come salgari
Come Salgari
Nacqui
alla terra
e
la terra mi prese
tenera
e ferrea
a
corti orizzonti
graffiati
dai pioppi
mi
piegó e crebbe
Sebbene
entusiasta
con
buio cuore
di
vedova affranta
e
ferma ragione
il
respiro del mare
sempre
negó
Del
diuturno essere
servo
mi fece
e
i giorni strappó
petali
tristi
d'un
fiore funesto
com'essa
amaro
Quando
fuggii
e
lo stesso mondo
mi
fu giardino
subdola
tese le reti sue
e
ad essa mi trasse
fedele
e devoto
Quand'anche
tornassi
a
libero sentire
ormai
lo saprei
figlio
di Lombardia sono
e
i ramponieri di Achab
non
dormono mai.
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