[Pairing: Dantalion x Sitri]
In uno scorcio giornaliero, senza un perché, senza una logica: solo sensazioni e attimi inconsistenti.

30 Maggio 1431.
Era mattina presto.
I raggi del sole entravano appena dalla finestra alta della cella, illuminando il pavimento, scuro e impolverato.
Nella cella non c’era niente, se non della paglia in un angolino e tante, tante ragnatele.
Seduta sulla paglia, c’era una donna. Una ragazzina, in realtà.
Aveva meno di vent'anni.
Diciannove, per essere pignoli, compiuti il 6 Gennaio di quell’anno.
Il suo nome era Jeanne d'Arc.
{Leggeri accenni alla GillesxJeanne.

[CamioXMaria]
Sei ferito? Stai bene?
Mi domandò la ragazza correndo verso di me.
Non sei spaventata?
Le domandai.
Lei sorrise.

«Astaroth, sei splendida come al solito!»
Anche quella mattina, come al solito, Beelzebub si era presentato da lei con un mazzo di fiori di varia specie e colore, accompagnato da quell'ingresso teatrale e da quei complimenti inopportuni, che alla duchessa non piacevano affatto.
«Sei irritante come al solito, eh?»
«Siamo sempre gentili, vedo.»
«Ti tratto come l’idiota che sei.»
{BeelzebubxAstaroth.}

Quanto può far male la verità?
Che peso hanno le bugie?
Non ho mai creduto nel paradiso,
ma il nostro è ormai morto.
Tutti i cieli stanno cadendo.
La bilancia della sua vita, si stava rovesciando.

[Pairing: Baphomet/Leonard]
Una relazione lasciata in sospeso per secoli riuscirà a fiorire di nuovo a causa della passione per i dolci di un certo visconte.
Dal testo: L’osservava curiosamente, forse con innocenza e speranza, mentre gli occhi azzurri di Sitri si fissavano increduli sul dessert che gli era stato proposto dal maggiordomo.

{KevinxRaguel. Lievi accenni alla KevinxWilliam.
Ciò che rendeva anormale la situazione, era la presenza di due voci al suo interno, che echeggiavano nel silenzio del luogo, che in quel momento era tutto tranne che sacro. Le due voci presenti nella sala si distinguevano senza problemi: una lasciava uscire gemiti di piacere sempre più acuti ed alti, l’altra sembrava fare di tutto per soffocarli e trattenerli.
Nel religioso ordine della chiesa, due banchi erano stati uniti quasi frettolosamente, in modo imperfetto, e distesi sopra essi vi erano i due uomini a cui appartenevano le voci.

[Pairing: Salomone/Sitri & Sitri/William]
Dal testo: Era strano provare una sensazione come quella, perché, per quanto tempo passasse, il visconte sapeva esattamente che non si sarebbe mai abituato al freddo: un gelo statico e frenetico al tempo stesso che sapeva attanagliargli le viscere fino a immobilizzarlo completamente, paralizzandone i nervi – e la mente, stanca di quel supplizio, poteva soltanto cedere, viaggiando oltre i suoi confini, oltre il tempo, così come lo spazio, tornando poi a casa solo per sentirsi schiava più di prima, comprendendo che la fantasia fosse ben lontana dalla realtà [...]

[Makai Ouji: Devils and Realist]
Raccolta di poesie dedicate a tutti i personaggi di Makai Oiji. Ho certato di esprimere l'essenza dei personaggi attraverso brevi poesie ermetiche. Una sintesi, per ogni singolo individuo dell'opera, con parole ricercate e poetiche.

«Ehilà!» lo salutò Sitri, entrando come se fosse niente nella stanza e mettendosi al suo fianco al balcone, con le braccia incrociate.
«Ti dispiace? Sono occupato.» gli disse piano il biondo, ancora senza girarsi. Non sembrava irritato, dal tono di voce, forse indispettito, o annoiato.
Allora il demone alzò piano il sopracciglio, si mise accanto a lui e lo baciò.
{6 colori. 6 storie.
Incentrate sulla coppia SitrixWilliam.

[Pairing: SalomonexSitrixWilliam]
In un pomeriggio come tanti altri, i pensieri si legano l'uno all'altro.
Dal testo: Le bambole non parlano. Le bambole non ribattono. Le bambole non si lamentano.

[Pairing: DantalionxSitri]
Due pilastri in continua contraddizione non fanno altro che sperare di spiccare agli occhi del principe elettore per far sì che i suoi ricordi tornino a galla prima ancora che quelli che concernono l’altro si facciano avanti: questa è la situazione di perenne conflitto cui si trovano Sitri e Dantalion, demoni terribilmente diversi il cui destino e passato è concatenato all’anima di Salomone che risiede nel giovane William Twining.
Nonostante le contraddizioni e la logica che dovrebbe avvolgerli entrambi, qualche strana sensazione si muoverà nello stomaco perennemente affamato di dolci del visconte, causando forse qualche piccola deviazione di programma alla quale dovranno entrambi porvi rimedio.
Dal testo: [...] Dantalion si prese la briga di togliergli di bocca il dolce e lo fissò, mentre le labbra dapprima tese si lasciarono andare, pronte a essere profanate dalla passione del demone [...]

{Personaggi: Michael, Lucifero. Fraternità, nessun paring, solo due fratelli.
«Perché, Lucifero?! Dimmi almeno perché!!» l’Arcangelo Michael impugnava la sua spada d’argento e dall’elsa doro, contro il fratello.
«Non riusciresti a capire, fratello, ed è inutile sprecare tempo a parlare con te. A breve, non esisterai più.» Disse Lucifero. «Apri gli occhi, Michael. Seguimi. Io non voglio, davvero, che finisca così.»

Sitri l’aveva sognato ancora.
Aveva sognato ancora Salomone. Da quando stava nella stessa scuola con William, gli capitava spesso di sognare quell’uomo e non sentire la sveglia la mattina.
«Ehi, sai che ore sono?! Alzati!» eccolo lì, William, il portatore dell’anima di Salomone.
Lo fissava con occhi verdi, puri, decisi, come quelli di Lui.
{SalomonexSitri // SitrixWilliam.

Sitri detestava la notte, l'aveva sempre fatto.
“Sitri, c’è qualcosa che ti turba?” il re d’Israele, Salomone, evidentemente sveglio nonostante l’orario, guardava con tono interrogativo il giovane.
“Ti ho svegliato.. Chiedo scusa.” Disse Sitri, con tono di voce basso.
{ Rigorosamente, SalomonexSitri.