Autore: Lady Wird
(DirtyCharity su
EFP)
Titolo: A dragon, a snake and a carton
Personaggi e
Pairing: Naruto/Hinata, Kushina, apparizioni: Ino, Sakura
Genere:
Commedia, Slice of life
Rating: Verde
Avvertimenti: AU,
Oneshot
Introduzione: Solita situazione: lei lo ama da anni, lui
non se ne è mai accorto. Possono un drago, un serpente ed il suo
leale scatolone venire in aiuto dei nostri eroi?
Note dell'Autore:
piccola nota tecnica, i tre asterischi (***) annunciano il cambio di
scena (generalmente temporale). Le note specifiche sono a fondo
storia (non amo gli spoiler pre-storia >.<)
Fanfiction Terza
Classificata al
NaruHina
Contest [III° Edizione: ’Saltando nel tempo’] indetto da
Mokochan e Yume_no_Namida’ e vincitrice del premio Originalità
- Postata con
un imbarazzante ritardo-
A
dragon, a Snake and a Carton
Inverno
1999
«È-è permesso?» una lieve
domanda
provenne dall'ingresso di un piccolo appartamento, una ragazza si
stava sostenendo al portone, come a cercar di trarre la forza – e
probabilmente il coraggio- per entrare nel caldo ed intimo ambiente.
Quando, non ricevendo
risposta, decise
che per quel giorno aveva abusato anche troppo della sua audacia -in
più si era praticamente auto-invitata- e stava per chiudere nel modo
più silenzioso e discreto che poteva la porta, venne fermata da un
urlo perentorio che la fece pietrificare sul posto.
«Dove pensi di scappare
brutto
scansafatiche?! Fermati immediatamente altrimenti ti metterò in
punizione fino al giorno del tuo matrimonio!» Disse una voce dal
tono intimidatorio e infuriato.
Hinata, la ragazza che
aveva
coraggiosamente tentato di accedere a quella casa, si spaventò
ancora di più e cercò di darsi alla fuga: non avrebbe mai dovuto
venire in quel posto!
E nel momento stesso in cui
la giovane
realizzava che no, quella non era proprio la sua giornata e che no,
non avrebbe mai più accettato l'invito di un ragazzo -anche se si
trattava di quel ragazzo- e che aveva sottovalutato
il demone
rosso a protezione della casa, venne agguantata per un braccio da una
donna bellissima, dai lunghi capelli fulvi e da un sguardo confuso.
«Tu non sei quel screanzato
di mio
figlio» Esordì la signora che prese ad osservarla e studiarla:
esile figura ma dalle forme ben sviluppate - modestamente celate-,
occhi di un chiarissimo lilla, lunghi capelli neri e tremava come una
foglia. Inutile dire che il drago rosso a protezione del castello si
innamorò di quell'esserino. Esserino che avrebbe preferito essere a
casa a studiare per il giorno dopo, nella noia della sua
quotidianità.
«Devi essere un'amica di
Naruto non è
vero? Entra pure, quel maledetto è in camera sua attaccato a quel
marchingegno infernale. Lo dicevo io a mio marito che non dovevamo
prenderlo...» e nel trascinarla dentro casa continuò a borbottare
contrariata. Poi la fece accomodare su una sedia e le si mise
accanto, osservandola sorridendo.
Hinata era un tipo timido,
abituata a
passare inosservata, anzi era lei che studiava gli altri, imparando a
conoscere le persone da lontano, non per alterigia -benché fosse
l'erede di una ricca e facoltosa famiglia- ma per via del suo
carattere modesto e impacciato.
Essere analizzata così da
vicino e
senza alcun pudore la stava mettendo ancor più in imbarazzo senza
tener conto che lei era la mamma del ragazzo che le piaceva da molto
tempo.
Quel pensiero la fece
arrossire ancora
di più e iniziò a tormentarsi le mani nel tentativo di sfogare la
tensione.
Nel frattempo Kushina, le
prese una
ciocca di capelli e la fece passare tra le dita, come fossero dei
preziosi fili, poi infranse il momento urlando, rivolta ad una tromba
di scale, il nome del figlio, intimandogli di scendere immediatamente
perché aveva ospiti.
La risposta fu un lungo e
lamentoso
brontolio seguito dallo sbatacchiare di diversi suppellettili per poi
finire con pesanti e rumorosi passi. «Uffa che palle mamma, lo sai
che sono bloccato in quel livello del ca-» Iniziò a dire Naruto con
tono di accusa, «vo-» accorgendosi troppo tardi della presenza
della sua compagna di classe «lo».
