1°CAPITOLO: LITIGI IN FAMIGLIA
“Ehi! Che diavolo significa?! Il
fatto che io sia riuscito a sopportarlo per qualche mese nel male comune
riuscendo ad ignorarlo, non significa certo che io abbia
intenzione di passare un mese con un furetto ingellato
che mi gira per la casa!” Urlò Harry contro una Janette alquanto indispettita.
“Ma che ti ha fatto? Siete sopravvissuti insieme per qualche tempo, potete
benissimo farlo anche ora!”
“Cosa centra! Li eravamo in un
casino totale e poi non ci vedevamo quasi mai…qui sarò
costretto a sopportarlo per un mese giorno e notte…e per giunta dovrebbe anche
dormire nella mia camera! Non pensarci nemmeno! Facciamo così: lui viene qui per un mese e io per un mese vado a fare un salto a casa
di Ron…Ok?!”
“Ma che diavolo stai dicendo?! Non
si pensare nemmeno! Tu resti qui! Non puoi fare i capricci come un bambino
dell’asilo! Guarda che non ti mangia mica!”
“Ma uffa! Non voglio!”
“No me ne frega un fico secco di quello che tu vuoi o non vuoi…lui è il mio ragazzo, tu sei mio fratello e per quanto
vi odiate non me ne frega proprio niente! Dovete fare uno sforzo per andare
d’accordo!”
“Ma per quale diavolo di motivo deve venire qui?! E poi come mai i tuoi sono d’accordo?!”
“I miei sono d’accordo perché, al contrario tuo, non sono
così ottusi! E poi poverino non mi sembra tanto giusto lasciarlo in quella orrida casa di quella bastarda di sua zia…Lo tratta
malissimo! Quanto diavolo ti costa?! Non ti ho chiesto
di sposartelo ma di sopportarlo per qualche tempo!”
“No, no e poi no! Mi rifiuto!”
“Lo vedi?! Sembri un bambino di
cinque anni! E comunque, che tu voglia o no, lui verrà
qui…”
Detto questo Janette uscì dalla stanza di suo fratello
sbattendo la porta.
“Uffa!” Sbuffò Harry lasciandosi cadere di schiena sul
letto. “Non lo voglio! Non lo sopporto!”
Detto questo prese con rabbia un libro da terra e si mise
distrattamente a leggerlo, imbronciato.
“E’ veramente infantile! Non è che
gli ho chiesto così tanto! Vorrà dire che convincerò mamma a farlo dormire in
camera mia…”
Disse Janette entrando in cucina, dove sua
mamma stava preparando il pranzo.
“Ma’….Harry si rifiuta di farlo
dormire in camera con lui…non è che può dormire con me?!”
Chiese la ragazza, speranzosa.
“Neanche per sogno, J…vorrà dire che tu dormirai in salotto
e Draco in camera tua…” Sentenziò la signora Pollen, continuando a rigirare il
sugo nella pentola.
“Harry…questa me la
paghi…”
“Ma mamma! Quel divano è
scomodissimo! Non può dormirci Harry?!”Provò lei.
“Non se ne parla nemmeno! Anche lui
è un ospite…”
“Uff...” Janette afferrò un pezzo
di pane dalla tavola e si diresse convinta verso la sua camera dove trovò un grande barbagianni nero ad aspettarla.
Cara J
Come va la vita li?
Qui a dir poco orribilmente…l’idea di dover sopportare Harry per un mese, al
confronto che stare qui, mi sembra persino luminosa! Come vanno le cose?
Ho già avvisato mia
zia e domani verso il pomeriggio arriverò, sempre che per voi non ci siano
problemi…non vedono l’ora di sbarazzarsi di me, qui dentro!
Ho notizie molto
felici per te e Harry, ma ve le dirò a voce…Rispondi presto!
Un enorme bacione
Il tuo amorevole
cucciolo
Draco
“Beh…almeno lui non sembra tanto scocciato all’idea…”
Velocemente scrisse una lettera di risposta a Draco e poi si
diresse verso la camera di Harry, con la ferma intenzione di fargli cambiare
idea…
“Io non ho nessuna intenzione di
dormire in quello scassato divano per un mese solo per le tue stupide manie!”
