"Promettimi che mi fermerai."
I due si guardarono, ormai riuscivano leggersi dentro con facilità.
"Sono solo io l'unico che può farlo." rispose Sanzo senza esitazione.
Mentre il vento ricominciava a tirare con più forza il cuore di Goku si riempì di una sensazione nuova.
Lo avrebbe protetto a qualunque costo.
Si avvicinò lentamente.
“Lo so”
Rispose Goku stringendogli la mano fredda, poi s'inginocchiò davanti a lui posando un delicato bacio sul lato delle sue labbra. Sanzo socchiuse gli occhi, restando immobile. Fu un attimo brevissimo ma di enorme intensità.
"Sono sicuro che dentro di me qualcosa mi dirà di non farti del male."
Goku si alzò in piedi e, allontanandosi dalla grotta, si sfilò la tiara dalla testa.
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Rifacimento della mia vecchia storia "The First Experience" ambientata alla fine della serie Gensomaden.
Capitoli interamente riscritti.

È la mia prima ff su saiyuki siate clementi.
"La notte riporta a galla tanti pensieri, vorrei tanto che fosse solo di riposo" e questo pensa Goku invaso dai pensieri che gli affollano la mente.

Sanzo aprí lentamente gli occhi. Qualcosa lo aveva svegliato. Un suono strano che era convinto di conoscere ma che non riusciva a mettere a fuoco. Riconobbe il soffitto e riconobbe la finestra da cui Gojyo aveva fumato la sera prima. Sollevò il busto dal materasso e non c’era dolore che potesse fermarlo o qualcuno dei suoi compagni che gli ricordasse di non strafare.
Spinse le gambe oltre il bordo del letto mentre quel suono continuava a reclamare la sua attenzione. I piedi raggiunsero il pavimento di foglie mentre macchie di luce filtravano dalle fronde degli alberi. Si mosse piano in mezzo al bosco, seguendo il suono di un pianto convulso.

Dal primo capitolo:
« una delusione, eh? » disse il ragazzo, buttando fuori la prima boccata.
« cosa? » chiese confuso.
« il fatto di non esserti svegliato all’inferno » rispose Gojyo e lui sgranò occhi e bocca, sconvolto dal modo in cui quel ragazzo sembrava leggergli dentro.
In assenza di sua risposta, Gojyo incalzò « volevi morire? ».
Si ritrovò a pensare seriamente ad una risposta, « No. » disse, mentre lo sguardo gli cadeva sui capelli dell’altro, così rossi che parevano fatti di fuoco vivo « Ritengo che infine questa sia stata la cosa migliore » continuò sorridendo « non so come ringraziarti ».
« non ce n’è bisogno. Pensa a rimetterti in sesto, ora » ribatté Gojyo alzandosi. Arrivato alla porta si girò « ah, per essere chiari, questa è la prima ed ultima volta che faccio entrare un uomo nel mio letto ».
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Storia partecipante alla challenge Cards on the table indetto sul gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom.

“Sanzo risponde con un verso che lascia intendere di non stare davvero ascoltando mentre sbuffa una nuvola di vapore bianco. La sigaretta elettronica stretta in una mano, era passato da quelle vere a quelle elettriche un paio di mesi dopo avere deciso di vivere insieme. Sanzo diceva perché era da stupidi continuare a spendere così tanto, non perché gli importasse di crepare prima del tempo, queste erano state letteralmente le sue parole.
Goku ripensa alla prima volta in cui l’aveva visto inalare dall’apparecchio elettronico, il soffio bianco che era uscito dalle sue narici gli aveva dato uno strano aspetto, come un drago appena risvegliatosi dal suo eterno dormire. Forse era davvero così. Sanzo da sempre dava l’impressione a tutti di essere questo strano essere millenario che si ripresentava in varie forme ogni cento anni circa. Goku lo sapeva, il loro incontro non era stato per caso; o così amava pensare."

