Chi ti ha lasciato qui?
O come sei inciampato?

Ho visto il punto estremo della Puglia e ci ho dedicato un'ottava.

E ti dissolvi, lentamente

Ci hanno detto di non parlarne. Perché è pericoloso, è indecoroso, è strano, è una sciocchezza, non è interessante, è un capriccio, è scomodo.
Se ti sta a cuore, parlane invece, gridalo, scrivilo. Ovunque.

Della parola "amore"...

Ogni uomo uccide la cosa che ama.
E non esiste maschio femminista, nè donna maschilista.
Versi ruggenti e forse impazziti, miei e di Bilbo.
Amazzonomachìa impetuosa.

[...]Cedono, a vestire il terreno
sassolini,
poi pietre,
poi sassi.

Uno scritto un pò forte che racchiude amore, desiderio, sangue, come nella migliore tradizione romantica.

Possono essere la porta del Paradiso, oppure dell'Inferno. Con una sola parola possono uccidere, oppure resuscitare.
Sensuali, provocanti, l'anticamera del sesso.
Una piccole ode alle labbra che, da infette, posson diventare paradisiache. Basta risolvere l'arcano.
Grazie a Bilbo Rosetta che mi ha aiutato a decifrarlo, come sempre con le sue sapienti e gradevoli rime.

Gambe che procedono
in migliaia di passi...

Pezzo scritto oer una mia fan fiction.
Dal testo
Soffermati quando soffia il vento sul tuo viso
Ti dirà quanto ti amo.

Lo ripetevo ogni giorno...

Quando aspetti l'autobus e la mente vaga lontana, magari affiora qualche ricordo, oppure non c'è niente e si fissa solamente il vuoto, finché tutto riparte.

La calura opprime, mozza il respiro.
Solo la notte concede poche ore di tregua.
Ma anche la notte più fresca è nulla, senza le rime preziose e quanto mai opportune di Bilbo, amico affidabile, anima dalla mia inseparabile.
Un accaldato ritorno di B&B, in questa pazza estate dominata da Caronte.

Per quale motivo, per un briciolo di atarassia, devo costringermi a dimenticarti?