N.B. ambientata in
un contesto futuro.
“Ohi,
moccioso.”
“Ti
avevo detto di tacere.” Provò a zittirlo,
rivolgendogli un’occhiata che aveva lo scopo primario
d’incenerirlo sul posto.
“Sì,”
gli concesse, sorridendo quasi malefico “mi pareva infatti
l’avessi detto due minuti fa. Concedimi solo di sapere una
cosa… era il primo bacio al quale assistevi per
caso?”
Teito
arrestò il cammino, bloccandosi di colpo e sentendo un
calore salire e concentrarsi sulle gote chiare, rendendole
più rosate.
“Che
domande fai?! Non sono affari tuoi!” urlò,
prendendo a camminare a passo più veloce, borbottando frasi
incoerenti alle orecchie del vescovo.
Frau allora
sospirò, passandosi la mano destra a ravviarsi i capelli.
Ripensò alla festa di due ore fa circa e alle conseguenze
disastrose che aveva portato.
“E
quindi, gradirei la vostra partecipazione.” Castor aveva
concluso così il suo monologo, rivolgendo uno sguardo
cortese ai presenti nella stanza.
“Non
sapevo fosse in programma una cena di beneficenza.”
Affermò Teito, elargendo una piccola carezza a Mikage.
“Mi
sono occupato personalmente degli addobbi floreali,” disse
Labrodor, sorridendo “è un bene che il ricavato
vada agli orfanotrofi.”
“Indubbiamente
un gesto eroico…” Frau sbadigliò, non
premurandosi di portare la mano davanti alla bocca, ricevendo
un’occhiataccia da Castor.
“Teito-kun,
sarebbe splendido se ci aiutassi stasera. Gli ospiti saranno molti e
una mano ci farebbe proprio comodo.”
“Intendi
fare da camerieri, Lab? No grazie, ho altro da fa-”
Castor,
sguardo penetrante e pugno pronto a colpire, era avanzato lentamente
vicino a Frau.
“Ma
un po’ di tempo lo troverò sicuramente!”
cambiò rotta il vescovo, ridacchiando scioccamente.
“Ottimo!”
acconsentì Castor, sorridendo mellifluo.
“Stupido
di un vescovo.” Mormorò invece Teito, accompagnato
dal dolce mugolio di Mikage.
“Ahh,
non ne posso più. E pensare che avevo quella rivista da
finire.” Piagnucolò Frau, trasportando
l’ennesimo vassoio al centro della grande tavola.
“E guarda quei due come se la tirano…”
indicò Castor e Labrador che parlavano affabilmente con gli
invitati; erano vestiti elegantemente e vantavano un bel portamento.
“Smettila
di lamentarti. Dopo tutto quell’ozio, un po’ di
movimento non può che farci bene.” Disse Teito,
affiancandolo.
“Ma
guardali! Dovevamo dare una mano e invece ci hanno scaricato tutto il
lavoro! Me la pagheranno…” dichiarò,
sbuffando.
Teito rise
appena, lanciandogli uno sguardo rassegnato.
“Guarda
il lato positivo, Frau. Meglio fare i camerieri che combattere contro
Ayanami, no?” Mikage mugolò in approvazione,
saltando poi sulla testa di Frau, tirandogli appena le ciocche bionde.
“Piccola
peste,” disse il vescovo, facendo nascere un piccolo sorriso
sulle labbra “e va bene. Te la concedo moccioso.”
Arruffò i capelli di Teito, ghignando “Un
po’ di svago ci sta. A questo punto però, tanto
vale approfittarne. Vado a togliermi questa ridicola divisa e ti
consiglio di fare altrettanto. Chissà se quella biondina
è ancora nei paraggi…” concluse,
pensieroso.
Teito
sentì il nervoso salire e di riflesso tirò una
gomitata all’altro.
“Ouch,
che ti prende?”
“Non
cambierai mai, eh? Andiamo, Mikage!”
Il piccolino
al richiamo si spostò subito sulla spalla di Teito,
accucciandosi.
Il ragazzo
dunque si allontanò senza rivolgere un altro sguardo a Frau
che, con la faccia concentrata in un’espressione stizzita,
decise di ignorarlo e andare a recuperare i suoi vestiti.
“Moccioso
impertinente.” Sussurrò comunque
un’ultima volta, addolcendo i lineamenti del volto.