La madre lo guardò con aria
di
sufficienza e si limitò a dire: «Almeno hai la decenza di
arrossire!».
***
La situazione stava
diventando troppo
caotica e famigliare ed Hinata non poté fare a meno di sorridere
divertita, ma senza farsi notare e nascondendosi dietro le sue mani.
Quel divertimento però non
sfuggì a
Naruto che la guardò rosso in volto in cerca di un qualsiasi tipo di
aiuto. Aiuto che venne dato, inaspettatamente, dalla madre di lui
quando gli disse di far accomodare l'ospite e di farsi perdonare per
la magra figura che aveva fatto.
Mentre il ragazzo faceva
strada alla
ragazza che lo seguiva a testa bassa, Kushina gridò per farsi
sentire un:
«Tra un po' vi porto su
qualcosa da
mangiare, vedete di non fare cose imbarazzanti!».
Hinata a momenti non cadde
dalle scale
per un mancamento, l'imbarazzo per le allusioni -unite alla
situazione che già le aveva apportato un buon carico di stress- fu
troppo per lei. Fortuna volle che un Naruto scarlatto si fosse girato
in quel momento per rispondere a tono alla madre e l'avesse presa in
tempo, facendola riavere subito.
«Ehi Hinata! Tutto bene?»
chiese
preoccupato il ragazzo, dimenticandosi della frecciatina della madre,
mentre la trascinava nella stanza per farla sedere sul letto.
La giovane non sapeva più
cosa fare:
si trovava nella camera di Naruto Uzumaki, colui che le piaceva da
almeno 3 anni e con cui non era riuscita a parlare per più di cinque
minuti senza balbettare o sembrare una stupida, ma soprattutto erano
soli.
Come cavolo aveva fatto a
cacciarsi in
quella situazione?!
***
Al
mattino
«Hai
sentito Hinata?!
Naruto ha invitato tutti oggi ad andare a casa sua! Vieni non è
vero?!» chiese con fare spigliato una bella ragazza dalla lunga e
bionda coda di cavallo.
Hinata
la guardò
perplessa, non sapendo cosa rispondere alla compagna di classe.
«N-non
lo so Ino. Naruto
non mi ha invitata e non voglio disturbare...» rispose titubante la
giovane Hyuga, affievolendo sempre di più il tono di voce.
«Sciocchezze!
Ci andiamo
tutti, non puoi mancare, in più l'invito era per tutta la classe,
quindi anche tu!» le disse dandole un buffetto gentile sul naso.
«Va
bene, vengo anche io!»
assicurò sorridendo Hinata.
***
«Sai, non mi aspettavo una
tua visita!
In verità non aspettavo proprio visite» Le disse ridendo
spensierato e cercando di simulare noncuranza tentò di nascondere in
qualche modo il tipico disordine da sedicenne.
A quelle parole lei avrebbe
voluto
sotterrarsi sul serio. Mai, mai, mai più avrebbe dovuto dar ascolto
ad Ino, a Sakura, al suo masochistico coraggio e -memore del tantra
del cugino- al destino.
***
Al
mattino
«Sakura,
a-anche te oggi
vai da Naruto?» chiese Hinata a Sakura, un'altra compagna di classe
ed una delle amiche più strette del biondo in questione.
Di
primo acchito la giovane
dai bizzarri capelli rosa la guardò confusa, poi captò un segnale
vagamente equivoco da una persona dietro Hinata e le rispose con un
faticoso:
«N-si!
Ma certo! Eh eh,
chi potrebbe mai dimenticarsi di un appunt-incontro a casa Uzumaki!
Ci vediamo là allora!»
Poi
corse via verso Ino,
che stava ridendo in un angolo, per farsi spiegare perché aveva
dovuto mentire ad Hinata.
**
Naruto accortosi che la
situazione
stava peggiorando – ma c'è un limite al rossore in una persona?-
in modo esponenziale e non sapendo bene come rimediare al qualcosa
-cosa poi?!- che aveva detto di sbagliato dirottò il discorso, che
non era mai esistito, sul suo cavallo di battaglia.
«Hinata! Ma lo sai che è
appena stata
presentata la Play2?! Lo sapevo che l'avrebbero fatta, non erano solo
voci di corridoio!» Ed iniziò a sfornare un sacco di informazioni
pratiche e specifiche che per lei potevano dire tutto e niente, però,
benché non riuscisse a capire di cosa stesse parlando, la giovane si
rilassò e seguì il discorso - recepì solo la parte: della grafica
migliorata e puoi vedere pure i peli delle braccia che si muovono!-.
