Note dell'Autrice: Dal mio amore per i
gatti, per il mondo della stregoneria e per la serie di "Merlin"
è nata questa one-shot. Divertitevi ^_^
È il genio familiare del luogo:
giudica, presiede e ispira ogni cosa nel suo regno.
È forse una fata, forse un dio?
Quando i miei occhi, tirati come da una calamita, si volgono docilmente
verso questo gatto che amo (e guardo dentro me stesso),con stupore vedo
il fuoco delle sue pupille pallide, chiare lanterne, opali viventi, che
mi contemplano fissamente.
Charles Baudelaire - I fiori del male -
THE FAMILIAR
ATTO I
Il Re si rigirava pigramente sul letto lasciando che la sua mente
abbandonasse lentamente il mondo dei sogni per ritrovarsi in quello
della realtà. Non aveva fretta quel giorno. Non aveva
particolari impegni e la riunione con il consiglio era stata
fissata per dopo pranzo.
Assaporava il calore delle coperte, la tenue luce che filtrava dalle
tende e dalle sue palpebre ancora chiuse, la morbidezza del materasso e
quel languido calore, quel lieve tremore lì... sulle parti
intime.
Mugolò mentre le sue labbra si distendevano in un sorriso
soddisfatto.
Quel calore... il tremore... sulle parti intime...
-Gwen -
sospirò allungando un braccio verso il lato nel quale
dormiva di solito la sua Regina. La mano però strinse il
nulla.
Fu allora che aprì gli occhi immaginando di vedere il volto
della sua sposa.
Invece vi era solo il vuoto.
Quando spostò lo sguardo verso i propri genitali vide
qualcosa che non si sarebbe mai e poi mai aspettato di vedere.
Ed un arturiano urlo riecheggiò per tutto il castello.
Merlin aveva fatto colazione, si era lavato e vestito ed adesso usciva
dalla propria camera. Mentre si richiudeva la porta alle spalle la
prima cosa che notò fu il trambusto che riecheggiava per i
corridoi.
Un profondo senso di ansia gli avvolse la bocca dello stomaco e, lungo
la via, fermò uno dei soldati.
-Che succede?-
-Un intruso mio
signore... nelle stanze del Re - rispose il milite.
Merlin cominciò a percorrere i corridoi lanciato in una
folle corsa e nel tragitto che lo separava dalle stanze di Arthur la
sua mente iniziò a formulare ipotesi, una più
pessimistica dell'altra.
Si passò da incantesimi a maledizioni, da creature magiche a
belle principesse che poi lo avrebbero irretito e magari affogato nel
lago di Avalon. Ansimava lo stregone quando spalancò la
porta della camera di Arthur e trovò il sovrano nel letto
avvolto dalla testa ai piedi nelle lenzuola.
-Arthur... che sta
succedendo?- esclamò con il fiato ancora rotto
per la corsa e la paura.
-EEEEETCHIUUUUUUU!!!
- Fu la risposta del Re.
ATTO II
La paura lasciò presto il volto di Merlin per trasformarsi
in stupore prima, curiosità poi ed ilarità
malcelata quando vide finalmente il volto di Arthur.
Gli occhi del Re lacrimavano ed erano arrossati, per non parlare del
naso che era diventato grosso e rosso come un peperone.
-Ar...thur?-
mormorò tentando di soffocare le risate.
-Un... bostro... nella
bia... cabera - balbettò il Re.
-Mostro? Che genere di
mostro? - Merlin non sapeva più se ridere o
preoccuparsi.
-Grigio... ardigli...
zanne - balbettò nuovamente il Re ma, in quel
mentre, qualcosa attirò l'attenzione dell'innato.
Sentì qualcosa sfiorarlo, strusciarsi contro i suoi stivali
e portò la sua attenzione a terra. Sollevò
entrambe le sopracciglia dallo stupore mentre il suo sguardo passava da
Arthur alla bestia e viceversa.
-Un mostro eh?-
sospirò lo stregone mentre si chinava in terra per prendere
la "bestia" nelle mani.
-Un mostro tipo questo?-
aggiunse mentre mostrava ad Arthur un gattino dal pelo grigio e dai
grandi occhioni azzurri.
