"L’amore è un interruttore involontario. Insomma, non decidi tu quando accenderlo, per quanto tempo lasciarlo acceso, per quanto spento e così via. Forse l’unica cosa che potresti vagamente controllare è quando spegnerlo, ma… parliamone".

Questa è la mia personale visione di un argomento piuttosto delicato: la depressione. Può sembrare impossibile parlare di questo tema in sole cento parole, ma credo che a volte le parole siano sopravvalutate... A volte non servono affatto discorsi lunghi per esprimere uno stato d'animo. Affido a una pagina di diario della mia Chiara questo compito.
*Storia partecipante al contest "Tematiche delicate in 100 parole" indetto da Amicadeilibri*

Ho sempre pensato che la mia vita fosse un pessimo libro. Uno di quei libri con una storia così esagerata da renderlo irreale. Una storia che sembra inventata ma che in realtà, purtroppo, non ha nulla di finto.

''Mastichi lentamente e come in un film già visto, sotto le palpebre chiuse rivedi la sua bocca che si muove scompostamente mentre cerca di non interrompere il discorso che sta intavolando, facendoti innervosire. Se ora allungassi le dita, sembri certo che ne potresti sfiorare il caschetto biondo, dalla cima della testa alla frangetta liscia che gli copre le sopracciglia.''
Storia YAHOI

Racconto di quando mi spalmai dell'olio di semi in testa, perchè volevo lisciarmi i capelli al fine di diventare emo, arrivando da questa scemata a riflettere sulla mia vita e sulla vita in generale. sul fatto che si cresce e si diventa grandi ma non si finisce mai di imparare, credo (spero) che sia una storia divertente e a distanza di dieci anni ne sorrido ancora.

Mio buon Dio, il dolore è atroce. Non faccio altro che illudermi di poter sopravvivere un altro giorno senza te. Ma non è così. Non voglio vivere un’esistenza in cui tu non ci sei, anche se questo implica respirare ancora e rimanere aggrappato ai ricordi. Quelli si esauriscono, sai?

Ero cosi' tanto vicina alla sua bocca che dio solo sa cosa gli avrei fatto. La voglia di urlare al mondo il mio male era troppa e vomitare tutte le mie emozioni su di lui non mi sembrava il caso. Decisi di stare seduta e guardalo scrivere, mentre io morivo dentro.
Quando troverò la mia cura, forse , tutto cambierà.

Un violinista di fama internazionale, Maestro di Conservatorio, freddo, distaccato, sull'orlo dei cinquant'anni; una giovanissima allieva apparentemente insicura e bulimica, ma dal carattere forte e dalla determinazione adamantina. L'amore per la Musica, per l'Impossibile, un magnete indistruttibile tra due menti complesse e di età assai diverse. Amore e Odio, passione e dolore, un mondo che sembra sempre troppo lontano, ma quando si avvicina comincia a spaventare e scottare. Una storia vera, purtroppo o per fortuna, piena di sentimento e di lacerante tensione.

A noi che ci sentiamo sfigate un po' come Bridget Jones prima di incontrare Mark Darcy.
Al nostro genuino desiderio di trovare l'Amore.
Alla nostra decisa fermezza nel cercare la Verità.

Accolsi il periodo della mia gioventù in modo abbastanza strano. Ero agitata e inconsapevole di ciò che sarebbe potuto accadere a me, al mio corpo, a chi mi stava intorno...
Un misto di emozioni si ingrabugliarono nel mio stomaco, e tra quelle ne riconobbi una che temevo più delle altre.
~
L'amore era una sensazione che mi incuteva un po' di timore. Sai, nel periodo dell'adolescenza fanno la loro comparsa le prime esperienze,le amicizie durature e il tanto atteso amore.
Lo sentivo ormai dappertutto: vedevo coppie di tutti i generi baciarsi in pubblico; in ogni romanzo i due protagonisti avevano una fine da "felici e contenti"...
Non so se in passato ho mai provato quell'emozione che ti portava a sacrificare qualsiasi cosa, pur di stare con l'altra persona.
Ma da quando vidi lui, sentii qualcosa di terribilmente strano e incognito.
Era quello l'amore?

Il mondo è pieno di gente che vuole fare la cosa giusta, basta cercarle e trovarle, e guardare loro mi fa spesso sentire meglio, perchè la cattiveria di questo mondo mi lascia sempre basito, e vedere che ci sono tanti ragazzi impagnati nel sociale e che provano a fare del mondo un posto migliore mi riempie di speranza, a ventisette anni avverto questo in tutta la sua potenza, di questo parla questa "pagina di diario"

Questa storia era presente sul mio vecchio profilo EFP, e ho voluto ricaricarla su questo.
*Storia Scritta per il Contest Asylum*
La storia narra di Hailey, una giovane chitarrista che allontanatasi da casa, trova il successo a New York, siamo nel 1984 e il successo porta con sé diverse problematiche che costringono Hailey a gesti estremi in seguito al suo disturbo borderline di personalità che la porterà a ricercare le proprie origini in una terra che ha abbandonato forse troppo presto per scappare verso il successo.

Vecchie riflessioni, tuttavia ancora attuali, su una parte della mia vita.

Dare un taglio al passato, per salutare il futuro.
«Quanto li facciamo corti?».
«Voglio donarli».

Questa storia partecipa alla Challenge delle Mani indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di Efp
"Erika, si vedeva come una massa di ricci indomabili.
Aveva sempre comunicato con i gesti delle mani. Mai con i gesti del cuore."