la nostra protagonista sogna un ragazzo incatenato in un luogo inaccessibile, solo una divinità o qualcuno che si avvicina può entrare in questo luogo.Non vede il volto ma solo il suono della sua voce e il colore dei suoi occhi , ma quando improvvisamente si ritrova per uno strano evento soprannaturale, lei e la sua amica in luoghi diversi del Tengiku ,sentendo più forte la voce la segue e riesce al primo impatto ad avere la fiducia del eretico che si fida di lei. capirà chi è davvero? E Quel amore antico sboccerà? e i ricordi del passato torneranno?
Sanzo <> disse sputando terra
Sayuri << piantala! Vedo che la terra è di tuo gusto è buona? >>disse ironica
Sanzo <>
Sayuri << invece di insinuare qualcosa bonzo pensa alla tua innamorata >>
Gojyo/Hakkai << innamorata? E chi sarebbe? >>
Sayuri << ma come non lo sapete ? logico ha uno stretto contatto con la parete che si baciano in continuazione! U.u >> disse

Gojyo lo toccò in viso, scendendo al suo collo per slacciargli la camicia – gli sembrò di amarlo di un sentimento eterno, nato troppo indietro nel tempo per essere definito.

Modern!AU su un primo fantomatico incontro tra Gojo e Hakkai, ognuno con problemi diversi, uno cacciato dopo l'ennesimo litigio con sua madre e l'altro triste e malinconico per aver perso l'amore della sua vita.

Piccola AU scritta nella mia adolescenza.
Goku incontra un uomo che cerca di aiutarlo a salvare sua madre.
Partecipa al COWT 9 per il prompt Cerimonia

Due mondi che si uniscono per caso. Due destini congiunti dal filo rosso del destino.
Sanzo e i suoi amici trovano sul loro cammino qualcuno che cambierà le loro vite per sempre.
Ispirata dalla canzone Cherofobia di Martina Attili, una one shot su un amore sbagliato ma allo stesso tempo tremendamente giusto.

Il Mondo celeste e le sue divinità, gli esseri eretici, il trio di Homura, il gruppo di Sanzo e Kogaiji e i suoi subordinati, scenziati scriteriati e volpi malvagie... Tutti legati dal filo rosso del destino... Un produzione S&W (Sweet-yu e War)

[Fanfic parte della raccolta "Tra Le Braccia Del Demonio"]
"Scala reale" dichiarò senza mezzi termini Sanzo.
"D'accordo, venerabile monaco baro" ringhiò Gojyo, le vene che pulsavano a intermittenza sulla sua fronte dalla frustrazione di aver perso a carte. "Dimmi quello che devo fare e facciamola finita!"
"Tanto per cominciare andrai a comprare le sigarette" mise in chiaro il monaco biondo. "E poi... sono stufo di sentirti parlare di donne a tutte le ore, kappa pervertito. Perciò fa' una bella cosa: divertiti a sedurre il primo uomo che incontrerai per strada, chiunque sia"

Gli occhi di giada del demone si erano posati inavvertitamente su di una graziosa bambolina di pezza che giaceva ai suoi piedi in una pozza di liquido nero maleodorante e rinsecchito di cui se ne erano impregnati anche agli abiti della sua antica proprietaria. Un ciuffo di capelli dorati emergeva da quel corpo talmente gonfio e deformato da apparire irriconoscibile, ultimo ricordo di un'innocenza per sempre perduta. I lineamenti infantili e delicati avevano lasciato lo spazio ad un'espressione disarmonica e grottesca. Dai sottili lembi delle palpebre emergevano come spinte all’infuori due palle rinsecchite su cui qualcuno pareva aver tracciato malamente a matita il disegno di due iridi color del cielo che andavano via via sbiadendo. Un profondo solco si apriva appena sotto il mento e si allungava verso l’alto con un’angolazione di circa trenta gradi tranciandone la mascella arrivando fino all’orecchio, si potevano intravedere dalla ferita le gengive e i denti come a formare un ghigno maligno. Chi ne aveva trapassato il collo, non aveva avuto nessun riguardo della sua innocenza e della sua giovane età, con un unico frettoloso e secco gesto ne aveva estratto semplicemente la lama, sfigurandola e derubandola della vita.

"Si dice che nei momenti in cui si ha più bisogno, compaia il volto della persona più amata a farci compagnia. Che sia un momento di difficoltà o un momento felice, l'illusione di quella persona potrebbe essere così forte da farti credere che sia proprio al tuo fianco, quando invece, accanto a te non c'è nessuno."
(G.C.)