“La storia narra di un principe innamorata di una fanciulla affetta da un incantesimo che la trasforma in un cigno dall'alba fino al tramonto, e il suo sortilegio può essere sciolto solo se le viene proposto di sposarsi in punto di morte. È molto triste ma è anche molto bella” disse Rin con tono basso, per non disturbare il corso del carillon.
“E cosa succede alla fanciulla?” chiese il piccolo Sousuke, ansioso di conoscere il seguito della storia.
“Non lo so, ma se non sbaglio lei muore perché il principe sceglie un'altra donna” rispose il rosso, con tono malinconico.[...]
“Lui non l'amava?” insistette Sousuke.
Nel frattempo la melodia si era conclusa, e la ballerina smise di girare.
“Sì, l'amava- rispose Rin, chiudendo lo scrigno. -Ma a causa di un altro incantesimo dello stesso stregone che maledì la ragazza, lui s'innamorò di un'altra fanciulla. Quindi la ragazza cigno morì senza il suo amato che la salvò.”
Cosa sarebbe successo se le loro ambizioni fossero volate via col vento?
{FanFiction SouRin.~

Il sole è alto nel cielo, mostrando tutta la sua bellezza all'intera nazione.
I suoi raggi sono puntati su di te e sui tuoi avversari.
Tutto il mondo vi sta guardando.
Tutto il mondo vi acclama e vi adora.
Ma i miei occhi cercano solo la tua figura, gridando il tuo nome il più forte possibile.
“Rin! Ce la puoi fare!”
Non posso applaudire, ma almeno spero che tu riesca a sentire la mia voce.

Guardò di nuovo la creatura nella gabbia di vetro. Così indifesa, ed innocente. Non c'era più suo padre a proteggerlo ora.
Avrebbe potuto ucciderlo, cacciarlo fuori dal suo contenitori e staccare i fili. Chissà, forse per vendicare il padre.
“Continuerò a crescerti” disse. “Per poi ucciderti quando sarai cosciente di ciò che hai fatto alla mia famiglia”

Rin si alzò dal letto, dirigendosi verso il bagno.
Il silenzio sembrava torturarlo da quando se n'era andato. [...]
Sosuke cominciò a camminare con passi veloci e decisi, mentre lentamente si allontanava sempre di più dall'appartamento di Rin.
Forse era stato semplicemente troppo duro, pensò.

Quattro, cinque, sei.
Continuò a contare, l'Espada numero quattro; [...]
Continuò ad esplorare, l'Espada numero cinque; [...]
Continuò a divorare, l'Espada numero sei; [...]

Una lacrima riga il tuo viso quando la vedi. Distrutta, come i tuoi sogni volati via col vento.
Sembri dispiaciuto, soldato.
Sembri dispiaciuto mentre sfiori quelle mattonelle rotte e scheggiate, tagliando i tuoi polpastrelli.
Se chiudi gli occhi, riesci ancora a sentire il rumore dell'acqua che tanto amavi.

Stai tremando. Hai paura, Haru?
Non ti preoccupare, io riesco a sentirti.

Non parlare non significa non provare emozioni.
Non provare emozioni non significa non soffrire.

"Si sarebbero rivisti, era una promessa."
Personaggi uniti da un puro caso, nient'altro.