BORN TO STAY TOGETHER
First day at school
– part 1
“Per quanto tempo ancora hai intenzione di restartene sotto
le coperte, eh Goku?”
Chichi non ottenne alcuna risposta: il ragazzo dormiva profondamente e,
a giudicare dall’espressione serena e rilassata che aveva in
volto, stava sicuramente sognando cosce di pollo in grado di parlare e
piogge di caramelle giganti.
“Goku, Goku! Giuro che se non ti svegli immediatamente, ti
butto giù dal letto a calci!”
Poiché il fratello non accennava ad aprire gli occhi, Chichi
sollevò le coperte e salì furtivamente sul
morbido letto con l’intenzione di utilizzare le maniere forti
per raggiungere il suo obiettivo.
Tormentò e strattonò Goku richiamandolo a gran
voce, fin quando una potente gomitata la mandò
giù dal letto e la fece andare a sbattere contro il comodino.
“AHI!” gridò massaggiandosi la testa
dolorante e attirando l’attenzione di Goku che si era appena
svegliato.
“Buongiorno sorellina!” disse sorridente lui,
mettendosi a sedere “Che ci fai lì per
terra?”
Chichi corrugò la fronte e assunse un’aria
minacciosa.
Si alzò lentamente in piedi e puntò
l’indice contro Goku.
“Sparisci subito da questa stanza e fila a fare colazione!!!
Per oggi ne hai combinate già abbastanza...” lo
rimproverò con tono severo.
Goku la guardò con un’espressione tra il perplesso
e il divertito.
“Ma cosa ho fatt-”
“SPARISCI!”
Goku si portò una mano alla fronte come per rispondere
“Agli ordini!” e si dileguò dalla stanza
in pochi secondi, lasciando Chichi sola e arrabbiata.
A volte mi chiedo se sia
davvero mio fratello... Siamo così diversi...
pensò la mora, sorridendo lievemente.
Pochi minuti dopo, tutta la famiglia era a tavola per fare colazione.
Goku si abbuffò com’era suo solito, sotto gli
occhi perennemente increduli della sorella e del padre.
Si erano da poco trasferiti in città e avevano sempre preso
lezioni private.
L'estate prima, Juma aveva informato i due
ragazzi che in autunno avrebbero iniziato ad andare a scuola, come la
maggior parte dei loro coetanei. Goku e Chichi avevano subito preso la
notizia con molto entusiasmo, in quanto sarebbero finalmente usciti dal
loro eterno isolamento dal mondo intero e avrebbero fatto nuove
amicizie.
Quando ebbero finito di fare colazione, i due ragazzi si prepararono
per il loro primo giorno di scuola. Goku indossò una
maglietta arancione e un paio di jeans, poi prese lo zaino al volo e
raggiunse la soglia della porta di casa in attesa della sorella.
Chichi impiegò molto più tempo per prepararsi:
doveva essere perfetta per il suo primo giorno di scuola!
Indossò un vestito azzurro che le arrivava fino alle
ginocchia e un paio di ballerine color argento, legò i
capelli in una coda bassa con un nastro rosso e lasciò che
due ciocche le ricadessero ai lati del viso. Dopo essersi messa un filo
di trucco, afferrò la sua tracolla e si precipitò
nell’ingresso dove ad aspettarla c’erano Goku e il
padre.
“Sei bellissima, tesoro!” esclamò il
padre con le lacrime agli occhi.
“Già... incantevole...” aggiunse Goku
scrutandola dalla testa ai piedi, con gli occhi sgranati e la bocca
aperta per lo stupore.
Chichi sorrise e ringraziò entrambi.
Poi i due ragazzi salutarono affettuosamente loro padre e uscirono di
casa.
La Orange High School era vicina, per cui avevano deciso di andarci a
piedi.
Non appena furono in strada, Chichi cominciò a correre e a
volteggiare su stessa, completamente presa dall’entusiasmo.
“Oggi cominciamo la scuola!” continuava a ripetersi
euforica.
“Sai che novità...” disse il fratello,
facendo una smorfia.
“Ma Goku, oggi conosceremo tante persone nuove e ci faremo
degli amici!”
Goku annuì poco convinto.
“Credi che ci daranno molti compiti?” chiese
grattandosi la testa, imbarazzato.
“E’ questo che ti tormenta allora!”
rispose Chichi ridendo di giusto “Non preoccuparti, ti
aiuterò io!”
Goku la raggiunse e le passò un braccio intorno spalle.
“Questa è la mia sorellina!”
esclamò ridendo anche lui.
Continuarono a camminare abbracciati fino alla fine del tragitto,
quando una folla di ragazzi ai margini della strada attirò
la loro attenzione: si dirigevano verso la loro scuola, un enorme
edificio bianco a 5 piani circondato da un bel cortile tutto verde.
“Siamo arrivati!” esclamò Chichi
staccandosi dall’abbraccio del fratello e superandolo.
“Aspettami!” urlò Goku correndo nella
sua stessa direzione.
Varcarono il cancello della scuola e subito furono travolti da un marea
di alunni e professori che si muovevano senza una meta ben precisa.
Chichi, sempre più euforica, si lanciò tra la
folla e sparì prima che Goku se ne potesse accorgere.
“Cosa facciamo? Entriamo?” chiese Goku spostando lo
sguardo nel punto in cui si era fermata la sorella, ma non la
trovò più al suo fianco. Era sparita.
Si intrufolò in mezzo al folla del cortile e
cominciò a cercarla, chiamandola per nome e chiedendo ad
alcuni ragazzi se avessero visto una bellissima ragazza dai capelli e
dagli occhi corvini, vestita di azzurro e con una voglia irrefrenabile
di cominciare la scuola.
