C'era una stella che danzava, e sotto quella sono nata

di Frytty
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Salve!

Eccomi tornata in questo fandom! Beh, vi avevo promesso che avrei postato una nuova Ff entro fine marzo, no? Almeno per una volta, sono stata in grado di mantenere la promessa *.*

Che dirvi di questa Ff prima di lasciarvi al prologo? Forse che ho faticato tantissimo per farla "venire fuori", neanche un parto gemellare; che ho cancellato e riscritto mille volte il prologo; che i personaggi, tutt'ora, mi fanno disperare; che non ho idea di come procederà, nonostante una trama quasi-delineata; che ci saranno accenni Robsten, perciò non linciatemi, è difficile scriverne anche per me; che spero possa piacervi e che... boh, vogliate commentare :)

No, a parte gli scherzi, è davvero questo quello che mi sento di dirvi circa questa... cosa. Non ho idea di cosa verrà fuori, non ho idea di con quanta costanza aggiornerò, non ho idea di niente, so solo che sentivo il bisogno di scriverla, perché ce l'ho in testa da troppo tempo.

Spero possa piacervi, emozionarvi, farvi arrabbiare e tutto quello che volete, per me l'importante è che vi susciti qualcosa, anche schifo xD.

Prima di lasciarvi al prologo, ci tenevo a ringraziare Demoiselle per il bellissimo banner e per la velocità con cui l'ha realizzato *.* e ci tenevo a ricordarvi anche il mio profilo Facebook per aggiornamenti, sproloqui ecc: Frytty Efp.

 

Ringrazio anche tutte coloro che si avventureranno in questa Ff, che commenteranno e che vorranno seguirmi fino alla fine <3

 

 

Buona continuazione di settimana e, al solito, Buona Lettura! <3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

< Dovresti restare. > La sua voce è un sussurro, ma nel suo cuore è come un grido.

< Restare per fare cosa? > E' la sua domanda, quella più logica che riesce a porre.

Non vorrebbe che tutto finisse così, non vorrebbe andar via e lasciarsi tutto alle spalle, ma deve.

< Quello che sai fare meglio: ballare. New York non è la tua unica possibilità, lo sai. L'Inghilterra è piena di scuole di danza. > Le si avvicina e vorrebbe strapparle la valigia dalle mani, vorrebbe abbracciarla e riportarla a casa, farci l'amore fino a stare male, fino ad averne abbastanza del suo profumo, del suo sapore, della sua pelle.

< E' il mio sogno, Robert e vorrei non facesse così male. > Si morde le labbra per non piangere, anche se gli occhi le diventano ugualmente lucidi.

< Cosa ne sarà di noi? > Aggrotta le sopracciglia, la confusione dell'aeroporto che lo sfiora.

Candice sorride appena, perché sa che quello che dirà farà male.

< Forse non eravamo destinati a stare insieme; forse doveva finire così. > E questa volta una lacrima sfugge davvero al suo controllo, scivolandole silenziosa lungo la guancia.

< Non lo pensi davvero. > Robert scuote la testa, rifiutandosi di crederle.

< Tornerò, sai che lo farò. > Cerca di rimangiarsi le parole precedenti, ma è come ingoiare una medicina.

< Non potrò aspettarti per sempre. > Vuole ferirla e sa che ci riuscirà.

< Non ti sto chiedendo di farlo. > Tira su col naso e abbassa lo sguardo, incapace di reggere il suo.

E' ora di andare.

Deve.

< Ti dimenticherai di me. > Gli mormora mentre lo abbraccia, mentre cerca di imprimere nella mente il suo profumo, i suoi occhi azzurri, i suoi capelli setosi e morbidi, le sue labbra dolci.

Robert finge di non averla sentita e quando la guarda negli occhi si rende conto che niente sarà più lo stesso senza di lei.

Sa che i baci complicano solo le cose, sa che non dovrebbe farlo, dovrebbe solo allentare la presa e permetterle di allontanarsi, ma non riesce a farne a meno e avvicina le labbra alle sue, avvertendole dolci e arrendevoli come sempre.

Sarà l'ultimo ricordo che avrà di lei e, anche se farà male, vuole che sia il migliore.

< Va'. > Le dice solo, rifiutandosi di dirle addio e, mentre la osserva allontanarsi con la sua camminata appena incerta, già sente la mancanza della sua pelle e della sua voce.

Non aspetta di vederla scomparire; si volta e torna indietro, le mani nelle tasche dei jeans e lo sguardo basso e lucido di chi ha perso la tessera più importante della sua vita.





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