente aspetti della psicologia umana.

"[...] amava due uomini, era un fatto assodato. Il suo cuore non era solo diviso a metà, ma in bilico lungo uno spaventoso trampolino di una nave pirata: ciò che doveva fare era prendere la scelta giusta e stare attento a non cadere."

Con le lacrime agli occhi tornò sul divano, si mise le mani tra i capelli e rimase lì fino all’alba, con la sola compagnia dell’ombra di suo cugino, dietro l’armadio, in agguato.

La vista di Andrew si era offuscata, gli era scoppiato un gran mal di testa. Aveva paura, terrore. Voleva letteralmente morire. Forse se fosse morto i suoi dolori sarebbero spariti per sempre. Forse Fred si sarebbe pentito e lui e la sua banda avrebbero vissuto per sempre con terribili sensi di colpa.

The winner takes it all/ The loser has to fall/ diceva la canzone. Andrew lo sapeva, gli girava in testa da tutto il giorno. Ed era appena caduto.

Questa piccola storia è una Valvert ( Javert x Valjean) ambientata dopo la morte dello stesso Ispettore di polizia.