Riuscì persino a sorridere a qualche -pessima- battuta del ragazzo
che vedendola più tranquilla, iniziò a far lo spaccone e ad
abbondare di termini che probabilmente non c'entravano col contesto.
«Ma non vedo l'ora che esca
anche
perché poi ci sarà il capitolo successivo di Metal Ge- o cavolo! Ho
ancora la play accesa» esclamò di punto in bianco, lasciando un
discorso a metà ed iniziandone un altro. «E-ehm, Hinata ti dispiace
se..» e indicò lo schermo del televisore e la console che
aspettavano pazienti il loro padrone e i suoi comandi. La giovane
capì al volo il problema di Naruto e gli rivolse un timido sorriso
incoraggiante. «Grazie!! Sei un angelo! Devo riuscire a finire
questa parte! Almeno fino al save point, altrimenti se mamma se ne
accorge mi stacca tutto e addio salvataggi!» La ringraziò quasi con
le lacrime agli occhi, poi la trascinò senza tante cerimonie vicino
a sé, sul morbido tappeto, poco lontano dallo schermo.
Insomma, non era così
cafone da
lasciarla in un angolo della stanza, dandole le spalle per di più,
mentre lui si cimentava nel suo più forbito e “nobile”
vocabolario e si muoveva insieme al joystick facendo rumorini strani.
Così Hinata ripiombò nella
realtà,
il braccio le bruciava ancora nel punto in cui lui l'aveva toccata, e
calcolò approssimativamente che la distanza tra di loro era meno di
trenta centimetri. Non era una psicopatica solo che quel giorno era
tutto una novità, un caleidoscopio di emozioni che rischiava di
sopraffarla.
Dopo svariate maledizioni
-la fantasia
non gli mancava di certo!- e indefiniti sbuffi la ragazza decise di
spostare la sua attenzione sul gioco.
Snake
Conosceva molto bene il
personaggio, la
sua storia e sapeva a memoria quel livello.
Era verso la metà, quando
il tutto
iniziava a salire di difficoltà: dove discrezione e pazienza
facevano da padrone.
Rise tra sé pensando che
non erano i
requisiti principe di Naruto, anzi: lui era chiassoso, esuberante e
scalpitante.
Però non riusciva proprio
ad andare
avanti nella storia, veniva sempre avvistato e non faceva mai in
tempo a celarsi che lo stanavano. Notò che si stava scaldando un po'
troppo e decise che quella giornata non poteva peggiorare: di magre
figure ne aveva fatte un'infinità, tanto valeva finire in grande.
Fece un grande sospiro, nel
tentativo
di scaricare la tensione, poi presa aria disse -un po' mangiandosi le
parole e un po' borbottando- qualcosa che assomigliava ad un :
«Na-naruto posso provare io?» Anche se in realtà la frase doveva
finire con un: questo gioco lo conosco bene, l'ho anche finito. Ma il
giovane capì solo la prima parte e dopo averla guardata scettico le
lasciò il controller condito da un: «Stupiscimi»
Lei avrebbe voluto
arrossire di nuovo e
lasciare che il suo cuoricino battesse furioso, disorientandola, ma
c'era in gioco la possibile ammirazione da parte di Naruto, non
poteva deluderlo!
Anche perché qualche
settimana prima –
dopo aver scoperto da Sakura che Naruto stava stravedendo per Metal
Gear Solid- aveva fatto l'impossibile per prendere in
prestito dal
cugino Neji la Playstation e per reperire quel gioco aveva
sacrificato la sua paghetta.
Tutto per lui, per
conoscere meglio i
suoi gusti, le sue passioni.
Ma dovette ammettere con se
stessa che
la storia, la modalità di combattimento... le piacevano molto, si
legavano bene con il suo carattere ed era riuscita ad empatizzare, in
qualche modo, con il protagonista quasi subito – ossia dopo aver
passato l'iniziale shock.
