Saki vive con gli spettri e dorme con gli sballi.
Leonardo vive con i ricordi e non dorme mai.
N.B. Nasce come sceneggiatura, una trilogia di corti, poi mutata in racconto.

"Appena usciti dallo studio del dottore il freddo si era fatto intenso. Non era l’aria a essersi improvvisamente congelata, perché il sole era alto e il cielo terso, ma qualcosa tra noi.
Il ghiaccio diventava più spesso e opaco man mano che camminavamo, respirare diventava difficile, come se tutto quel gelo si fosse depositato sul cuore. Quando si deposita la neve sui rami, in inverno, c’è un momento in cui il peso è eccessivo e il ramo si piega, no? Ma esiste il caso in cui, invece si piegarsi, si spezzi."

Questa storia partecipa a “Una festa in zucca” - Challenge di Halloween” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp;

Una ragazza abbandonata dal padre pochi mesi dopo la sua nascita, lei continuerà a sentire la sua mancanza fino a quando non scopre la verità.

Non era il suo intento, essere immortale, non era da lui.
Lei invece l’aveva desiderato e l’era diventata.

"Per fortuna era abituato a camminare in casa al buio, anche perché ormai metà delle luci non si accendeva più."

Fissa un punto non ben definito all’orizzonte, stringendosi nella giacca. In realtà, non sta guardando proprio niente, la sua mente è occupata da altro. Immagini, voci, frasi, pensieri, che l’hanno portata proprio lì, su quel muretto.
Le spunta un sorriso sulle labbra, mentre la brezza leggera accarezza i suoi lunghi capelli biondi. Ripensa a un paio di sere prima, quando era lì con Bryant, a quello che è successo.

Ariel era seduta al tavolo del solito bar, cercando di accaparrare i soliti clienti. Non si spiega come da un giorno all'altro il suo corpo sia diventato una macchina del sesso per guadagnare soldi che non andavano nemmeno nelle sue tasche.

"Ci sono state delle volte in cui mi sono chiesto per quale motivo o per quale mezzo divino io sia finito in questa situazione. È un po'...
Come essere in carcere.
Mi chiamo Haru, ho 34 anni e sono affetto da SLA"
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Fin dove può portare l'immaginazione di una persona?

Una stazione. Un giorno di pioggia. Un addio?

David Sinclair a ventisei anni vanta diverse cose: un rispettoso lavoro in una ditta di assicurazioni, un appartamento tutto suo, una reputazione pulita tipica delle persone tranquille.
David soffre anche di distimia, cerca di riallacciare i rapporti con una madre dispotica e ormai in fin di vita e lotta silenziosamente contro un mondo troppo grande che lo vuole solo come comparsa di un piano incomprensibile.
Ad aiutarlo a raggiungere il suo traguardo, una conoscenza del passato sfonda la porta del presente e si insinua nella sua vita, accennandogli a un certo progetto assolutamente originale chiamato "Viaggio verso la Piramide".
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Dal testo:
«Scordati di trovare una risposta alle tue domande più intime. Non sarai mai felice. Non troverai mai l’amore della tua vita. La tua condizione non migliorerà mai. Non ti trasferirai mai l’anno prossimo in Europa per cambiare la tua vita. Non azzardarti a sperarlo. Sono tutte balle, te lo dico io. E meglio così. Chi vuole essere felice, privo di ogni margine di miglioramento? Nessuno, è la ricerca quello che conta, non la realizzazione.»
[Political incorrectness a palate]

Tutti si fermano a parlare di storie straordinarie, che hanno cambiato il mondo, esperienze che tolgono il fiato e sogni che si relizzano. Pochi decidono di scrivere di vite normali, come se ci fosse un criterio fisso per definire famiglie o ragazzi con questo aggettivo. La verità è che dentro la storia di ognuno c'è quella scintilla di pazzia o drammaticità che la rende speciale. Si potrebbe scrivere una biografia su ogni individuo che sia nato, morto o che continui a vivere su questo pianeta. Non dovrebbero essere gli altri a definire la nostra vita pazzesca o noiosa, tutti hanno attraversato tempi bui e di sfuggevole gioia. Alcuni si sono arresi, altri rialzati. Ma nessuno possiede un passato facile o già scritto. Se ci fosse un criterio per definire la normalità allora il mondo non avrebbe più niente da imparare, ma resterebbe rinchiuso nella propria ignoranza, senza alcuna speranza di migliorarsi e sopravvivere.
Nico, Agnese e Lara non sono normali, non sono pazzi, ma neanche banali. Sono solo tre persone diverse che cercano di vivere, non importa in che modo. Tanto alla fine del giorno ognuno sarà ritenuto fuori di testa da parte di qualcun altro. Allora meglio vivere come viene

Diego, Ismaele, Giada, Lorenzo e Valentina.
Cinque fratelli abbandonati al loro destino, uniti dagli stessi drammi ma completamente diversi tra loro. Condividono l'odio per Camilla, la loro madre troppo giovane e assente, e per Renzo, il suo compagno. Non sanno chi sia il loro vero padre e cosa sia una famiglia.
La loro esistenza è composta da feste in discoteca, droga, alcol, esperienze passionali, faccende domestiche da svolgere, scontri, solitudine, ambizioni e lacrime represse; si sa, è più facile mostrarsi invincibili che ammettere le proprie debolezze e chiedere aiuto.
Ma non tutto è perduto: un evento porterà una ventata di speranza nella vita dei cinque ragazzi, ma allo stesso tempo portebbe far riemergere una parte dell'oscuro passato di Camilla...
♣ NOTE ♣
Questa storia è una sorta di sequel di "Camilla", ma a parte la protagonista e qualche altro personaggio non ci saranno i personaggi della vecchia long. I riferimenti a "Camilla" saranno minimi; in ogni caso verranno spiegati, quindi non è necessario leggere l'altra storia - e non ve lo consiglio nemmeno :D
Nella storia ci saranno scene forti e linguaggio volgare; la sconsiglio quindi a persone troppo sensibili o che non tollerano tali caratteristiche.
Spero che vi piaccia! :3

[«Sei ebrea?»
Angela non rispose e rimase a fissare un punto indefinito del pavimento di quel rifugio, una piccola casa composta da una stanza, scarsamente arredata...]
Racconto drammatico.

Un paese di montagna, un liceo di città: al liceo, una normale mattina di lezione si trasforma in terrore.
Quindici anni e un fucile da caccia, un ragazzino introverso e un alter ego deciso, dominante, senza sensi di colpa. E poi i giorni difficili in cui occorre riprendere in mano le proprie vite, rimettersi in cammino ed affrontare un viaggio: nella bellezza estrema e impervia delle montagne o semplicemente tra le piante da far crescere in un vivaio, alla ricerca del Dio delle Vette e della semplice libertà che la natura offre.
Perché ci si mette sempre in cammino verso una meta, per poi scoprire, a volte, che la meta è il viaggio stesso, sono gli incontri e i cambiamenti del cuore.
Prima classificata al contest "In viaggio" indetto da Emanuela.Emy79 sul Forum di EFP a pari merito con "Lultima battaglia di Resen-Law di Old Fashioned
Seconda classificata al contest "Specchi, ombre e presagi: il doppelganger" indetto da Shilyss, sul Forum di EFP, e vincitrice del premio speciale "Angst e dramma, questa vita è solo angst e dramma".