Would you save my soul, tonight? di xyoumakemesing (/viewuser.php?uid=77321)
Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Attenzione: Questa
storia è stata scritta a quattro mani, dalla sottoscritta e
da Eleonora , senza un preciso motivo
a dire il vero. Non siamo fans degli One Direction quindi non
c'entriamo nulla con questo fandom ma Eleonora ha una cotta per Zayn,
(e io per Niall ma questo è un dettaglio), quindi abbiamo
deciso di buttarci in quest' avventura.
E' meglio
avvisarvi che nessuno degli altri ragazzi sarà presente a
parte il protagonista e che questa storia non è scritta a
fini di lucro. Zayn Malik non ci appartiene (con enorme disappunto di
Eleonora) e tutto ciò che troverete scritto è
solo frutto della nostra fantasia.
Prologo.
“Vedi
Zayn?” sorrise l'uomo grassottello e quasi completamente
calvo porgendogli la fotografia della sua prossima vittima. Lui rimase
in silenzio, afferrandola. “Si chiama Arianne Benoit, mezza
francese, abbastanza alta, occhi verdi.” la descrisse
velocemente, accompagnando le sue parole con un disgustoso sorrisino
lascivo.
“Suo padre
mi deve dei soldi, molti soldi, ma non ha ancora compreso bene le
regole del nostro accordo. Quindi, ho chiamato te - fece una pausa
teatrale, asciugandosi la fronte imperlata di sudore con un fazzoletto
di stoffa, - Tu sei il migliore, Zayn. Quanti ne hai già
uccisi?” domandò.
“Quarantasei”
dichiarò secco il ragazzo, fissandolo senza alcun timore.
“E hai solo
ventiquattro anni!” esultò l'uomo piacevolmente
sorpreso, concedendogli un piccolo applauso.
“Tornando a
noi, voglio che tu faccia fuori Arianne.” disse
semplicemente, come se stesse parlando del suo gusto di gelato
preferito.
Zayn si
rigirò la foto tra le mani. Una ragazzina di neanche
diciotto anni chiacchierava con espressione allegra al telefono,
immobile alla fermata dell'autobus.
“E' piccola” constatò, alzando gli occhi
verso il suo capo.
Brando
sventolò una mano in aria, noncurante. “Voglio
dare a suo padre una bella lezione..” lasciò la
frase in sospeso, voltandosi verso la parte in ombra del suo ufficio.
|
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=1001412 |