Abby, e la sua paura di essere paranoica

Abby, e la sua paura di essere paranoica

Un viaggio verso il proprio amore, verso la felicità

Un viaggio verso il proprio amore, verso la felicità

Seguito di Shabbat festa...d'addio. Ziva vuole vendicare Gibbs ma riuscirà a farlo da sola, riuscirà a non perdere ancora qualcuno che ama, riuscirà a trovare le risposte di cui ha bisogno?

Quando il mondo comincia a girare al contrario non si può essere altro che devastati.
Tutte le critiche sono ben accette ma sappiate che il clima non è allegro...le parole "finale seconda stagione" vi dicono niente? In bocca al lupo e buona lettura!

Dal testo:
Tony tamburellava le dita sul tavolo in legno e giocherellava con il barattolo del cibo per pesci rossi vuoto che aveva ricomprato solo da pochi giorni. Nella boccia di vetro di fronte a lui un piccolo esserino arancione nuotava beato, ignaro del turbine di pensieri che invadevano lo sguardo vuoto dell’uomo.
...Le persone alla fine se ne vanno sempre...

"Scusa Kate."
[...]
“Forse è tardi per scusarsi.”
Lui spalancò gli occhi per una frazione di secondo, come se avesse potuto sentire ciò che pensavo e ne provasse meraviglia. Cercai di scacciare via quella frase che mi risuonava in testa come una minaccia, ma non riuscii.
“Forse è troppo tardi per scusarsi” ripeteva meccanica la mia mente.

[Ambientata in una ipotetica 13° stagione]
Lei sospira, speranzosa che prima o poi Tony avrà abbastanza fiducia per aprirsi con lei e rivelarle la causa dei suoi incubi: per il momento, si limiterà a stargli vicino e a sostenerlo come può.
Come Zoe sa, infatti, lui ricorda chiaramente tutti i suoi incubi – come potrebbe non ricordare? -.
C’è sempre Lei.
Tiva. ♥

“È una missione suicida Ziva!”
“Ha detto ad ogni costo Malachi!…E' una cosa che va fatta… non importa il prezzo che dobbiamo pagare…dobbiamo portarla a termine...”

[What-If dalla puntata 9x14, Life Before His Eyes]
Gliel’avevano detto che la sua fama la precedeva, che era l’assassina migliore del Mossad e che era una donna tanto letale quanto bella; perfino il direttore Vance l’aveva messo in guardia da lei.
Eppure, nessuno si era ricordato di dirgli che sapeva anche essere divertente, quando diceva una parola inglese per un’altra e che, forse, tutte le sue super abilità nascondevano qualcosa di infinitamente più fragile.

Non potevo parlarne con nessuno, non potevo dimostrarmi debole, sono stata addestrata per essere imbattibile.