Quando da dodicenne si era trovato davanti a sua madre morta, a suo padre vivo per miracolo... Non immaginava che un giorno avrebbe di sua spontanea volontà cercato di ricordare quegli attimi; tuttavia, prima si costringe come obbiettivo per se stesso, poi per capire lei...

"Non è strano scrivere ad uno sconosciuto? Posso assicurare di si." É la prima frase di una lunga serie di lettere che Sam, adolescente di Seattle figlia dei '90s, scrive per avere una qualche memoria dei suoi quattordici anni. Tuttavia, queste lettere la porteranno alla necessità di una risposta ad un altra domanda: é possibile dimenticare del tutto il passato?

«Perché sono qui?»
Immediatamente rifletté sulla frase. “Perché sono qui?”. Un classico da film americano.
Era strano che avesse fatto quella riflessione, perché non si ricordava di aver mai visto alcun film.
La riposta si fece attendere qualche minuto, e gli fu data come come chissà quale verità dolorosa, ma non lo sorprese affatto. «Hai avuto un trauma, e sei rimasto in coma per molti giorni; nove, per la precisione». «Tuttavia, non è il trauma che ti ha portato qui; dopo esserti svegliato, sei stato subito cosciente, e per una parte della riabilitazione sei migliorato, ma dopo circa un mese ti hanno fatto smettere di assumere uno dei tuoi due farmaci. Nessuno poteva immaginare che questo creasse uno scompenso in te e ti portasse qui». Fece una lunga pausa. «Ti trovi in un ospedale psichiatrico».