Trovò subito la familiarità
dei tasti
e dopo aver fatto cilecca una volta, guadagnandosi un'occhiata
divertita del giovane vicino a lei, riuscì ad andare avanti senza
problemi superando l'eterno ostacolo di Naruto. L'incredulità prese
spazio sul volto del ragazzo che sorpreso, un po' deluso ma
decisamente più esaltato si avvicinò ad Hinata guardando
ritmicamente lo schermo e le sue dita, facendosi scappare qualche
commento ammirato e qualche lamento -Ma io lo avevo fatto!-
distraendo di tanto in tanto la Hyuga che cercava di non badare al
profumo di Naruto e dal contatto dei loro corpi, voluto proprio da
quest'ultimo.
Erano così presi da Snake,
le sue
missioni, l'essere sotto pressione per via del contesto, la storia
che via via si andava sviluppando e rivelando che non fecero caso a
Kushina che si presentò nella stanza con un vassoio carico di cibo e
bevande, sicura di coglierli in flagrante. Ma vedendoli così presi
dal quel macchinetto infernale – forse suo marito non aveva avuto
tutti i torti nel comprarlo- fece il più piano possibile nel
appoggiare il tutto sul comodino del figlio e pregò in diverse
lingue che non cadesse niente, per non distogliere l'attenzione dei
due giovani. Poi raggiunse la porta e rimase a guardarli per qualche
minuto: Hinata a gambe incrociate teneva in mano quell'aggeggio più
piccolo e dalla postura si capiva che era concentrata, suo figlio era
in ginocchio, con una mano le teneva una spalla e con l'altra le
indicava qualcosa sullo schermo incitandola o avvertendola di non si
quale pericolo, strepitando e galvanizzandosi anche per lei.
Quando stava per chiudere
la porta
sentì un urlo fortissimo e ripiombò di scatto nella stanza
trovandosi di fronte Naruto entusiasta che stava stritolando una
Hinata semi sconvolta ma felice, il macchinetto abbandonato a terra.
Sgattaiolò di nuovo nel
corridoio,
sorridendo felice.
“E bravo il mio
Naruto”.
***
«Naruto, d-devo andare.»
disse la
ragazza dopo aver appoggiato il joystick per terra, alzandosi piano
dal tappeto, star ferma per diverse ore nella stessa posizione le
aveva bloccato tutte le articolazioni.
«Nooo Hinata rimani ancora
per un
livello! Ne mancano pochi, ne sono certo!» iniziò a supplicarla il
giovane, arrivando a trascinarla di nuovo a terra, agguantandola e
minacciandola di non lasciarla andare fino a che non avesse accetto
di finire il livello successivo.
A momenti Hinata non svenne
dall'imbarazzo, passi il toccarsi fugacemente, passi lo stare insieme
tutto un pomeriggio ma... questo! Avrebbe volentieri assecondato i
desideri di Naruto – o rimanere stretta a lui- ma non poteva
pretendere altro per quel giorno, in più suo padre si sarebbe
arrabbiato moltissimo se avesse tardato troppo. Quindi a malincuore
cercò di liberarsi non riuscendoci.
Ad ogni tentativo il
ragazzo la
stringeva più forte e la poverina divenne rossa sia per lo sforzo
che per l'imbarazzo e dovette agire con astuzia e pregò che Naruto
soffrisse il solletico, altrimenti sarebbe svenuta sul serio.
Così partì all'attacco e
iniziò a
solleticare i fianchi del giovane avvertendo una pronta, e sorpresa,
risposta: quando lui si staccò per inchiodare la mani colpevoli di
tradimento lei sgusciò via, raccolse le sue cose e lo salutò
velocemente.
Dopo aver raggiunto il
piano inferiore
salutò la signora Uzumaki con un piccolo inchino, ringraziandola per
averla ospitata, ma ora doveva proprio andare. Per risposta ebbe un:
«Ritorna pure quando vuoi!».
Al sol pensiero arrossì di
nuovo ed
uscì di casa, si mise a correre a perdifiato per riuscire a prendere
l’ultima metro: un enorme sorriso le faceva compagnia.
***
Il
giorno dopo
«Ahah Sasuke, io sono
riuscito a fare
quella parte! Come sei scarso!» Nei corridoi di un liceo qualunque
si sentirono urla giubilanti e vittoriose, seguite da sbuffi
disinteressati.
Quando la Hyuga entrò in
classe venne
accolta da un perentorio: «Hinata oggi torni da me che finiamo il
gioco! E non ammetto repliche!» Poi Naruto, il fautore del piccolo
trauma mattutino della ragazza tornò a concentrarsi nella sua
rivalità con Sasuke Uchiha, lasciando la ragazza sorretta da Ino e
Sakura che tentavano di farla riprendere – poteva sopportare lo
stare da soli, ma queste cose pubbliche ancora non riusciva a
reggerle- lanciandosi qualche sorrisetto complice.
