Kirk presta una visita notturna a Lars con l'intenzione di rivelargli i suoi veri sentimenti. Purtroppo per lui, la maledizione di quegli occhi verdi gli renderà l'impresa difficile...

Flashfic. Lars/James.

So che non tornerai.
Per favore, torna.
Ti prego, James.
Ti prego, torna.

James trattenne un sospiro sentendosi come se avesse appena ricevuto un pugno nello stomaco.

Flashfic (122 parole).

Come sempre, James ha dei problemi con la Sicurezza in aeroporto.
Cosa starà cercando di nascondere?

“Metti un uomo sull'orlo del precipizio e, a meno che non vi cada dentro, diventerà un mistico o un pazzo... il che è probabilmente la stessa cosa.”
― Apostolos Doxiadis

Fu in quel momento che sentii una voce pronunciare le parole che non scorderò mai.
“Penso… Penso di aver trovato Cliff…”
Kirk.
Urtai il bus più volte cercando di correre il più veloce possibile nella neve del boschetto in cui eravamo finiti. Combattei contro la sensazione di stordimento data dal freddo e dalla confusione ma ci finii in pieno quando i miei occhi si mossero dall'espressione scioccata di Kirk al paio di gambe che uscivano da sotto il veicolo.

E' come tu vuoi che sia.
E' come è.
E' una donna capricciosa che ti porta dove vuole.
Ha una sua volontà,
scorre sotto le tue dita.
Si lascia domare.
Poi scappa.

[Grohlstaine] [Dave Grohl/Dave Mustaine] [Dave Grohl/Taylor Hawkins] [Dave Mustaine/David Ellefson]

“Dunque, pensavo… Dato che sei così geloso di un certo mr. Hawkins…”
Per poco, nel sentire quel nome venire pronunciato dalle labbra del suo amato in modo così provocante, non abbandonò Dave su quel divano. Era indeciso, in realtà. Indeciso se lasciarlo a bocca asciutta o se prenderlo e fargli ingoiare quel "mr. Hawkins" con la forza.
“…dovremmo toglierci il pensiero.”
Cosa?
“Fammi dare una bella lezione al tuo bassista e mostra a Taylor quanto sai essere possessivo.”

[James/Lars]
Fic psicologica ad alto contenuto di slash.
“Non parlare” dice piano, come se il mio destino fosse già segnato e non potessi fare altro che arrendermi. Eppure mi sembrava di aver capito che volesse vedermi spezzare le corde e suonargliele di santa ragione. Ovviamente non è successo quindi, forse, avrà pensato bene di adottare un'altra tattica. Con mia sorpresa scopro che è così e questa nuova amica ispira arrendevolezza nel suo nemico, io.
“Apri bene le orecchie perché non te lo ripeterò una seconda volta” dice tranquillo ma concentrato.
“Sono nato per fare questo” gesticola ma ugualmente non capisco. “Per colpirti, per fare del male a te e a ciò che ami, d'accordo?”

*** Seguito di May Rock N' Roll Save Your Life ***
La quiete di Steven Waters, ex rocker ormai quarantenne, sposato dopo una vita di vagabondaggio da un letto di hotel all'altro, viene turbata quando il suo ex migliore amico, Frank, invade la sua amata casa - e l'amata nuova vita - con la nostalgia per i bei vecchi tempi in una tranquilla mattina di settembre...in realtà sotto c'è ben altro: qualcuno della compagnia targata Black Panther che faceva parte della vecchia vita di Steve ha bisogno d'aiuto. Per far tornare in careggiata il vecchio rambler però non basteranno due mani: è così che Bethan e Robert, rispettivamente bassista e batterista della band, accorrono per la causa... è un sequel ma soprattutto un ritorno alle origini perché come cantava Robert Plant:

"In the days of my youth I was told what it means to be a man,
Now I've reached that age I've tried to do all those things the best I can,
No matter how I try, I find my way into the same old jam".

[Lars/James]
Molto spesso, io e James siamo stati definiti – dai nostri amici e, molto probabilmente, anche dai fans – marito e moglie. E non senza qualche buona ragione.
Kirk tenta sempre di fare da pacere ma, una volta, all'ennesima battibecco tra me e James, perse le staffe. Adesso rido a ripensarci, ma al momento quasi buttai giù la porta a calci quando Hammet ci chiuse in quel camerino a sbollire.
“Finché non vi sarete chiesti scusa per essere dei cazzoni ve ne starete lì dentro, fate voi” asserì da fuori, con Rob che probabilmente gli picchiettava la spalla in segno di assenso.
“Piccolo bastardo, apri subito questa porta!” urlai acido contro il legno, continuando con i pugni e i calci che avrei voluto dare a Kirk.
James rise grattandosi il mento per poi sprofondare in una poltrona con la sua birra. “Altrimenti? Butti giù la porta?”

Flashfic incentrata sui pensieri di Dave Mustaine dopo essere stato cacciato dalla band da Lars.