-Meowww!!! -
Ed un nuovo arturiano urlo esplose all'interno delle mura del castello.
-Che diavolo ti prende
- esclamò Merlin mentre avvolgeva il gattino fra le braccia
proteggendolo dall'improvvisa furia di Arthur.
-La besdia
- esclamò il sovrano che si era già precipitato a
prendere la sua spada.
-Sei impazzito...
è solo un gattino - gli rispose Merlin
indietreggiando.
-Zì... e quel
"gaddino"... ha addendado alla dinasdia dei Bendragon -
-Attentato?... Cosa?-
Merlin era quasi arrivato alla porta d'ingresso della camera di Arthur.
-Bi ha ardigliado...
lì - esclamò Arthur indicando i
reali gioielli di famiglia.
-Arthur... è
piccolino, non controllano ancora i loro artigli a questa
età... di certo lo hai spaventato.-
Cercava di mostrare comprensione nei riguardi del Re ma la
verità era che se la stava ridendo sotto i baffi.
-E' lui ghe ha
sbavendado me - esclamò il sovrano -EEEEETCHIUUUU!!!-
-Bordalo via... brima
che decida di varlo arrosdo -
Merlin capì l'antifona e sparì dalle stanze del
Re.
ATTO III
Merlin si era rifugiato nelle stanze di Jade ed insieme avevano
preparato una ciotola con del latte che adesso il gattino si
stava gustando.
-Ma che gli
sarà preso ad Arthur... tutte quelle scene per un gattino
- Lo stregone si era accomodato su di una panca ed osservava il piccolo
felino con un tenue, dolcissimo sorriso stampato sulle labbra.
-Tutto questo tempo
passato al fianco del Re e non sapete che Sua Maestà
è fortemente allergico ai gatti? - Gli rispose
la ragazza suscitando lo stupore nel volto dello stregone.
-No... non lo sapevo
- esclamò guardando la ragazza prima ed il gattino poi.
-Questo significa... che
non potrà stare qui?- gli erano sempre piaciuti
gli animali soprattutto da cuccioli, e questo gattino era in qualche
modo speciale. Lo sentiva. Il micino sollevò il musetto
verso Merlin -Prrr!!!
- gli fece, e Merlin sorrise.
-Non è detta
l'ultima parola... mio signore - gli rispose Jade;
sfoderando un enigmatico quanto accattivante sorriso; prima di avviarsi
verso la porta della stanza ed uscire lasciando il Consigliere da solo
con il felino.
-Sei assolutamente certa
di quello che dici?- Mormorò Arthur a Jade.
La cerusica si era presentata nelle stanze del Re con un preparato per
alleviare l'allergia.
-Devo approfondire le
mie ricerche Maestà ma, sì, il legame fra Merlin
e quella creatura è innegabile -
asserì con un sorriso.
Il medicamento aveva fatto effetto quasi subito ed adesso Arthur
riusciva quantomeno a respirare.
-Un... famiglio
- ripetè il Re mentre si dirigeva verso il catino per
sciacquarsi il viso.
-Esatto mio signore...
sono esseri che spesso si presentano sotto forma di animali e sono
molto simili a degli spiriti guida per uno stregone o una strega. Quel
gattino... è nato per stare al fianco del Consigliere.-
La ragazza cominciò ad avviarsi verso la porta.
-Un'altra cosa
Maestà... è meglio che Merlin non sappia di
questo legame. Entrambi lo devono scoprire da soli -
Arthur annuì prima di aggiungere -E... per quanto riguarda la mia
allergia?-
-Purtroppo questa
- e sollevò la boccetta vuota che stringeva nella mano -è solo una panacea
mio signore. Allevierà per un pò i sintomi ma non
è risolutiva -
Il sovrano sospirò rassegnato -Fammi sapere se trovi qualcosa
di più... risolutivo o non solo non potrò
avvicinarmi a quel gatto, ma neanche a Merlin
-Posso suggerire, mio
signore, di rivolgerci ai druidi? Sono molto vicini alla natura, forse
conoscono un modo-
-Intendi... con la magia?-
Arthur inarcò un sopracciglio a quella idea.