Urlò la ragazza, entrando improvvisamente nella stanza tanto che Harry, che era
profondamente concentrato nei suoi pensieri, cadde dal letto per lo spavento.
“Ehi! Calmati! Come diavolo ti permetti
di entrare in camera mia in questo modo! E comunque,
se è solo questa la tua preoccupazione, andrò io a dormire nel divano che c’è
giù…”
Rispose lui evidentemente irritato, massaggiandosi una
natica e riprendendo velocemente il suo libro per immergersi nuovamente nella
lettura, ignorando Janette.
“Mia madre non vuole, quindi tu dormirai
con Draco punto-e-basta!”
“Non-ci-pensare-nemmeno-carinissima-sorellina!”Scandì
Harry
“Ma perché?!” Fece la ragazza,
esasperata dall’insensato comportamento del fratello, battendo i piedi per
terra.
“Uff…come te lo devo far capire
che non lo sopporto!”
“Ma non potresti fare uno sforzo?!
Solo per qualche giorno di prova, poi se proprio non ti va mi rassegnerò al
divano…” Tentò Janette.
Harry alzò gli occhi dal libro e andò a perdersi
nell’implorante sguardo verde smeraldo di sua sorella.
“…e va bene…” Acconsentì a bassa
voce, tornando a fissare le pagine del suo libro con più attenzione.
Gli occhi di Janette di illuminarono.
Saltò sul letto e abbracciò il fratello, in preda alla
felicità.
“Grazie grazie grazie grazie
grazie grazie grazie grazie grazie
grazie!! Ti voglio tanto bene!”
“Solo per un divano?!” Chiese lui,
sarcastico.
“Beh…anche per avermi salvato dal divano…però soprattutto
perché mi hai promesso che farai uno sforzo per me!”
“Ehi, non ho ceduto…ti ho solo
concesso qualche giorno!”
“Beh…è lo stesso!”
“Ragazzi…venite a mangiare!” Chiamò la voce di Vernice Pollon dalla cucina e i due ragazzi si fiondarono a
pranzare.
*******************
“Buongiorno a tutti!” Un bellissimo ragazzo biondo spuntò
timidamente dal camino di casa Pollen.
“Ciao Draco!” Janette gli saltò al collo, facendolo
barcollare sotto il suo peso e quello delle valigie.
“Buongiorno Draco!” Vernice gli sorrise
amorevolmente e liberò il ragazzo dal carico di bagagli, posandoli a terra,
accanto al divano.
“’Giorno…” Masticò Harry, incupito.
“’Giorno Potter…” Rispose Draco allo stesso tono, tornando
ad ignorarlo e rivolgere complimenti e ringraziamenti alla padrona di casa, una
donna alta e magra dall’aspetto dolce e calmo, i cui lunghi
capelli biondo cenere erano raccolti in una piccola crocchia dolcemente
spettinata.
‘Come non lo sopporto…ma guardalo lì, a fare
tutti i complimenti…che lecchino…ma come diavolo ho fatto a lasciarmi
convincere! Forse era meglio se andavo da Ron…si che
non ci sono, però Arthur mi avrebbe ospitato comunque…se no anche Hermione…’
Harry stava progettando un modo per scappare dalle grinfie
di quel furetto biondo mentre l’interessato ammirava
la casa.
“…che bella casa! Molto
accogliente!” Sorrise per la centesima volta il ragazzo, rivolto alla signora.
Era un piccolo salotto con un camino posto di fronte a un grosso divano in pelle nera e una poltrona simile,
illuminato dalla luce del tramonto che perveniva dalla piccola finestra sulla
parete destra della stanza.
Sulla sinistra invece si notava una bellissima libreria in
mogano e una scacchiera in marmo bianco e nero.
“Bene! Seguimi pure…ti mostrerò dove dormi!” Sorrise
Vernice, prendendo le valigie del ragazzo, che però la
pregò di farle portare a lui.
Arrivarono nella piccola stanza degli ospiti al secondo piano, dove dormiva Harry.
Accanto al letto disordinato e ancora disfatto
di Harry, pieno di libri e vestiti sopra e sparsi accanto, stava quello lindo e
ordinato destinato a Draco, che posò le sue valige sulla cassapanca sotto la
grande finestra, accanto al grande armadio aperto che mostrava il resto degli
indumenti di Harry, che ancora non aveva avuto il tempo, o la voglia, di
togliere la sua roba dalla metà dell’armadio destinato a Draco.