La serata era
ormai agli sgoccioli; Teito aveva ricevuto i ringraziamenti di Labrador
e Castor e il permesso di rilassarsi e fare un giro, dato
l’orario e la fatica che, giustamente, sembrava averlo colto
un po’.
Frau era
sparito invece. Probabilmente, pensò, aveva sul serio
incontrato quella ragazza bionda di cui parlava prima.
“Che
pervertito. Meno male che di vescovi così non ce ne sono
altri.” Borbottò, dirigendosi verso la fontana
dell’enorme cortile per incontrare Razette.
La
chiamò e in un istante si mostrò, sorridendo
felice al suo indirizzo.
“Finalmente
un po’ di pace. Si sta meglio qui, sai?”
Razette
agitò la coda, avvicinandosi al bordo per salutare meglio
Teito e Mikage. Quest’ultimo mugolò una specie di
saluto e Razette gioì, slanciandosi per abbracciare entrambi.
“Sì,
anche noi siamo felici di vederti.” Dichiarò
Teito, socchiudendo gli occhi.
Il ragazzo
ormai stava per rilassarsi del tutto, quando avvertì Razette
irrigidirsi contro di lui. Preoccupato, la allontanò con
delicatezza un poco, guardandola negli occhi.
“Razette,
cosa-” ma lei scosse la testa, continuando a osservare un
punto alle sue spalle.
Teito si
girò, trovando la risposta a quello strano comportamento
nella presenza di due figure distanti, ma distinguibili, nel cortile.
Frau stava
camminando allegramente, tenendo a braccetto una donna elegante e molto
bella.
“Allora
l’hai trovata.” Sussurrò Teito, senza
perdere di vista le mosse dei due.
Razette
lanciò uno sguardo al moro e senza preavviso lo
trascinò nella vasca per le spalle, facendo compiere un
balzo a Mikage che rimase al bordo, fissando i due con un cipiglio
curioso.
“Razette!”
esclamò Teito, sputacchiando un po’
d’acqua “Ma cosa-”
Lei gli fece
cenno di tacere e si posizionò in maniera tale da non farsi
notare da Frau e quella donna, i quali, notò Teito, si
stavano avvicinando.
“Oh…
scusami,” capì in quell’istante,
guardandola grato “forse però non è
carino stare nascosti e osservarli.” Pronunciò
indeciso, senza riuscire comunque a togliere gli occhi da quei due.
Razette
gonfiò le guance, facendogli dei segni che miravano
all’indirizzo della donna.
Teito allora
si premurò di guadarla meglio. Aveva i capelli biondi
raccolti in un chignon, la fronte scoperta, gli occhi verdi chiari
adornati di trucco e le labbra segnate da un rossetto rosso. Uno
splendido abito fasciava il corpo e uno spacco faceva la sua figura
sulla gamba sinistra.
“Sì…
è bella.” Sussurrò, stirando un poco le
labbra in un sorriso mal riuscito.
Razette
sembrò quasi arrabbiarsi e scosse ancora con più
foga il capo, mettendo il broncio.
“Cosa?
Non lo pensi anche tu?”
Lei
sembrò pronta a ribattere ancora con più energia,
quando con la coda dell’occhio rivolse
un’occhiataccia ai due; ed è in quel momento che
gelò, socchiudendo le labbra e non prestando più
attenzione a Teito.
“Razette?”
provò a chiamarla piano, avvicinandosi a lei, che continuava
a fissare davanti a sé.
Teito allora
portò gli occhi nella stessa direzione e, non
l’avrebbe mai creduto possibile, si pietrificò.
Frau e quella
donna si stavano baciando.
E,
costatò, vedere il vescovo con gli occhi chiusi, perso a
circondare la vita della donna e a rimanere con la bocca su quella di
lei, faceva inspiegabilmente stringere lo stomaco in una morsa
soffocante.
Ho
scritto un’altra fanfic su 07-ghost finalmente. La mancanza
si faceva sentire e così ho provato a sviluppare una storia
leggera :)
Vi assicuro
che c’è una spiegazione al comportamento di Frau.
Certo, sarà un vescovo pervertito, ma
c’è altro sotto quel bacio XD
Spero vi sia
piaciuta, ci vediamo all’aggiornamento! ;D
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