-Le erbe purtroppo non
vi forniranno una soluzione Altezza, temo che dovrete ricorrere alla
magia -
Arthur sospirò ancora. Jade chinò rispettosamente
il capo ed uscì dalla stanza.
-
ATTO IV
Due cavalieri si presentarono al campo druidi e vennero portati da
Iseldir. Al druido venne detto che una questione urgente richiedeva la
sua presenza a Camelot. Non scesero nei particolari ed al druido non
rimase altro da fare che presentarsi al castello.
Venne accompagnato fino alle stanze della cerusica dove vi
trovò anche Merlin.
-Emrys... Jade
- accennò un saluto ad entrambi -Cosa succede?-
domandò volendo arrivare subito al sodo.
Gli stregoni spiegarono il problema al druido che si mise
immediatamente al lavoro.
Dopo qualche ora una pozione era pronta per essere consegnata al Re.
Iseldir stava illustrando alcune proprietà del prodotto
quando la porta della stanza si aprì ed Arthur
entrò come una furia.
-Allora... ci siete
riusciiiiiieeeeetchiuuuuuu!!!- L'allergia era ritornata.
-Certo mio signore
- Mormorò il druido sollevando la boccetta che reggeva in
mano -questa pozione...
- Arthur gliela strappò praticamente di mano e la
stappò.
-Non mi importa se
è amara...ho una sessione di addestramento con i cavalieri e
quasi non riesco a respirare.-
-Capisco Sire
- mormorò Iseldir -ma...
- non terminò la frase, il Re aveva già
tracannato tutto il liquido.
-Beh dai... pensavo
peggio - ammise Arthur con un sorriso soddisfatto -Grazie mille -
aggiunse prima di lasciare la stanza.
-Maestà...
- mormorò Iseldir ma non fece in tempo ad aggiungere altro.
Per lunghi istanti vi fu silenzio nella camera.
-Forse avrebbe dovuto
ascoltare le possibili controindicazioni prima di berla -
mugolò il druido con la sua solita, impassibile flemma.
-Controindicazioni?
Quali controindicazioni?- esclamarono Merlin e Jade
all'unisono.
Un arturiano -MERLINNNNN!!!-
echeggiò per i corridoi del castello.
Arthur non aveva fatto molta strada dopo aver lasciato le stanze del
medico di corte.
Quando i tre lo trovarono teneva la schiena a ridosso di un muro e non
osava scostarsi da lì.
-Arthur -
esclamò Merlin e sembrava davvero preoccupato. -Che succede? Stai male?-
-Ti sembra che io stia
bene Merlin?- esclamò con rabbia mista a
sarcasmo.
Iseldir, Jade e Merlin si guardarono negli occhi prima di tornare su
Arthur.
-A me non sembra
che tu stia tanto male -
-Beh ti sembra male
eeeetchiuuuuu!!!-
Jade storse il naso -Sembra
che non abbia funzionato dopotutto - mormorò
la ragazza passando il suo sguardo su Iseldir.
-Beh... lo avevo detto
che potevano esserci delle controindicazioni -
-Non avevi parlato di
controindicazioni - esclamò Arthur osservando,
sorpreso, Iseldir .
-E perchè tu
non gli hai lasciato il tempo di parlartene asino di un Re
- aggiunse Merlin di rimando.
-Comunque... a parte
l'allergia che non è passata, non mi pare che vi siano altri
problemi - ammise il flemmatico druido.
Il Re passò il suo sguardo sui volti dei tre e li
osservò come se vi fossero degli estranei davanti a lui
-Non ci sono problemi?
Non ci sono problemi dite? E questa come la chiamate? -
La schiena del Re si staccò dal muro per scoprire la lunga,
folta, sinuosa ed arancione coda che fino a quel momento era rimasta
celata dietro il suo corpo.
Tre non-arturiane risate riecheggiarono per il palazzo.
ATTO V
Il gruppetto si diresse verso le stanze del Re ed era una comica solo a
vederli.
Si muovevano appiccicati l'uno all'altro per evitare che chiunque
potesse anche solo intravedere la fluente coda spuntata sul didietro
del sovrano.
