In una calda giornata estiva Mo Guan Shan se ne stava mollemente sdraiato sul divano di casa, intento a fare zapping tra i programmi che trasmettevano alla TV in quel preciso momento. Mentre ridacchiava sommessamente per una battuta fatta dal presentatore del programma che aveva deciso di guardare, lo schermo del suo cellulare si accese e il suono inconfondibile della notifica di un messaggio riecheggiò per la stanza.
"Piccolo Mo~
Vieni a prepararmi il pranzo."

Lo accarezzò tra le scapole, fino alla nuca – fu lì che Mo GuaShan sospirò, con la faccia pressata contro il cuscino. He Tian sorrise.
«Ben svegliato.»
[Drabble partecipante alla Corsa delle 24 ore - XI Edizione indetta dal forum Torre di Carta.]

Per la prima volta mi hanno chiesto una fanfiction come regalo di Natale, e come potevo rifiutarmi se la richiesta mi è stata fatta dalla mia meravigliosa Akina?
Mi ha chiesto di parlare della prima volta fra Mo Guan Shan e He Tian, e io ho cercato di rendere la cosa un po' a modo mio. E visto che effettivamente è un regalo di Natale, sono stata scontata e l'ho ambientata alla Viglia.
Spero possa piacervi.
[He Tian x Mo Guan Shan]
P.S. Akina mi ha chiesto dei piccoli seguiti, quindi rimanete sintonizzati, in caso vi piacesse questa e foste curiosi.

La teoria del cigno nero è la metafora di un evento che non può essere previsto, immaginato o classificato e quando arriva, spesso non viene neppure riconosciuto per quello che è. Ha un impatto enorme e non rientra nel campo delle normali aspettative. L'unico modo di affrontare un cigno nero è modificare il nostro modo di pensare, liberando la mente da pregiudizi. La nostra vera natura si esalta o si distrugge dopo l'incontro con un cigno nero.

Mo Guan Shan aveva la gola in fiamme. Ogni respiro che faceva era doloroso, come se l’aria si fosse improvvisamente tramutata in carta vetrata e strusciasse incessantemente contro laringe e trachea.
Fu proprio il quel momento che la voce di He Tian lo raggiunse, cogliendolo di sorpresa. Perché si trovava lì? Perché non poteva semplicemente lasciarlo in pace?
{Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it}

«Sopra ci sto io.»
«Non se ne parla. Io starò sopra e tu sotto.» Rispose di rimando il suo migliore amico.
Il ragazzo dai capelli rossi lanciò uno sguardo al corvino, sentendosi di troppo di fronte a quella discussione decisamente equivoca e imbarazzante. In cambio, ricevette un’occhiata maliziosa e vide un sorrisino sghembo comparire sulle labbra dell’altro, segno che si stava divertendo nel sentire quei due parlare apertamente di una cosa tanto intima.
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Ormai fuori di sé e senza più alcuna traccia di autocontrollo, si scaraventò contro i pochi soprammobili che aveva in casa. Ad ogni oggetto che si infrangeva sul pavimento, davanti a lui scorrevano le immagini del viso tumefatto di Mo Guan Shan e quelle più fantasiose di lui che spaccava la faccia di She Li proprio allo stesso modo.
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Per quanto ci si ostini ad opporre resistenza arriverà sempre qualcuno in grado di farla crollare.
Quanto tempo ci voglia ed in che modo lo si faccia questo non ha importanza.
Raccolta di drabble e flash fic
1) Origami (JianYixZhanXixi)
2) Felpa (HeTianxMoGuanShan)
3) Biscotto della fortuna (JianYixZhanXixi)

Chi conosce 19 days sa che a un certo punto Jian Yi è scomparso e Zhan Zhengxi non sa che fine abbia fatto. Questo breve racconto parla di quel che immagino possa aver provato e fatto Zhan Zhengxi quando il suo amico è svanito nel nulla.

come il caribù nostalgico deve ritornare sulla neve, ti troverò in un'altra vita, spero

[Storia scritta per il 14° Italian P0rn Fest]
Mo Guan Shan continuava a non capire come le cose fossero andate a finire in quel modo.
Si era girato per sfuggire ai baci che l’altro aveva iniziato a depositargli lungo la mascella, l’aveva anche colpito varie volte, nel tentativo di scollarselo di dosso, ma ciò non aveva fermato He Tian dall'afferrarlo per i fianchi e premerselo stretto al petto.

Questa storia ha partecipato al contest "Your Song" indetto dalla pagina facebook e instagram "19 Days - Italian"
Nel suo appartamento vuoto, se ne stava seduto per terra con la schiena appoggiata al letto. Era tutto buio, solo le illuminazioni della città notturna rischiaravano di poco l’ambiente attraverso la parete a vetri.
He Tian dava le spalle a tutto questo, solo lo schermo luminoso del cellulare rifletteva su di lui una luce di un pallido azzurro.
Il suo sguardo era puntato sulla chat del suo piccolo Mo ma la mente era persa altrove.

Mo Guan Shan si trovava letteralmente con le spalle al muro, bloccato in un vicolo cieco da She Li. Digrignò i denti e si maledisse mentalmente. Non riusciva ancora a capacitarsi come avesse fatto a finire lì, in quella strada sconosciuta. Non sarebbe riuscito a colpire l'altro con un semplice pugno, ne era più che consapevole, ma, non trovando nulla da usare, decise di improvvisare. Gli lanciò contro lo zaino e scattò in avanti per sfruttare quella distrazione. Stava per colpirlo, ma She Li fu più veloce di lui: gli afferrò il polso per poi girargli dolorosamente il braccio dietro la schiena e spingerlo con forza contro il muro.
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Il posto era di discrete dimensioni, diviso in grosse porzioni di terra sulle quali svettavano le lapidi di pietra illuminate solo dai raggi lunari. Mo Guan Shan si addentrò nella zona più antica, quella che ospitava tombe centenarie che più nessuno andava a visitare. Alcune erano state distrutte totalmente, altre risultavano lievemente aperte per via del naturale logoramento della pietra. Mentre se ne stava ancora lì a guardare la tomba vuota, uno rumore di rami spezzati lo fece letteralmente saltare in aria. Appena si girò per tornare indietro, si ritrovò faccia a faccia con un'entità che era apparsa dal nulla alle sue spalle.
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"Possiamo semplicemente fingere che sia stato tutto un gioco?"
Jian Yi era scappato via dalla casa di Zhan Zheng Xi dopo aver avanzato la pretesa di dimenticare tutto, affermando che il suo era solo uno scherzo, una sua solita burla. E mentre correva a perdifiato sotto la pioggia, gli occhi gli si riempirono di lacrime e un bruciore lancinante lo colse al petto.
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