Guardalo.
Ancora una volta, non ti costa nulla.
Guardalo.

La storia è inventata, le relazioni scritte in essa non sono realmente accadute.
[...]Poi sento la tua presenza farsi viva, sento un calore incontrollabile farsi strada vicino al mio corpo, impadronirsi e scacciare quel freddo spaventoso, poi sento il SUO profumo, profumo che non dimenticherei per nulla al mondo.

Salve a tutti, sono FrostyDark
E' da un po' che leggo le storie volevo provare a pubblicarne una per vedere se è di gradimento dei lettori di questo fandom.
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Lentamente il giovane medico ha visto il corpo del soldato che diventava sempre più debole e sempre più pallido, segno che la morte stava mietendo un’altra vittima.

Vorrei vederti sorridere, almeno una volta.
Mi piacerebbe sapere come cambierebbe il tuo sguardo, se lo facessi.

Sorridi, Babe, ti prego.
Ho bisogno di luce, in questo mondo buio dominato dalla guerra e dalla morte.
E l’unica cosa in grado di illuminare il mio cammino, ora, è vedere il tuo viso felice.

< Gene? >
< Sì, Babe? >
< E' tanto grave? >
< No, Babe. No davvero. Soltanto un graffio, nulla più, te lo assicuro. >
< So sempre quando menti, Gene. E questa è una di quelle volte. >

< Perchè non mi vuoi bene? >, domandò improvvisamente Winters.
< Dai, Dick, ti sembra questo il momento di parlare di cose del genere? >, domandò Nixon, imbarazzato.
< Sì, Lewis. Ora è perfetto. >

Donald Malarkey aveva appena perso il suo migliore amico Warren "Skip" Muck.
Non sapeva però che lo avrebbe rivisto presto.
Molto presto.
Prima di quanto potesse mai immaginarsi.

Mi chiamo William Guarnere.
E sto per morire.

Anonymous: Ronald Speirs would be a closet One Direction fan.
Quando poggiò il cartellone a terra e si girò per guardarsi attorno, però, vide qualcosa che lo portò a domandarsi se fosse vero che non si faceva di acidi; magari era sonnambulo e lo faceva di notte, o forse soffriva di una sorta di amnesia localizzata che lo portava a scordare solo determinate cose, perché l'alternativa era che la persona davanti a lui fosse davvero Ronald Speirs e a George, francamente, sembravano più plausibili le altre due.

«Che hai fatto?»
Non giunse risposta. Il rosso continuava a guardarlo con quel sorriso da ebete che più volte aveva portato Eugene a domandarsi come avesse potuto innamorarsi di una persona del genere.
«Babe?» premette.
Edward rise e Eugene sentì le proprie sopracciglia aggrottarsi ancora di più, ammesso che fosse possibile.
«Mi piace quando ti preoccupi, Doc.» soffiò. «E quando ti degni di chiamarmi Babe. Somigli meno a una suora e più al mio ragazzo.»

“Roe ha proprio questa capacità, riempie i suoi vuoti e rende il suo dolore un lieve ronzio attorno a tutto quel rumore assordante di bombe e spari. E non stiamo parlando di solo male fisico, sia chiaro. Roe lo sta guarendo soprattutto dentro, fascia le sue ferite interiori con tanta cura e delicatezza che sembra conoscerlo da sempre.”

Eugene Roe cadde seduto nella buca.
Aveva le mani sporche di sangue caldo, ma le sentiva comunque gelide. Più gelide della neve di Bastogne.