Solo quando furono al sicuro nelle quattro mura della stanza si
abbandonarono ad un simultaneo sospiro di sollievo.
-E' tutta colpa di quel
gatto malefico - esclamò Arthur mentre gettava,
senza alcun riguardo, la spada sul tavolo.
-Non è colpa
sua se tu sei allergico - gli rispose di rimando Merlin.
-Comunque questo
è un guaio, sua Altezza non può certo rimanere in
queste condizioni - mormorò Jade e vide
Iseldir annuire.
-Trovate un modo di far
sparire questa coda o giuro che vi mando alla gogna tutti e tre
- minacciò Arthur.
I tre si irrigidirono ed annuirono e si diressero immediatamente verso
la porta d'ingresso
-E... nessuno deve
sapere nulla... CHIARO?- aggiunse il Re.
Gli altri annuirono nuovamente ed abbandonarono la camera.
Circa dieci minuti dopo la Regina, Sir Elyan, Sir Leon, Sir Gwaine e
Sir Percival si presentarono nelle stanze del Re.
Un'arturiana imprecazione si levò nell'aere accompagnata da
cinque non-arturiane risate.
Iseldir, Merlin e Jade erano ritornati nelle camere del Re ed erano
riusciti a rimediare all'errore del druido e a far sparire la leggiadra
coda dal didietro di sua maestà.
Ora non rimaneva che l'ultima carta da giocarsi.
-Siete certi che questa
volta funzionerààààttchiiuuu
- Arthur scosse il caso mentre si passava un fazzoletto sul naso
tornato nuovamente rosso -Merlin
hai già peli di gatto su tutto il tuo corpo? -
sbuffò adocchiando poi di sbieco Iseldir.
-Sì
Maestà... questa volta dovrebbe funzionare-
mormorò il druido.
-Dovrebbe?
- sentenziò di rimando il Re inarcando un sopracciglio.
-Funzionerà
- fu la risposta dell'uomo mentre passava la boccetta di pozione al
sovrano.
Arthur pareva ancora incerto, guardava la fialetta ed il suo contenuto
con sospetto.
Lentamente rimosse il tappo e, ancor più lentamente
cominciò a berne il contenuto.
Per lunghi minuti non accadde nulla, tutti guardavano il Re.
Arthur trasse un lungo, profondo respiro prima di indirizzare il
proprio sguardo su tutti loro.
-Mi sento bene
- esclamò con un sorriso.
E tutti loro gli sorrisero di rimando.
L'allergia sembrava passata del tutto ma ci sarebbe voluto del tempo
per sapere se l'effetto sarebbe stato permanente o meno.
Arthur si avviò verso lo specchio controllando con
particolare attenzione il proprio corpo a caccia di una qualsiasi cosa
che andasse fuori dall'ordinario.
-E' tutto a posto
Arthur, niente coda, niente orecchie, niente pulci -
esclamò Merlin. -Sei
splendente come un raggio di sole -
-Ed ora -
aggiunse lo stregone -la
prova del nove - Mise mani nella tasca del cappotto
tirando fuori il piccolo gattino.
Arthur si avvicinò a Merlin ed al micino.
-Hai già
deciso come chiamarlo?- chiese il Re.
-Si chiamerà
Shion - rispose Merlin con un sorriso.
-Shion -
mormorò Arthur mentre prendeva fra le mani il piccolo
gattino.
Il Re avvicinò il proprio viso al musetto del micino -Benvenuto in famiglia piccolo
- e sorrise.
-Prrr!!!-
gli rispose lui cominciando a leccare il naso del Re.
Shion =
Il nome di uno dei personaggi del manga "Proteggi la mia terra",
magnifica opera e magnifico personaggio. Non è molto British
ma era il nome del mio gattino che ora non c'è
più.
Disclaimer: I personaggi di questa storia non mi appartengono eccetto
per il personaggio di Jade che è di mia invenzione. I
diritti appartengono alla BBC proprietaria della serie "Merlin". Se
volete approfondire la conoscenza del mio personaggio vi invito a
leggere i capitoli: "Jade" e "The pain sharer" della mia long "The
darkest hours before the dawn".
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