***
Giugno
2010
«Hinata, guarda!!» un
giovane di
venticinque anni trascinò la sua compagna davanti ad un negozio di
videogames indicandone uno in particolare. La giovane donna si
reggeva il ventre con una mano e liberò l’altra dalla ferrea presa
del marito per scostare la lunga massa di capelli che l’impeto
dell’azione le aveva coperto il volto.
«Metal
Gear Solid:
Guns of the Patriots. Finalmente è uscito l’ultimo!
Hinata
dobbiamo prenderlo!»
Poi regalò un bacio alla
bella moglie
e iniziò a parlare alla pancia della ragazza, promettendo al feto
una vita piena di console e giochi così da poter battere il figlio
di quell’antipatico di Sasuke e magari conoscere l’amore, proprio
come era successo al papà.
«Naruto, ma non starai
esagerando?»
Chiese ridendo Hinata, accarezzando la bionda zazzera del consorte.
Fine
Note dell'Autore
Primo
appunto, avrei tanto
voluto usare i vari -chan, -kun e anessi e connessi, ma non sapendo
bene come funzionano ho preferito rimanere sulla parte del sicuro,
omettendoli.
Secondo:
Essendo un AU ho deciso
di tenere in vita i genitori di Naruto (rischiando non poco, visto
che tutto sommato non possiamo sapere come sarebbe dal vero questa
famiglia) e Kushina io la vedo così, insomma quando si son visti la
prima ed unica volta c'era tutto il pathos doloroso e per forza il
carattere forte di lei non è potuto trasparire troppo, credo XD. In
più credo fortemente che conoscendo Hinata potrebbe innamorarsene
perdutamente, è così carina e tenera! In più ha dei capelli di
tutto rispetto anche lei!
Terzo:
Non sono sempre stata
così cretina da voler scrivere di un qualcosa, in questo caso gioco,
che non conosco personalmente, ma non ho avuto tempo di giocarci
(cavolo, sembra figo sul serio!) e mi son dovuta affidare a
Wikipedia, quindi se siete appassionate della saga vi prego di
perdonare le mie castronerie candidamente inventate ç_ç
Quarto: Lo
so, non è
chiarissimo e sicuramente potevo dare più spazio all'anno che ho
scelto, però mi sembrava troppo forzato far dire loro che sono nel
1999 .-.
Devo ammettere che non ho
rispettato
quasi per niente il prompt Q_Q Ma non avevo proprio idea di cos'altro
poter fare però ci tenevo a partecipare
Quinto:
Amo Ino (Sakura proprio
no, ma son stata brava qua u.u) e ce la vedo un sacco ad impicciarsi
nelle questioni amorose altrui, guadagnandosi anche la complicità di
Sakura, non ho saputo resistere al fascino della biondina XD
Basta non ho più niente da
aggiungere!
Ah si! Il titolo è terribilmente a caso u///u Il drago è Kushina,
il serpente è il protagonista del gioco (Solid Snake) e il cartone è
uno dei famosi nascondigli di Snake.
Di seguito ci sono i
commenti delle due
bravissime guidici. Se avessi postato a tempo debito avrei lasciato a
loro l'opportunità di mettere i giudizi nei commenti ma... em.. son
passati discreti mesi e temo si siano dimenticate di me (come è
giusto che sia 8D)
Grammatica
e stile: 13.5/15.
Originalità: 4.5/5.
IC: 14/15.
Trama: 8/10
Uso
dell’Opzione contenuta nel Pacchetto Scelto: 8.5/10
Giudizio
personale: 8.5/10.
Totale: 57/65
Commento
di Yume_no_Namida: Innanzitutto
ti dico: io AMO Metal Gear!
Seriamente:
lo amo! Interi pomeriggi ad osservare mio fratello giocarci, ad
aspettare che lui andasse a lezione di judo per poter prendere -
clandestinamente - il possesso della consolle e fare la finta tonta,
ogni qual volta saltava fuori una nuova, misteriosissima casella di
salvataggio che ‘sicuramente a salvare sei stato tu, ma non lo
ricordi perché eri troppo preso dal gioco’ [e il bello è che ci
credeva pure! X°D].
Ma,
a-hem! Mi sono lasciata troppo prendere la mano... torniamo alla
storia, che è meglio!
