Calliope vuol dire musica
e io della musica ne ho sempre fatto vita.
Fanfiction sulle Calzona.

Amelia Shepherd deve affrontare l‘intervento più difficile della sua carriera, e questa volta non sarà lei quella con il bisturi in mano. Ispirata alla sua celebre posa da supereroe e scritta con la canzone di David Bowie in testa.

Questa storia è una soulmate!AU in cui ogni persona ha sulla pelle un tatuaggio con scritta sopra la prima frase che la propria anima gemella gli rivolgerà. Spero vi piaccia!
[Storia partecipante al contest "The one about Soulmates" indetto da Soficoifiocchi (DeaPotteriana) sul forum di EFP.]

Questa è la storia di Callie e Arizona che ricomincia a New York dopo quell'sms al matrimonio di April...
Dal testo
"Ora andiamo subito a casa e ti metti a riposare e penso tutto io al resto, la cena i bagagli di Sofia.” Mi rispose lei super disponibile nei miei confronti, e nel mentre ci incamminammo verso il parcheggio
“Ti ringrazio, però io preferirei andare in hotel. Credo sia la cosa migliore per entrambe, però tranquilla Sofia può restare con te o se preferisci viene con me come vuoi insomma.” La vidi bloccarsi mentre era intenta ad aprire il bagagliaio
“Forse è la cosa migliore per te e non per me”
“Che intendi dire?”.....

“Questa volta è per sempre, lo so.”
E si perdeva in quello che sembrava essere un vorticare di ricordi che la allontanavano ancora da lui.

Una cosina nata di getto alle cinque di notte. Una piccola scena di vita quotidiana (molto fluffy) tra Callie e Arizona.
-Ci pensi?
-A cosa?
-Beh sai, capo di pediatria- indicò la bionda -e capo di ortopedia.- e indicò se stessa gongolando.
Arizona guardò corrucciata il riflesso della mora dallo specchio, mentre si toglieva gli orecchini.
-Non ti seguo!-
-Non mi ascolti, non è che non mi segui!- le disse Calliope mentre sistemava con cura la giacca del suo tailleur nero nell'armadio.

Storia partecipante alla "Challenge delle sei coppie" indetta da GiuniaPalma/LadyPalma sul forum di EFP
Raccolta di sei song-fic, ognuna dedicata a un tipo di coppia da Grey's Anatomy, tutte sulle note di canzoni di P!nk.
Ogni storia sarà ambientata in momenti diversi, per cui preciserò il contesto in un angolo autrice posto prima del testo.
Buona lettura e buon ascolto!

Callie si stava recando a lavoro preparandosi ad un'altra giornata abitudinaria, non sapeva che proprio quel giorno una strana coincidenza le avrebbe fatte incontrare.
Fanfiction su Grey's anatomy, in particolare sulle Calzona.
(La storia è ambientata nel periodo in cui Callie va a lavorare in un altro ospedale poiché il capo Webber non la assume come strutturata e Callie non conosce ancora Arizona perché Arizona non lavora ancora al Seattle Grace Hospital. Quindi si incontreranno in maniera diversa dallo show, grazie appunto ad una strana coincidenza)
(ovviamente i personaggi appartengono tutti alla nostra cara Shonda Rhimes)

Questa raccolta conterrà diverse drabble, un insieme di istantanee nate delle parole più disparate, rievocando i momenti più significativi dei nostri incredibili dottori.
Dal testo:
«Stiamo studiando?»
«Sì, anatomia. Qualcosa del genere».
Avrebbe dovuto saperlo. Era difficile prestare attenzione a quello di cui avrebbero dovuto parlare quando era così vicina, quando poteva semplicemente piegarsi in avanti e baciarla.

Calliope Torres, ventiduenne, alle prese con l'ortopedia. Lavora in una piccola boutique nell'attesa di iniziare a lavorare al Seattle Grace Hospital. Trafficata è la sua stanza dell'appartamento condiviso con Meredith e Christina. Non disponibile per una relazione seria...per il momento...
Arizona Robbins, trentenne, pediatra al Seattle Grace Hospital. Soprannominata da Teddy, la sua migliore amica, la "Regina delle donne da una notte e via" presto la sua vita verrà trasformata...

quando un'amore finisce, c'è sempre chi rimane colpito duramente, chi si mette a nudo e scopre davvero le carte in tavola rendendosi conto di ciò che ha perso e di quanto una persona può essere stata importante.

Jackson si svegliò nel cuore della notte. Cercò con la mano sua moglie nell’altra parte del letto, ma non la trovò. Si mise seduto, si stropicciò gli occhi con le mani. Si guardò attorno. Di lei non c’era l’ombra. Guardò sul comodino alla sua sinistra. La sveglia segnava le tre e quattordici minuti. Prese il cellulare, credendo che avesse avuto un’emergenza in ospedale e fosse corsa via. Sicuramente se quello fosse stato il caso, gli avrebbe lasciato un messaggio. Ma non c’erano notifiche di alcun tipo. Si scostò il lenzuolo di dosso e si alzò.Uscì dalla stanza e si addentrò nel corridoio buio.