Ambientata in "Città del fuoco celeste".
Era vivo.
Il suo sorriso da angelo caduto.
I suoi occhi azzurri, la calma prima della tempesta.
I suoi capelli pigramente arruffati color inchiostro.
La sua voce profondamente vellutata.
«Will?» Si fermò un attimo dopo, ancora distante e con la visuale offuscata da quel miraggio, sorridendo istintivamente con lo sguardo lucente come una stregaluce. «Will, sei tu?»

Cosa sarebbe successo se dopo Città del fuoco celeste Jonathan non fosse morto? E se Clary non sarebbe più tornata da Edom e fosse rimasta intrappolata con il fratello? Se vi ho incuriosito anche solo un po’ passate a dare un’occhiata.

Ora finalmente capiva cos'era quella cosa di cui tutti parlavano, capiva cos'era quel piacere che tutti cercavano. Era così felice che fosse stato Magnus a farglielo scoprire.

(SOSPESA)
-Alexander. Entra. Voglio presentarti il nostro nuovo istruttore. Magnus Bane- parlò decisa indicando con la mano il ragazzo.
Nel chiudere la porta non gli staccò gli occhi di dosso. Quello un istruttore? Appariva più come uno stilista che istruttore. Quale istruttore si vestiva a quel modo, con tutti quei glitter, in maniera così appariscente ed elegante? Insomma stare in mezzo ai cavalli non era propriamente comodo, come non si restava puliti a lungo se si passavano le ore tra un campo e un altro, tra un box e un altro e quel Magnus Bane aveva l’aria più uno da salotto francese che da frustino e cuoio. Ok, quel suo pensiero era leggermente fuori dal contesto equitazione e più contesto sadomaso. Si diede un cazzotto da solo nella sua mente prima di proferire parola.
-Il nuovo istruttore? Credevo di dover esaminare le schede dei candidati- balbettando leggermente e avvicinandosi il più possibile con no-chalance, sperando che la sua goffaggine passasse inosservata.
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-Sarà un vero piacere lavorare per te, Alexander- mormorò a pochi centimetri dal suo orecchio, prima di lasciarlo solo.
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Ed ecco i nostri personaggi nel mondo comune...amori nel Ranch Lightwood.

Dal testo:
Alec si avvicinò al camino per scaldarsi un po' le mani gelate, nonostante avesse avuto i guanti tutto il tempo. Sentì ancora silenzio. Credette per un secondo che non c'era nessuno in casa oltre a loro due. Poi si ricredette quando la porta del bagno si aprì e uscì un ragazzo con i capelli ancora bagnati e l'accappatoio che gli copriva il corpo, aperto un po' al petto.

I genitori di Clary sono morti quando lei è nata. Rimasta orfana viene affidata alle cure di una famiglia particolarmente dura e severa. Crescerà a Idris, conoscerà diversi amici e dovrà sopportare un odioso cugino. Vive una vita normale, se per normale si intende esser conosciuti in tutto il mondo Invisibile. Ma la famiglia per tutto questo tempo le ha tenuto nascosto una cosa importante che le sconvolgerà la vita in una maniera irreparabile.
Cosa sarebbe successo se Jonathan avesse scoperto, grazie a Lilith, la magia oscura? E se Clary fosse l'unica a poterlo sconfiggere?
Accompagnata dai suoi amici, Isabelle, Jace, Alec, Simon e Aline, Clary intraprenderà un viaggio alla ricerca di se stessa e di un modo per uccidere Jonathan, per sempre.
Ma il suo enorme potere salverà il mondo o costerà la vita a tantissime persone compresa lei?
Dal testo:
- Lei sapeva. Perché non mi ha detto niente? - chiesi con gli occhi lucidi.
- Per lo stesso motivo per cui nessun altro te lo ha detto. Per proteggerti. [..] Tu hai solo sedici anni, e gli occhi di una ragazza non dovrebbero vedere tutto le morti che hai visto tu.