Dire che ripensai mille e passa volte a quel momento sarebbe riduttivo.
Ci pensai per oltre diciotto anni.
“I fucked up” dissi durante le riprese di Some Kind of Monster, in terapia con lui.
La verità è che fu molto peggio di un semplice aver fottuto tutto ciò che avevo.
Passai dall'avere niente all'avere tutto, a non avere nuovamente niente.
Avevo perso la mia famiglia. Avevo perso Lars.
[Dave Mustaine/Lars Ulrich]

Altra Oneshot sugli inizi dei Metallica: Lars Ulrich e Dave Mustaine al loro primo incontro, episodio tratto dall'autobiografia del rosso di capelli, tutte cose vere insomma.

Ormai ero convinto che Lars vivesse in un bell'appartamento che, sicuramente, gli avevano pagato i suoi mentre io me ne stavo in casa mia, da solo da quando mia madre se n'era andata, a spacciare per mettere qualcosa sotto i denti. A volte non arrivavo nemmeno a riempire il frigo, dico davvero. La gente non se lo immagina che vitaccia si faccia da disoccupati e io… beh, io non ero propriamente disoccupato, come ho già detto. Ma torniamo a me che vado ad incontrare quel figlio di papà del mio futuro batterista in casa sua.
Pardon, casa dei suoi.

Lo appoggiò sul loro letto con delicatezza, con la consapevolezza che quell'uomo, l'essere che lo aveva amato fino a quel momento e mai trascurato, doveva essere colmato d'amore. Come aveva fatto a non accorgersene? Era stato uno stupido.
Il moro prese a sbottonargli la camicia da notte freneticamente, con un'impazienza che non era sua. Il rosso rise sotto il suo tocco che, impaziente, lo spogliava.
“Con calma” disse placido, guardando il più giovane negli occhi. “Puoi avermi per tutta la notte.”
Dave sorrise. “A maggior ragione dovrò darmi da fare.”
“…e tutte quelle a venire” continuò Mustaine baciandogli il collo amorevolmente. Voleva farlo sentire al sicuro, a casa; voleva fargli sapere di essere suo, che non se ne sarebbe mai andato… non di nuovo.
[Grohlstaine]

James, Dave e Lars erano come fratelli.
Non passava giorno che quei tre non se ne inventassero una nuova o che, semplicemente, non condividessero del tempo a cazzeggiare in allegria. Sembrava fosse passato solo un giorno da quando Lars e Dave se ne andavano in giro per i campi da football a discutere di come fumare hashish attraverso il terreno e ora erano lì, a godersi un momento di libertà post-concerto dalla loro vita di neonate rockstars.

Dovrebbe essere una slice of life, ma prendetela per quello che è: un abbozzo di nostalgia. Ho provato ad immaginarmi l'improbabile situazione dietro a un famoso scatto e, a giudicare dalla faccia del piccolo Lars, non sono andata neanche così lontano dalla realtà.

[Dave Grohl/Taylor Hawkins] [Longfic] [Kurt Cobain/Krist Novoselic]
Primi anni novanta. Come sarebbe andata se, nel periodo in cui Dave suonava per i Nirvana, lui e Taylor, batterista per la band che accompagnava Alanis Morissette, si fossero incontrati?
Un piccolo sviamento dei fatti dal momento che Taylor, in quegli anni, suonava per i Sylvia se non erro. Spero che possa comunque piacere. C'è anche un accenno (d'accordo, non è proprio un accenno *coff coff*) di Krist/Kurt.

"La bottiglia fece svariati giri, sembrava quasi non volersi fermare più e Dave stava iniziando a ridere nervoso complice quel liquido che scendeva così facilmente giù per la sua gola in fiamme. Kurt si era appartato con Courtney poco prima, Krist era rimasto ad osservare ma poi, quasi infastidito, aveva preferito uscire a prendere una boccata d'aria e, ormai, le coppiette si erano quasi tutte diradate.
Improvvisamente la bottiglia rallentò ancora e ancora finché non si fermò perpendicolare al batterista. Dave non avrebbe voluto far correre gli occhi oltre il collo della bottiglia così impazientemente ma la curiosità ebbe la meglio e in mezzo secondo si ritrovò a fissare un paio di occhi color nocciola."

[Probot: Lemmy Kilmister, Dave Grohl, Wino; ambientazione del video di Shake Your Blood]
[Grohlkins]

9009, West Sunset Boulevard. Roxy Bar.
Sempre aperto, sempre pronto a fornire un po' di sano, vecchio, buon rock n' roll e una branda ai vagabondi di passaggio.
Los Angeles: la città degli angeli – un nome così lontano dalla sua vera natura… quella del peccare.
È qui, tra gli usurati divanetti in pelle del locale più caldo della west hollywood, che le rockstar trovano un po' di pace, un luogo dove fermarsi per una notte, soddisfare la propria sete e i piaceri della carne.
E questi tre non sono da meno.