Dopo 10 minuti passati a cercarla, si era incominciato a preoccupare.
Nessuno sapeva di lei, nessuno l’aveva vista.
Il cortile, nel frattempo, si stava svuotando e così Goku
decise di entrare anche lui nella scuola. Forse l’avrebbe
trovata lì.
Non appena fu all’interno dell’edificio, venne
nuovamente investito da una mandria di ragazzi e insegnanti che si
affrettavano a raggiungere ognuno la propria classe.
Non era abituato a tutto quel baccano e la cosa gli dava non poco
fastidio.
Camminando tra i corridoi della scuola, si accorse di quanto gli fosse
estraneo quel nuovo mondo...
I ragazzi alti e muscolosi come lui, lo guardavano con aria di sfida.
I più timidi e i classici “secchioni”
tremavano alla sua sola presenza.
Le ragazzine lo scrutavano dalla testa ai piedi con sguardo ammaliato,
gli sorridevano maliziosamente e gli facevano l’occhiolino.
Ma a Goku non interessava più di tanto. Il suo unico
pensiero era trovare Chichi.
Intanto anche i corridoi si stavano svuotando, ciò
significava che stavano per iniziare le lezioni e lui doveva sbrigarsi!
Guardò in ogni angolo e sbirciò in ogni classe
alla ricerca della sorella, quando sentì due voci nelle
vicinanze della palestra. Una era senza dubbio quella di Chichi!
La seguì preoccupato che le fosse accaduto qualcosa e la
trovò con un ragazzo alto e abbronzato, capelli neri e
numerose cicatrici sulla faccia.
“Goku!” esclamò Chichi
sorpresa, vedendo il fratello correrle incontro.
“Ma cosa hai fatto tutto questo tempo?! Ero in pensiero per
te!” spiegò Goku grattandosi la nuca,
com’era solito fare in situazioni di quel genere.
Chichi non fece caso alle parole di Goku e si rivolse nuovamente al suo
nuovo amico.
“Lui è mio fratello” disse indicandolo.
Il misterioso ragazzo porse la mano a Goku e gli sorrise.
“Piacere, sono Yamco.”
Goku ricambiò il gesto con poca convinzione.
“Si... ehm... Goku”
Dopo che si furono presentati, Chichi spiegò a Goku che si
era persa tra i corridoi della scuola e che Yamco era stato
così gentile da farle da guida.
“Ora dobbiamo andare... Ci vediamo!”
esclamò Goku prendendo Chichi per mano e trascinandola via.
La ragazza tentò di staccarsi, ma nulla poteva contro
l’immensa forza del fratello.
“Aspetta... Non gli ho nemmeno chiesto in che classe
è!”
“Vuoi arrivare in ritardo alle lezioni?!” chiese
Goku sperando che Chichi si dimenticasse al più presto
dell’incontro con Yamco.
Infatti la ragazza fece subito cenno di no con la testa:
l’ultima cosa che voleva era fare una figuraccia il primo
giorno di scuola.
Finalmente arrivarono nella loro nuova classe, la 4^ A, e con grande
fortuna trovarono la porta aperta e la cattedra vuota: il professore
della prima ora non era ancora arrivato.
Entrarono in classe, attirando l’attenzione di tutti i
presenti che ammutolirono di colpo.
“Sono quelli nuovi!” esclamò una ragazza
dai lunghi capelli blu.
Nello stesso momento, un’altra ragazza con un caschetto
azzurro si alzò dal suo posto e si avvicinò ai
due nuovi arrivati.
“Ciao, io sono Bulma Brief!” annunciò
sorridente “Voi siete Goku e Chichi, giusto?”
I due ragazzi annuirono un po’ imbarazzati.
“Sono sicura che vi troverete benissimo nella nostra
classe!”
“Lo spero!” rispose Goku dando uno sguardo generale
ai suoi nuovi compagni e ottenendo una gomitata dalla sua dolce
sorellina.
“Vuoi sederti accanto a me, Chichi?” chiese Bulma
indicando il banco vuoto vicino al suo.
“Oh... ehm... si! Sarebbe fantastico!”
Le due ragazze si andarono a sedere, lasciando Goku sulla soglia della
porta.
Il ragazzo scrutò attentamente la classe alla ricerca di un
posto e ne trovò solo uno vicino a un ragazzo con i capelli
sparati verso l’alto e lo sguardo cupo e minaccioso.
Lo raggiunse e appoggiò lo zaino sul banco.
“Posso sedermi?” chiese speranzoso.
“Fa’ un po’ come ti pare...”
rispose l’altro dando degna dimostrazione del suo carattere.
Goku si sedette e scrutò attentamente il suo nuovo compagno
di banco.
“Mi chiamo Goku”
L’altro si voltò e lo fissò per una
buona manciata di secondi senza proferire parola e lasciando Goku sulle
spine.
“Vegeta” rispose alla fine.
Prima che il discorso potesse continuare, una voce forte e squillante
fece ammutolire di colpo tutti gli studenti.
“Buongiorno ragazzi! E ben tornati dalle vacanze!”
urlò un bizzarro cinquantenne pelato con i baffi e gli occhiali
da sole.
Era
da un po' di tempo che mi frullava in testa questa idea e finalmente ho
trovato l'ispirazione! Spero che non mi prenderete per pazza, dato che
Goku e Chichi sono fratelli e una storia d'amore tra loro due in questo
contesto potrebbe sembrare impossibile... ma capirete tutto andando
avanti con la storia ù.ù
Mi farebbe piacere una
recensione ^.^
A presto
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