Magnus sarebbe arrivato di lì a poco. Alec è molto eccitato mentre finisce di sistemare il tavolo con la loro cena: quel giorno avrebbero festeggiato il sesto anno di fidanzamento e Alec, approfittando dell’assenza dei suoi genitori partiti per lavoro, e dei fratelli che erano con le loro rispettive metà, aveva deciso di organizzare una cena romantica a casa sua.
Ha appena finito di accendere tutte le candele esposte per la sala, così da creare un’atmosfera più adeguata, quando Alec sente il campanello; si sistema la camicia nera e poi apre la porta.
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Buonasera gente. Volevo solo avvertirvi che questa storia può essere considerata cruenta, forse un po’ troppo, quindi se siete gente sensibile si prega di uscire da questa storia e non leggerla; se invece credete di potercela fare, be’ oltre a tanta sofferenza vi aspetta anche tanta dolcezza.

One shot | Introspettivo, Malinconico
“ Te lo ricordi Simon? Ti ricordi di Jordan Kyle? ”
Simon la sente.
Sente la voce che gli pone quelle domande ogni singola volta che si perde nei propri pensieri.
Domande che per lui non hanno senso, domande che lo confondono, domande che lo fanno cadere in una specie di trance da cui non riesce a svegliarsi, domande sinistre e pericolose, domande che fanno riaffiorare ricordi che non pensava di avere – che non doveva avere.

Jace, Jonathan, Alec, Isabel, Aline, Helen e Sebastian vivono con Valentine e il Circolo. La loro vita, in particolare quella di Jace, abituato a sedurre tutte le ragazze, verrà sconvolta dall'arrivo di una seducente vampira, Clarissa Fray. Sexy, spietata e furba, lei aiuterà Valentine per i suoi scopi, ma si sa, tutto ha un prezzo. Infatti l'uomo si ritroverà a dover aiutare la vampira e a ospitarla nella sua casa con i ragazzi.

Raccolta di one-shot College!AU (compagni di stanza) ispirate dai prompt lasciati sul gruppo Facebook "We are out for prompt". Paring: Jalec (a volte hint)
Il rating non supera l'arancione

Raccolta di one-shot Supernatural!AU. Il rating non supera l'arancione
#1 Paura di morire (Hunter!Alec/Angel!Jace)

Da quando Jace è stato morso, non vede l'ora che Simon lo morda di nuovo. Fa tutto per non pensarci, ma è più forte di lui. Il desiderio di essere morso è più forte della sua volontà.

“Ma quanto parli?” si lamentò Magnus.
“Zittiscimi e non parlerò più” rispose a tono Alec.
Magnus rise muovendo i fianchi contro i suoi ridendo “Se vuoi il tuo pacco, non devi fare altro che scartar-”.
Improvvisamente la porta della camera da letto fu spalancata da un piccolo ometto blu con i capelli neri scompigliati in aria, urlando un allegro “Papino ci racconti la leggenda di Babbo Natale?”.
Alec spaventato scaraventò Magnus a terra giusto in tempo per non far vedere al bambino il modo deplorevole in cui era conciato, e poi si coprì velocemente le gambe per nascondere quello che avrebbe forse potuto traumatizzarlo per sempre.
“Max” Alec completamente rosso in volto provò a sorridergli “Che ci fai ancora sveglio?”
“Rafe” sbuffò lui con gli occhietti pieni di lacrime “Dice che Babbo Natale non esiste davvero”.
“Cosa?” Magnus si alzò a fatica dal pavimento, massaggiandosi la schiena; il bimbo blu lo guardò stranito per qualche secondo ma poi sembrò dimenticare perché lo trovasse così strano; il trio fu raggiunto presto da Rafe che stringeva tra le braccia Presidente Miao.
“Papino sei vestito da Babbo Natale?” chiese serio.
“Ehm” Alec si massaggiò le tempie.
“Rafe credi che Babbo Natale non esista?”

Un risveglio turbolento... Ma a Natale si è tutti più buoni.

“Avrei dovuto ascoltare di più i vecchi proverbi che mia madre mi raccontava da bambino”, si ritrovò a pensare Simon, guardando tutto lo scompiglio che si era creato. Beh, che lui aveva creato, in realtà.
Si consolava, almeno in parte, ripetendosi che non era totalmente opera sua: buona parte della colpa era da attribuire al vino.
Ed era proprio questo che gli aveva riportato in mente le parole della madre: “In vino veritas” ripeteva sempre lei.
“Già”, aveva finalmente capito Simon. “Forse anche troppo”.