Dal primo capitolo: Ho la faccia che gli arriva al petto, vorrei allungare la mano e sentire come suona il suo cuore. [ ... ]
-Non sei più tu, Joy. -
Ha ragione, perché da quando ha lasciato il cortile mi manca l'aria, perché la mia vita sembra cambiare ogni giorno e lui è la costante che non cambia mai e perché lo odio da morire e forse lo amo un po' di più e faccio finta di niente. - Non lo sei nemmeno tu. E quell'anello è brutto.
-È un regalo di Lex.
-Fa schifo lo stesso.
Dal secondo capitolo: Non ha più le guance rosse, non ha più le trecce. Ha soltanto le lentiggini sul naso che sembrano fatte apposta e io ci perdo giorni a contarle, a provare a mischiarmi in quei puntini e diventare la sua pelle, anche se non la tocco più, anche se la tengo lontana perché lo so che io e lei, prima o poi, ci faremo a pezzi.
Capitolo : partecipa al contest "Un minuscolo assaggio del mio mondo" indetto da Frenzthedreamer sul forum di EFP.
Capitolo 2: partecipa al contest "Immergersi nell'immaginazione" indetto da Artnifa sul forum di EFP (sezione

Tutte le mie ombre adesso sono luci.

Per tutta la vita Danny ha vissuto nell'ombra del fratello maggiore, convinto di non poter essere alla sua altezza. Ora, dopo anni passati a servire il suo paese, è arrivato il momento di tracciare il proprio futuro, di abbandonare il cono d'ombra in cui si è relegato e di affrontare i demoni che gli impediscono di ricordare i momenti felici del passato.
[Storia partecipante al contest “Non ci resta che sognare” indetto da Soul_Shine e Sabriel_Little Storm sul forum di EFP.]
[Questa storia è candidata agli "Oscar della Penna 2022" indetti sul forum Ferisce più la penna]

I tuoi occhi parlano.

L'uomo guardò il campo davanti a lui. Quello sarebbe stato il suo ultimo raccolto.

Un ragazzo entra in tre negozi di videogiochi per fare alcune compere, ma per qualche motivo non riesce a completare nessun acquisto. Storia ispirata a un sogno fatto e al racconto "Le memoria di un pazzo" di Tolstoj.

è solo un piccolo dono.
in parole.

Nessuno quando beve e finisce la bottiglia pensa al suo fondo.
Il fondo è troppo impegnativo. Come in tutte le cose, il fondo pesa più della cima perché uno scava, allo stesso modo il fondo di una bottiglia di vino rosso: quando giungi al termine sei sul fondo ma anche sul tuo fondo, un po' sei annebbiato dall’alcool e con l’umore ballerino pronto a dirne una di troppo.
La situazione era tarallucci e vino e quest’ultimo scorreva a fiumi su quel tavolino in mosaico rosa pesca e verde mela.
Un bicchiere dopo l’altro gli umori si scaldavano e con loro anche gli animi.

La consapevolezza mi soffoca.

Certamente l'odio è più brutto dell'amore, ma non sarà mai terribile quanto l'indifferenza. Per picchiare un essere umano devi impiegare lo stesso tempo che usi per farci l'amore insieme. Invece l'indifferente non spreca mai il suo tempo per altri.

Raccolta di frammenti di situazioni e momenti di diversa graduazione di umore.

Mi hai rimproverato dicendomi che scrivevo di cose mai iniziate e che dovevo chiudere col passato.
Ma non lo sapevi, o semplicemente  non volevi capirlo, che i punti alle cose mai iniziate non puoi metterli. E io
ti spiegavo e piangevo ma tu ti arrabbiavi e non parlavi e te ne andavi via.

Fuggire da una relazione tossica non sempre é facile. Avere il coraggio di prendere la propria vita nuovamente in mano ed essere Liberi da qualsiasi paura e angoscia, quello é altrettanto complesso e talvolta impossibile. Nella vita si verificano una moltitudine di ostacoli e sta a noi decidere come superarli e, in ogni caso, ne si accettano le conseguenze che esse siano positive o negative.
Celestia deve fuggire dalla sua vita, decidendo cosí di rifugiarsi nelle stelle; brillanti e silenziose, che pur essendo lontanissime ci tengono compragnia con la loro minuscola presenza. Non saranno le uniche ad attenderla, in quella spiaggia bagnata dal mare nella calda e lunga notte del 10 Agosto.
(Questa storia ha partecipato al contest "La notte delle stelle" del sito italiano Podcastory.it)

[...]Quando le labbra non combaciano né si incastrano è un problema di forma, di sostanza, di qualcosa di profondo, non di quello che c'è in superficie.
Gli occhi di Marianne guardavano sempre oltre, anche in quel momento, mentre guardavano Jean, sembravano cercare qualcosa di più profondo.
Jean proprio non lo sopportava questo suo lato, non riusciva a farle capire che a forza di scavare non sarebbe più riuscita a tornare in superficie. [...]
"Je te laisserai des mots
En sous de ta porte
En sous de la lune qui chante
Tout près de la place où tes pieds passent
Caché dans les trous de temps d’hiver
Et quand tu es seule pendant un instant
Embrasse moi
Quand tu voudras"
[565 parole]

"Perché qualcosa di bello deve fare così male?
Si interrogava guardando l'amante addormentato tra le sue braccia. Perché la felicità era sempre così spaventosa per lui? Guardando il cielo al crepuscolo non si era mai sentito in pace, anzi."
Le riflessioni di un amante spaventato, innamorato di un ragazzo bello da far male.
[590 parole]