“Grazie mille…non so davvero come ringraziarvi!” Ripeté
Draco per la millesima volta.
“Smettila di ringraziarci!” Rise la signora Pollen,
stropicciando i capelli al ragazzo. “Metti pure a posto la tua roba e poi
venite giù a mangiare…sarà pronto tra una mezz’oretta.”
Detto questo la signora scese velocemente in cucina,
lasciando i tre ragazzi da soli.
“Ora….Harry per favore sgombra la metà dell’armadio per
Draco come ti avevo già detto ma che tu non hai avuto tutta questa voglia di
fare…” Ringhiò Janette.
“Uff…che rottura!” Sbuffò Harry,
dirigendosi verso l’armadio e prendendo la sua roba e buttandola per terra,
lasciando così l’armadio libero.
“Questo non significa ‘liberare l’armadio’ ma ‘liberare l’armadio e ingombrare la camera’…”
Harry allora prese nuovamente la roba che aveva buttato per
terra e la spinse con non poca fatica dentro l’armadio.
“Così va bene?!”
“Non è il massimo ma mi
accontenterò…”
Draco aveva fissato la scena divertito
e non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
“Che diavolo c’è?!” Sibilò Harry.
“No…niente! È che…certo che sei veramente un casinista! Non
avrei mai creduto che Harry Potter fosse un tale disordinato cocciuto!” Continuò a ridere.
Harry lo incenerì con lo sguardo e si buttò nuovamente sul
letto, afferrando un libro mentre Janette si apprestò
ad aiutare il suo ragazzo a mettere in ordine le sue cose e poi, tutti insieme,
scesero per la cena.
“Benvenuto, Draco!” Sorrise Eric
Pollen al ragazzo, appena questi entrò nella piccola cucina dove l’uomo era
appena arrivato dal lavoro.
“Grazie mille, signor Pollen!” Sorrise
nuovamente Draco.
‘Uff…se non
la smette di fare quei sorrisi a novantanove denti credo che gli verrà una
paralisi!’
“Harry! Ma cosa diavolo stai dicendo?!” Sbottò Janette, irritata, voltandosi di
scatto verso il fratello.
“Io non ho detto un bel niente!”
Si difese lui, guardandola storto.
“Ma…si!
Hai detto che se non la smette di sorridere li verrà una paralisi!” Ripeté lei, convinta.
“Ma che diavolo dici?!”
“Cara…Harry non ha proferito
parola!” Decretò Vernice.
“Ma…tu!...”
Balbettò Janette.
‘Come diavolo ha fatto a sapere quello che stavo pensando?!?!’
“Cosa?!”
Si portò una mano alla bocca, sorpresa.
“Non dirmi che…” Borbottò lui.
‘Vediamo…e ora cosa ho detto?’
‘Perché diavolo sento quello che pensi?’
‘Potrei chiederti la stessa cosa…e poi questa storia non mi piace per niente!’
‘…ma allora senti anche tu quello che sto pensando?’
‘Si…’
“…dobbiamo chiederlo al Professor
Silente!” Esclamò Janette.
“Cosa dovete
dire al Professor Silente?” Chiese la Signora
Pollen, preoccupata.
‘Non mi sembra il caso di dire una cosa del genere…penserebbero che siamo
pazzi…’
‘Giusto…’
“No…niente…” Si affrettò a rispondere Harry, e nessuno
indagò oltre, cominciando a mangiare con gusto le prelibatezze che Vernice
aveva preparato.
‘C’è qualcosa che non va…deve essere successo
qualcosa…’ Pensò Draco, sospettoso.
“Harry, J…non ci avete ancora detto quand’è che andate a Grimmauld Place!” Esclamò la
donna.
“Non lo sappiamo ancora…dipende tutto da
quando tornano Ron e gli altri…” Decretò Harry.
E finirono di cenare.
******************
Ben tornati! ^__- Come vi sembra questo primo chap?!
E l’idea della telepatia? …Spero
tanto che vi piaccia anche questo seguito e aspetto con ansia i vostri
commenti…positivi o negativi…^^
Bacioni a presto!
Giuggia!!