Dunque...
tu affermi di non aver rispettato quasi per niente il prompt
scelto.
Vuoi
sapere una cosa?
...
Io,
invece, l’ho trovato piacevolissimo!
Naruto
drogato di playstation [è lui. Cazzo, se è lui! O meglio: il suo
lato idiota elevato all’ennesima potenza! XD], che abbraccia Hinata
in un impeto di euforia e fa lo sbruffone davanti a Sasuke [per non
parlare di quando, ormai adulto ma eterno bambino, trascina la moglie
davanti al negozio di videogiochi e programma la vita del nascituro]
è una cosa fantastica: da morir dal ridere!
E
Kushina... personalmente la idolatrerei a vita! Lei e il suo insano
‘amore a prima vista’ per la futura nuora *O*
Inutile
dire che ho adorato anche Ino! Profonda, portinaia, sensibile,
trasgressiva [volendo anche un po’ mignotta]... la servirei in
tutte le salse! E Hinata forse è un po’ OOC nel momento in cui si
lascia convincere così facilmente ad andare a casa di Naruto o
prende in mano il joystick [me la vedo già, con gli occhi da
assatanata e le dita consumate dai tasti! XD], ma quasi perfetta per
tutto il resto del tempo :).
Lo
stile è semplice e pulito, tuttavia brillante!
Soltanto
un’espressione errata [‘non
avrebbe mai dovuto venire in quel posto’ da
sostituire con ‘non
sarebbe mai dovuta andare in quel posto’]
e qualche piccolo abbaglio [‘quel
screanzato’ in
luogo di ‘quello
screanzato’, ‘ammettere
con se stessa’, ‘nel
appoggiare’ e
un ‘te’ -
al posto di ‘tu’ -
troppo gergale per i miei gusti], ma niente di eccessivamente grave o
compromissorio: really a good job!
Sei
stata una ventata d’aria fresca :).
E...
chissà? Magari a un prossimo contest!
Mata
ne!
____
Grammatica
e stile: 13.9/15
Originalità: 4/5
IC: 14.8/15
Trama: 9/10
Uso
dell’Opzione contenuta nel Pacchetto Scelto: 10/10
Giudizio
personale: 9.5/10
Totale: 61.2/
65
Commento
di Mokochan: una
storia davvero bella e scorrevole, fluida e divertente che ha fatto
una cosa semplice: rendere questo contest meno deprimente. Sai com’è,
in alcune fanfiction Naruto e Hinata sono morti, quindi la loro
storia d’amore mi è apparsa abbastanza travagliata sia nel
passato, sia nel presente che nel futuro *si deprime*. In ogni caso
andiamo avanti! Non ho notato particolari errori, se non una
punteggiatura che ha reso leggermente difficoltosa la lettura,
comunque splendida nel complesso.
Chissà
perché, ho trovato la tua storia originalissima, fatta
di momenti teneri e divertenti. Mi è piaciuto il modo in cui hai
gestito i personaggi, dalla dolce Hinata alla decisa Kushina - che
diciamolo: è dannatamente IC, bella e divertente** Naruto invece è
il solito idiota, un colossale scemone! Ecco il mio Uzumaki Naruto!
Ah, quanto ho riso leggendo il tuo scritto!
Per
l’IC, quindi, punteggio molto ma molto alto! X°°
La
trama è divertente, leggera, fluff. NaruHina al punto giusto -
inoltre mi ha fatto spanciare il comportamento di Ino che orchestra
tutto per far andare Hinata a casa di Naruto! Ma guarda te! X°° sì,
ce la vedo anch’io a farsi gli affari degli altri, non a caso
questo ruolo le viene conferito piuttosto spesso.
E
passiamo all’opzione contenuta nel tuo pacchetto: l’uscita, nel
1999, della PlayStation2. Roba che ha drogato Naruto, parrebbe,
perché è arrivato a programmare la vita di suo figlio facendoci
capire che lo farà diventare un malato di videogiochi - oltre che di
Ramen, perché quella è un’altra fissa che non può mai mancare
X°
Povera
Hinata, mi sa che ne vedrà ancora delle belle!
Il
mio giudizio personale! Bella, bella, bella, comica e divertente al
punto giusto, mi ha strappato un sacco di risate! ^^ Davvero molto
bella e tenera, complimenti! *__*
Spero
di ritrovarti presto in qualche altro contest! ** Alla
prossima!
La mia prima NaruHina in
assoluto la
dedico alla mia marmotta preferita <3
|